
La sola vera distinzione all'interno dell'umanità: chi accetta la merda, e chi cerca di tirarsene fuori.


Nell'ordine divino, dal quale derivava l'Ancien Régime, il re era la chiave di volta di un'architettura in funzione della quale a ciascuno era assegnato il suo posto, ma in cui solo colui che era ben nato era interamente uomo. Non c'era essere, parola, evidenza enunciabili per chiunque se non in ragione del riconoscimento che egli faceva di questa sua posizione, della sua appartenenza. Chiunque si diceva altro (o diceva un'altra parola) tradiva l'ordine divino e si escludeva radicalmente dall'umanità. Così lo stregone, l'ateo, il ribelle. Essi sfuggono a ogni punto di riferimento.

puellaeHunc rapiant; quicquid calcaverit hic, rosa fiat,
haec perinde sunt, ut illius animus qui ea possidet,
Qui uti scit, ei bona; illi qui non utitur recte, mala.


Dal 18 settembre al 23 ottobre tutte le domeniche alle 23.40 su Raitre sei serate live.
Sei appuntamenti con la musica, in un racconto che non pretende di riassumere una “verità” ma che ad ogni passo rivelerà il personalissimo e dichiarato punto di vista di Stefano Bollani, e degli ospiti che accanto a lui si alterneranno nel dar vita a session dal vivo e sketch, monologhi e lezioni surreali.
Un cast ricco e sorprendente di attori, scrittori, cantanti, jazzisti di ogni parte del mondo - “amici”, secondo Bollani – che scandirà i diversi momenti di un programma che vede il ritorno in tv di Caterina Guzzanti, nel ruolo inedito e in qualche modo stralunato di “apprendista” al fianco del più acclamato pianista jazz italiano.
Per Bollani – che nella scorsa stagione aveva replicato su Raitre il successo radiofonico del “Dottor Djembé” – la sfida è presentare un volto da grande entertainer al pubblico che ha imparato ad amarlo nei suoi concerti. E - insieme - di suggerire a chi ancora non lo conosce un approccio originale con la musica, in un mix di divulgazione, comicità e pura arte.




La scuola fa il possibile per far odiare i libri ai ragazzi qualche volta, non diciamo sempre, esagerando il proprio carattere selettivo, giudicante: la scuola caserma, la scuola tribunale, dove quello che conta è il voto, la pagella, gli esami, dove quello che conta insomma è il riflesso scolastico e dove, finita la scuola, naturalmente, cessando di agire il riflesso scolastico, il libro perde totalmente importanza.
