mercoledì 21 settembre 2011

natura morta con guscio di tartaruga


Se non fosse che quello si potrebbe
imbavagliarla questa voce estranea
che mi parla assolutamente
di te smetterla una buona volta
questa lurida fetente prima persona.
Tutte queste falangi
davanti agli occhi con un po' di pazienza
si potrebbe spezzarle una ad una. Ma ci vuole ben altro
lo sai per l'inevitabile. Dopo morta
il guscio l'avevano svuotato con tanta cura
rimanevano quelle due o tre vertebre fuse
alle placche del carapace
quelle si difendevano pungevano al solo toccarle
non ci fu verso.
Si potrebbe anche sopportarla sopportare proprio tutto
se non fosse che la tua assenza è lì e non vuol saperne
di sgombrare che certi movimenti sono ormai
anchilosati per sempre.

4 commenti:

hzkk ha detto...

ma questa tartaruga è viva: chi riesce a leggerla la poesia ?

amanda ha detto...

ma sono davvero davvero anchilosati per sempre? O bisogna ascoltare la voce estranea che parla assolutamente di lei?

victor cavalli ha detto...

amanda quanto caghi il cazzo

sergio pasquandrea ha detto...

amanda, per me i versi-chiave della poesia sono il quarto e il quinto.
per il resto, le voci parlano, le assenze restano, e non ci si può far niente.
la vita è complicata.