giovedì 27 novembre 2008
lunga vita agli artisti
Come si guadagnerà da vivere Tiziano Ferro a 105 anni? Di che cosa camperà Christina Aguilera quando ne avrà 98? E i nipotini di Giusy Ferreri, come faranno a mangiare fra 74 anni?
La risposta a tutte queste domande è una sola: chissenefrega.
Eppure, c'è una proposta di legge, alla quale il Parlamento Europeo ha dato un accoglimento preliminare, secondo la quale il copyright per le performance artistiche andrebbe esteso dagli attuali 50 a 95 anni (la notizia è qui).
Motivazione: assicurare agli artisti il "diritto a una vecchiaia serena".
Ora, faccio notare che:
- il copyright di una scoperta scientifica (ad esempio, un eventuale vaccino contro l'Aids) attualmente dura 20 anni;
- il copyright a 50 anni significa che molte incisioni storiche ("Kind of Blue" di Miles Davis, "A Hard Day's Night" dei Beatles, "Are You Experienced" di Jimi Hendrix) di qui a pochi anni potrebbero diventare di pubblico dominio, quindi essere messe in vendita a prezzi sensibilmente più bassi, quindi conoscere una diffusione maggiore, o addirittura essere liberamente scaricabili;
- tranne casi eccezionali (tipo Stevie Wonder o Britney Spears) è difficile che un artista cominci a produrre prima dei 20-25 anni, quindi mi risulta arduo immaginare che sopravviva per altri 95, raggiungendo la felice età di 115;
- ergo, l'eventuale allungamento a 95 anni andrebbe a beneficio di: discendenti di seconda o terza generazione dell'artista, che si godrebbero i frutti del lavoro altrui (perché mai dovrei finanziare la bella vita dei nipoti di Paul McCartney o dei pronipoti di Beyoncé?); oppure, peggio ancora, delle major discografiche, che per altri 45 anni potrebbero tranquillamente campare sul lavoro degli artisti.
Voi ci state? Io no.
identità
L’identità più affermata e sicura di sé, non è altro che una specie di sacco o tubo in cui vorticano materiali eterogenei, cui si può attribuire un’identità separata e a loro volta questi frammenti d’identità sono parte d’identità d’ordine superiore via via sempre più vasto. […] L’identità è dunque un fascio di linee divergenti che trovano nell’individuo il punto d’intersezione.
(Italo Calvino, “Identità”, in Saggi, Mondadori, Milano 1995, pp. 2825-26)
mercoledì 26 novembre 2008
grooming
Fino ai quindici anni mia madre mi ha lavato i capelli.
Da piccolo, mi alzavo in punta di piedi davanti alla grande vasca della lavanderia, mi aggrappavo al bordo freddo e sporgevo la testa su quel biancore segnato da strisce gialle di calcare, con la faccia verso il basso, gli occhi serrati per non farci entrare lo shampoo. Una volta cresciuto, mi sedevo di spalle alla vasca da bagno e rovesciavo la testa all'indietro, con la faccia verso il soffitto, l'asciugamano ben rimboccato nel colletto della camicia. L'odore dello shampoo e il calore dell'acqua, che lei voleva sempre bollente, mi stordivano, e la sensazione continuava con il getto d'aria calda del phon e con il suo ronzio sciamanico, che in breve tempo mi facevano precipitare in un beato, letargico torpore.
Per anni ho continuato a protestare perché lo shampoo mi bruciava gli occhi, perché l'acqua mi ustionava e perché le sue unghie, nello sforzo di rimuovere qualsiasi particella di sporco, mi incidevano lo scalpo.
Poi, di punto in bianco, ho cominciato a lavarmi i capelli da solo. Quando lei mi ha chiesto se volevo che me li lavasse, le ho risposto con noncuranza che l'avevo già fatto. Non l'ho guardata. Sono sicuro che la fine di quel rituale di accudimento infantile deve averla ferita profondamente.
Ma i figli non hanno tempo per le ferite dei genitori, davanti a loro c'è tutta una vita da vivere e hanno il diritto di essere egoisti.
domenica 23 novembre 2008
'nu poco 'e sentimento
...come cantava Pino quando era ancora Pino.
Quando riusciva a unire, in una miscela di inaudita potenza, la passione melodica napoletana e la ruvida energia del blues, la raffinatezza tecnica e armonica del jazz e la capacità poetica di cogliere l'essenziale, di renderlo in pochi tratti sapienti e definitivi.
Il Pino che sperimentava sul linguaggio, che mescolava dialetto, italiano, inglese, spagnolo, che si inventava un grammelot linguistico-musicale tra i più originali di tutta la musica leggera italiana.
Dov'è finito? Chi si è fregato il Pino Daniele lucido di sudore in piazza Plebiscito nel 1981, davanti a 200mila persone; il Pino che si circondava di una masnada di magnifici musicisti (James Senese, Enzo Avitabile, Rino e Marco Zurzolo, Agostino Marangolo, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Joe Amoruso, Wayne Shorter, Alphonso Johnson, Nana Vasconcelos...), che indossava canottiere da tamarro e si legava la debordante zazzera con fasce dai colori inverosimili? Chi l'ha sostituito con quel manichino phonato, con quella macchietta blaterante che oggi usurpa il suo nome?
Aridatecelo, vi prego, vi supplico. Solo cinque minuti, ma aridatecelo.
Lazzari felici (da "Musicante", 1984)
Simmo lazzari felici
gente ca nun trova cchiù pace
quanno canta se dispiace
è sempe pronta a se vuttà
pe' nun perdere l'addore.
Simmo lazzari felici
male 'e rine ma nun se dice
musicanti senza permesso 'e ce guarda'
e cu 'e spalle sotto 'e casce
nun se sente cchiù l'addore 'e mare
c'o volto santo 'mpietto
e 'a guerra dint'e mmane
sapenno ca è fernuto.
Si haje asci' po' fatte 'a croce
cammenanno nun po' fa' pace
aiza 'a capa e so' tutte 'nciuce
ca nun se ponno acchiappà
e cu 'a faccia già scippata
'a chesta musica ca è mariola
ca dinto 'e carusielle s'arrobba 'a vita e sona
sapenno ca è fernuta.
E intanto passa 'stu noveciento
passammo nuje s'acconcia 'o tiempo
si arape 'o stipo saje addo' staje
e nun t'o scuorde maje.
E intanto passa 'stu noveciento
cammisa 'a fora 'ncuorpo t'o ssiente
e rieste all'erta tutt'a nuttata
penzanno addo' si' stato
sapenno addo' si' stato...
appartenenza
Da tash-blog:
"Ritrovare e ripercorrere il conosciuto ci dà una forma particolare di conforto che deriva dal senso di appartenenza, dalla percezione dell’heimat urbano.
Oggi si stra-usa il termine «identità» per indicare qualcosa di simile, ma come fosse da impugnare: dire «appartenenza» è più sincero e domestico, meno scioccamente patriottardo, meno attardato".
venerdì 21 novembre 2008
perdere l'innocenza
È ora di perdere
per sempre l'innocenza: questo
stupore delle creature che ancora
non sono riuscite a caricarsi della memoria
del mondo al quale sono nate.
(Francisco Urondo)
Questi versi li lessi, tanti anni fa, in esergo a "Il mare verticale" di Giorgio Saviane.
E dato che ci siamo: perché nessuno parla mai di lui? Né di questo romanzo, che nella mia mente di quindicenne si stampò come un capolavoro?
(Colonna sonora:
Paolo Benvegnù, Il mare verticale)
il mondo è bello perché è avariato (2)
Il bello e il brutto del web. La tragedia e il ridicolo hanno lo stesso peso. Identico.
Roma, 21 nov. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Diciannovenne americano si suicida in diretta su Internet, mentre circa 1.500 persone guardavano le immagini trasmesse dalla web tv. Abraham K. Biggs, 19 anni, aveva un account su Justin.tv, un sito di social network che permette di trasmettere online i propri video con telecamera o webcam. Secondo quanto riferisce il quotidiano britannico 'Daily Mail', il giovane trasmetteva regolarmente quando ha detto di togliersi la vita con un'overdose di farmaci. Anzi, alcuni spettatori di Justin.tv lo hanno addirittura sfidato e provocato, pensando che scherzasse. Solo dopo che il ragazzo e' rimasto per ore immobile disteso sul letto, gli utenti del sito hanno preso sul serio le sue parole e, preoccupati, hanno deciso di chiamare la polizia. Ma quando le autorita' hanno sfondato la porta della sua casa a Broward County (Florida), era ormai troppo tardi: lo hanno trovato morto sul letto, con il video ancora acceso.
(ANSA) - LONDRA, 21 NOV - Michael Jackson si e' convertito all'Islam, ora il suo nome sarebbe Mikaeel. A scriverlo il tabloid britannico 'Sun'. La pop-star, cresciuta dalla famiglia come Testimone di Geova, si sarebbe convertita per migliorare la propria vita, come successo a molti suoi amici recentemente diventati musulmani. Secondo il giornale la cerimonia sarebbe avvenuta, alla presenza di un imam, in casa dell'amico Steve Porcaro, a Los Angeles.
mercoledì 19 novembre 2008
vedi alla voce "parzialismo (parafilia)"
Ci si può innamorare di un profilo. Di un profilo e basta.
E perdutamente, anche. Da svellersi il cuore.
Guardarlo senza potersi staccare, sapendo che più lo si guarda più fa male.
Parlo per esperienza.
martedì 18 novembre 2008
questione di galateo
Se:
- sono le 14,50;
- sei appena riuscito a far addormentare tua figlia di un anno, dopo mezz'ora di tentativi;
- sei nel pieno dell'abbiocco postprandiale;
- sei steso sul divano, con l'ultimo numero di Tex aperto davanti, e con la tv accesa su uno di quei vecchi film che danno a quest'ora sul La7;
e se:
- ti suonano alla porta;
- la bambina si sveglia;
- tu sei costretto a strapparti dal tuo nirvana e raggiungere la porta con la cintura dei calzoni ancora slacciata e i capelli che sulla nuca formano un'onda anomala;
e se:
- alla porta trovi un signore brizzolato sulla cinquantina che sorridendo ti propone un opuscolo intitolato: "vuoi conoscere la verità?";
in questo caso, sbattergli la porta in faccia spedendolo in posti dove il sole non batte mai:
- è maleducazione (come sostiene mia moglie),
- oppure è solo la legittima reazione a una maleducazione uguale e contraria (quella del fanatico che ritiene di possedere la Verità e si sente in diritto di propinartela in orario postmeridiano)?
giovedì 13 novembre 2008
vecchi appunti
Ritrovati in un file che non ricordavo più di avere. Probabilmente ricopiato da un'agenda che non so più dove sia finita.
Insomma, qualcuno queste cose le ha scritte, all'epoca; probabilmente sono stato io.
30 agosto 2002
Due donne africane tornano dal mercato cariche di buste della spesa, dondolando le anche in un lento passo bovino.
Al reparto carni della Coop c’è un’offerta di “conigli interi”. Sono racchiusi in vaschette sigillate nel cellophane trasparente, rannicchiati in posizione fetale, scuoiati. Dalla testa mi fissa un occhio tondo, privo di palpebre.
Nell’aria si insinua una brezza fredda. Improvvisamente mi rendo conto che agosto sta per finire.
11 ottobre
Esercizio di grammatica: completa le frasi seguenti inserendo il soggetto.
Frase: "……………………… era steso per terra davanti alla chiesa".
Un’alunna: “Prof, io ci ho scritto ‘un albanese’ ”.
1° novembre
Alla Coop, offerta di crisantemi e di lumini.
26.11.02
Il senso del territorio. Prendere dal pavimento di casa un grumo di polvere, aprire la porta e gettarlo sul pianerottolo condominiale.
5.XII.’02
- Tu e tua sorella siete venuti su dall’Albania con il traghetto?
- Sì. (pausa) Mio padre invece non è venuto col traghetto, è venuto con un’altra cosa.
Si sfila un calzino. Le cicatrici rosate delle cuciture sulla pelle bianca.
7 dicembre
Intervista a un noto personaggio cultural-televisivo. La mia iperattività è un modo per sfuggire al pensiero della morte. Fuggo attraverso il mio vitalismo. Horror vacui, non lasciare niente al vuoto, occupare militarmente lo spazio. Sono un uomo d’azione, per me il pensiero non si estrinseca necessariamente nei libri.
La favola della lepre e della tartaruga. La morte non ha fretta, non si cura del nostro esagitarci. Ci raggiungerà con calma.
Domenica mattina. Casa vuota, silenzio, fuori la risacca del traffico, un riverbero lontano di campane. Zero vuoto nulla Tao. Uno spazio echeggiante al centro del torace. Ascolto il respiro. Il pensiero si deposita in lente onde ordinate sul diaframma.
23 aprile 2003
Una stanzetta chiara, illuminata dal sole, con un mobile letto-armadio. Elisa è seduta sul letto e ride. Poi si rovescia all’indietro. Indossa jeans, scarpe da tennis e una maglia nera. Lui gliela alza e le bacia il seno in boccio, dai larghi capezzoli rosati. Lei sorride.
La vita come un coitus interruptus. La fine, si cerca di rimandarla il più possibile; ma quando arriva, arriva.
2 agosto 2003
- la mattina dopo si alza, scalda l’acqua, si cuoce i maccheroni, li copre di maionese, li mangia e poi si fa saltare le cervella.
- ma perché ha fatto una cosa del genere?
- forse era disperato.
- sì, bisogna essere davvero disperati per mangiare i maccheroni con la maionese.
28 settembre 2003
Notte, silenzio. La casa e i suoi borborigmi. Fischi, schianti, scricchiolii, brontolii d’acqua. Nudo, avvolto nella guaina del lenzuolo.
17 ottobre 2003
“Bush incassa il sì dell’ONU, ma la Francia non invierà in Iraq le sue troupes”.
(dalla rassegna stampa mattutina)
26 aprile 2004, ore 8,30
A bordo del regionale Perugia-Terontola, una bella mattinata di sole. Dall'alto di un cavalcavia vedo un cane, un botolo pezzato bianco e nero, che corre con decisione lungo una strada, in curva, esattamente al centro della carreggiata. Come il treno avanza, vedo un'automobile dietro la curva, che arriva in senso opposto. Non riesco a vedere il finale.
21 dicembre 2005
Prima notte a casa nuova.
Sognato di lavorare in un posto pieno di corridoi illuminati al neon, piccole stanze con tavolini per segretarie, passaggi stretti e bassi, porte di legno scuro. Un ospedale (psichiatrico?).
Dimenticati i dettagli. A un certo punto mi viene a trovare una bambina di 5 o 6 anni (mia figlia?). La prendo in braccio e comincia a parlarmi, poi si addormenta. Io giro per i corridoi. C’è molta gente che fa sedute collettive di psicoterapia. Mi perdo. Esco fuori cercando di ritrovare l’ingresso principale. Sono in un grande parco, pieno di gente (a Roma?), poi in una grande galleria coperta (Milano?). Sensazione di enorme fatica nel muovere ogni passo. Qualcuno mi telefona (D.?).
Mi sveglio.
13 novembre 2006
Un bicchiere blu elettrico davanti a un muro arancione.
domenica 9 novembre 2008
giurin giurello
A meno che non si tratti un'altra volta di sopravvivenza.