lunedì 4 maggio 2009

tre poesie di Davide Rondoni


Di Davide Rondoni avevo già parlato.
Questo è quel che ho trovato, e ognuno giudichi da sé.

* * *

Bartolomeo

Quando anche tu ti fermerai in questo grande
autogrill e il viso stanco
vedrai rapido
sui vetri, sull'alluminio del banco,

sarà una sera come questa
che nel vento rompe la luce
e le nubi del giorno, sarà
un grande momento:
lo sapremo io e te soli.
Ripartirai
con un lieve turbamento, quasi
un ricordo e i silenzi delle scansìe di oggetti,
dei benzinai, dei loro berretti,
sentirai alle tue spalle leggero
divenire un canto.

La felicità del tempo è dirti sì,
ci sei, una forza segreta
uno sgomento ti fa, non la mia
giovinezza che cede, non l'età
matura, non il mio invecchiamento -
la nostra vera somiglianza
è là dove non si vede.

Mio figlio, mio viaggiatore,
sarà il tuo inferno, la tua virtù
questo udito da cane o da angelo
che sente all'unisono il giro dei pianeti
e la pastiglia cadere nel bicchiere
due piani sotto, dove due vecchi
si accudiscono.
Sarà questo amore strepitoso
tuo padre, quello vero.

Fermati ancora in questo autogrill,
dal buio mi piacerà rivederti...

* * *

Via Vizzani, Bologna

I colori accesi del video sbiadiscono -
sta salendo l'alba
nel riquadro della finestra,
in una stanza dai mobili ancora provvisori,
in questa città italiana e feroce.
Miller scrisse
che saremmo tutti divenuti Rimbaud
e stanotte si è alzata
la mia sensibilità come un fischio
d'erba alle labbra di un giovane dio.
E ora che forza
il bianco dei primi grandi lenzuoli
appesi ai balconi, che stracci
di sonno nei rami degli alberi,
che eternità nella linea chiusa degli occhi
di mia moglie e che annunci
nel battito in gola dei colombi.
Ci sono notti gravi come stragi
e altre leggere come sogni
e notti che passano rapide
come shock in sguardi femminili.

Solo ora, nella luce interna dell'alba,
mi accorgo che qualcosa si è mosso
al centro dell'universo,
quella maglia l'ha rotta
una prima saetta di rondine,
un velo dal cielo forse s'é scosso
rivelando un azzurro estremo,
o era in moto la sotterranea faglia.

(Oppure il sorriso mezzo scemo di un angelo
coi sacchetti della spesa
che ho visto salire di spalle
sul primo tram,
il venticinque ancora grande e vuoto...)

* * *

Incinta, dice il test

Non chiamarlo, viene
nella sua forza semilucente,
è già una parte del tuo sorriso
viene come il profumo dei boschi,
un niente, il muso improvviso
della lepre, è già una piega
nelle tue mani, siede
sul trono che diventi.

E' un aumento
che ha dismisura di nubi,
fa paura come l'inizio del vento
che piega i rami ma ravviva i colori.
Mio amore bello e pieno di tormento,
la sua impronta è già nella nostra
figura. La felicità
è l'attesa, è il tempo.

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è il mio ideale, ma gli si deve riconoscere un'intensità notevole. Ribadisco che questo rende le prefazioni a Bondi ancora più odiose.

Valter

Angelus ha detto...

Davide é un mio caro amico e apprezzo molto la sua poesia. Apprezzo e stimo moltissmo la sua persona.
Avrei vluto trovare l'opera di Bondi e la prefazione di Davide, ma non vi sono riuscita....Così posso dire poco se non che Davide é un tipo speciale, molto ironico, molto intelligente e che ha sempre detto e fatto quello che voleva, infischiandosene di tutto.
Rita

Anonimo ha detto...

Brutte, una poesia vecchia, pesante, un copia-incolla di cose già dette, banale, trita e ritrita, retorica, etc,etc,

Giovanni ha detto...
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Anonimo ha detto...

mah, tutto qua? Fin lì ci sono arrivato anch'io. Flavio Almerighi

Giovanni ha detto...

Marco, Flavio ci sono due discorsi distinti da affrontare, secondo me.
Le poesie di Rondoni non mi piacciono ma dobbiamo riconoscere che scrivere brutte poesie non è un comportamento disonesto.
Se un poeta però parla da qualunquista o a vanvera, per incompetenza o per amicizia o per scambi di favore, se si rende ridicolo con le sue idee e con il suo comportamento, va criticato nel merito delle idee e dei comportamenti con cui contribuisce a fare male alla poesia e quindi alla cultura italiana.
Perchè anche limitandoci al solo cabaret della prefazione a Bondi, Rondoni ha fatto male alla poesia (per chi crede che la poesia sia ancora un'espressione dell'intelligenza umana, con tutte le contraddizioni che ne conseguono). Ogni "intellettuale" è libero di pensarla come vuole ma deve accettare il confronto intellettuale, non può nascondersi dietro una presunta immunità/impunità dell'artista, se non è un alibi la sua schizofrenia nè tanto meno il suo conflitto d'interessi. Chi ama la poesia fa bene a dire che si può "fare poesia" senza questi imbarazzanti scivoloni, se ancora lo crede. Minimizzare, anzichè misurarsi criticamente sul piano etico e poetico, è rischioso perchè offende gli scrittori e i lettori onesti. Ridurre la poesia a mero testo (banalizzando l'importanza del contesto in cui il testo si fa poesia) mi sembra riduttivo per l'etica e per la poetica.

Un saluto,
Giovanni

Unknown ha detto...

cari amici, della mia poesia si può pensare quel che si vuole, e certo anche cavarsela con qualche offesa buttata lì. E' il bello della democrazia. In quanto alla prefazione a Bondi, politico di cui non hoi gran stima, l'ho fatta come ad altre centinaia di persone di ogni genere che me lo chiedono, compreso l'On Ferrero, scrivendo quello che penso. Fare illazioni o scriverne villanie è solo segno della villania o del retropensiero di chi scrive senza nemmeno aver letto quel che ho scritto. Capisco che a molti la libertà sembra strana. saluti dr

Giovanni ha detto...

Carissimo Rondoni, con tutto il rispetto trovo ancora più grave che di Bondi abbia stima di poeta, se - come dice - non di politico. Oppure una prefazione non si nega a nessuno? Costruire un ragionamento sulle centinaia di prefazioni che ha scritto la dice lunga su ciò che pensa delle prefazioni e della poesia.
E anche se ne rido, mi creda, mi dispiace molto.

sergio pasquandrea ha detto...
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sergio pasquandrea ha detto...
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sergio pasquandrea ha detto...
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sergio pasquandrea ha detto...

Parere personale. In piena libertà.
Le poesie di Davide Rondoni non sono il mio genere, non le sento vicine a quel che piace a me, ma in tutta onestà non potrei dire che sono brutte. Anzi.
Quanto alle idee politiche del sig. Rondoni, poi, sono diverse dalle mie, ma sono affar suo, e per quel che mi riguarda non c'entrano niente con il giudizio che dò sulla sua poesia. Si può avere stima di uno scrittore senza necessariamente condividerne le idee.
Le poesie di Sandro Bondi, invece, sono puro cabaret (involontario, purtroppo). Arrivate alla pubblicazione per motivi che non hanno nulla a che fare con il loro (inesistente) valore letterario.
E anche questo non ha nulla a che fare con la scarsissima stima che ho di lui come politico e come persona.

Anonimo ha detto...

penso che commentare poesia scrivendo che è brutta o trita, è diritto alla critica, non certo offesa nè invettitva, ed è, sì, il bello della democrazia; scrivere centinaia di prefazioni a libri di poesia senza averli letti tutti prima, o assegnare premi a concorsi di poesia "a sentimento" è, invece, per dirla alla Mourinho, prostituzione intellettuale, e chi ha orecchi per intendere intenda. Flavio Almerighi

Anonimo ha detto...

non è un mistero per nessuno che da sempre esistano anche le cricche letterarie. presiedere a concorsi di poesia e premiare obbrobri letterari o "la poesia che non disturba il manovratore" è tipico del basso caporalato intellettuale. ricordiamoci come Pasolini fosse disprezzato da gran parte degli umoncoli del suo tempo. bene, lui è rimasto, gli altri? neppure polvere del ricordo. so what.

Marco Saya

Anonimo ha detto...

"sarà una sera come questa
che nel vento rompe la luce
e le nubi del giorno, sarà
un grande momento:
lo sapremo io e te soli.
Ripartirai
con un lieve turbamento, quasi
un ricordo e i silenzi delle scansìe di oggetti,
dei benzinai, dei loro berretti,
sentirai alle tue spalle leggero
divenire un canto."

non sono un critico letterario ma da lettore ribadisco come questi passaggi poetici li trovi anonimi, banali, sentimenti preconfezionati, una scrittura che non si evolve ma rimane adagiata al già letto, un vivere di rendita e, mi chiedo, come può soddisfare chi la crea? faccio un esempio musicale: se io ascolto un blues di B.B. King ne riconosco lo stile e il gusto dopo solo tre note, di quanti poeti possiamo dire, oggi, che dopo tre versi ne identifichiamo l'autore? "sarà una sera come questa, etc,etc", ad esempio è un verso che leggi in qualsiasi "blogghettaro alle prime armi", non c'è personalità carattere, novità, sono riff consolidati ma estremamente poveri, a mio modesto avviso. certo, ciascuno di noi, ha un proprio gusto letterario, personalmente amo la sperimentazione oppure una poesia meno "qualunquista". l'ultimo Balestrini ad esempio coniuga quello che io mi aspetto da questa arte. ma poi ci sono i Pecora & C che sempre, a mio avviso, la poesia la uccidono giorno dopo giorno. E come se oggi uno, e qui lancio una provocazione, scrivesse la cavallina storna. capite cosa voglio dire? non ci si può fermare al Pascoli o a Dante, troppo semplice, scrivere poesia è fatica, sudore, non "stare seduti su comodi sofà"

Marco Saya

Anonimo ha detto...

dimenticavo: ho appena finito di leggere Schemi di costellazione di Aldo Nove. ne suggerisco a tutti voi la lettura anche se certe parti sono un pò "pesanti" e mi riferisco ai poemetti mentre la parte centrale dei "frammenti" è straordinaria.

Marco Saya

Unknown ha detto...

vedo che ci sono persone che senza aver letto una riga né della prefazione che criicano né delle altre danno giudizi pesanti. si chiama pregiudizio e va poco lontano. In quanto al signor F.A. che vedo sparge veleno su di me a proposito di un premio di cui non avrei letto le poesie (quale ? le leggo tutte quelle che mi vengono mandate per i premi) beh, il suo livore è la sua pena.

Giovanni ha detto...

Caro Rondoni, se parlo della prefazione a Bondi lo faccio perché l'ho letta (così come purtroppo ho letto prefazioni più recenti da lei scritte per giovani emergenti). E il mio giudizio non vuol essere offensivo, è un giudizio non un insulto. A me interessano le idee e i comportamenti: criticare un comportamento secondo me sbagliato o ragionare sulle idee portando altre idee all'interno della discussione non può che far bene alla poesia. Perché spero ancora che chi scrive poesia sappia aspirare a un più alto grado di onestà intellettuale, senza temere le critiche al sistema della "cricca letteraria" che agisce organicamente alla cricca politica contribuendo ad una degradazione culturale. Dobbiamo ragionare sulla poesia e sul ruolo dei poeti, altrimenti sono solo parole, come queste ad esempio:

http://lellovoce.altervista.org/spip.php?article1378

saluti,
Giovanni Catalano

Unknown ha detto...

Gent.le Giovanni Lei continua a fare prediche sull'onestà intellettuale e con poca originalità si mette a parlare di "cricca" letteraria, ma non porta una idea nè ne critica nel merito un'altra. Questo genere di discussioni non mi interessano. I lettori dei miei libri (e delle mie prefazioni) e dei miei articoli giudicheranno. Stia bene. Quando avrà esposto qualche idea non generica e non sentenze o prediche ne discuteremo. dr

Anonimo ha detto...

Probabilmente signor DR la sua prefazione alle poesie di Bondi non l'ha letta neppure Lei. In quanto ad avere assegnato premi a un concorso senza avere letto le poesie, questo lo ammette lei rispondendomi, io ho semplicemente parlato nel mio intervento di premi assegnati "a sentimento", uh oh! Scopriamo un altarino allora...
Sta di fatto che prima la giudicavo insignificante come autore, ora la ritengo insignificante anche come persona. Stia bene signor D.R.
Flavio Almerighi

Unknown ha detto...

Caro Almerighi
del suo disprezzo non me ne frega niente. C'era anche prima, evidentemente, visto le cose che dice a vanvera su di me.
Delle poesie non lette o in libri o in premi mi accusa a vanvera. E questo è il tipico atteggiamento dell'avvelenamento gratuito. Perchè lo faccia sono fatti suoi. Laq cosa non mi interessa nè mi tocca. Non risponderò più a bassezze di questo genere.
dr

Anonimo ha detto...

Caro Bondoni, che lei risponda o meno non me ne può fregar di meno.
Ho fatto parte della giuria di un premio in cui lei era presidente, e ho visto come lavora. D'altra parte, il partito dell'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio, no? Su da bravo, corra dalla mamma.
Flavio Almerighi

Anonimo ha detto...

L'acredine di Almerighi nei confronti di Davide è puerile e dettata dll'invidia.

L'Almerighi ha partecipato a 2 concorsi e si permette di sputare veleno o illazioni gratuiti.


"Su da bravo, corra dalla mamma"

dovrebbe dirlo ai suoi adepti.
Antonio G.

sergio pasquandrea ha detto...

Okay, finora non sono intervenuto perché non mi piace fare il censore di niente e di nessuno. Ma mi pare che qui cominciamo a degenerare.
Dunque, lo dico ufficialmente: d'ora in poi, qualunque commento, dell'una o dell'altra parte, che contenga solo insulti o ingiurie o illazioni o simili, verrà cancellato.
Se si vuole discutere, lo si faccia civilmente, e con degli argomenti.

Anonimo ha detto...

Mio figlio, mio viaggiatore,
sarà il tuo inferno, la tua virtù
questo udito da cane o da angelo
che sente all'unisono il giro dei pianeti
e la pastiglia cadere nel bicchiere
due piani sotto, dove due vecchi
si accudiscono.


qui è bella, molto.

Anonimo ha detto...

Non ho letto tutti i commenti, ma , evidentemente, ho letto i commenti negativi, e mi sembrano tanti. Io conosco Rondoni da molti anni, ho, credo , almeno tre dei suoi libri (ultimamente l'ho perso un po' di vista)e il mio pensiero è che ha scritto poesie bellissime. Non vi capisco proprio. Non so che parametri usiate per valutare la poesia. Rondoni usa il verso libero. Amate la rima, le 'regole del ritmo' ? Io no. Poesia è sentimento, emozione, è far vedere e sentire al lettore quello che il poeta scrive. E Rondoni riesce molto bene, in questo. Emoziona. Con la bellissima poesia Bartolomeno, con quella della bambina morta di cui rimane una piccola lapide, con quella dedicata al figlio e quella per la moglie che lo aspetta.
Ho letto il nome di Marco Saya, tra gli altri, ma non ho letto il suo parere. Voglio sperare che Marco 'salvi', almeno lui, la bella poesia di Davide Rondoni.
Anna

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Testi coinvolgenti, dove l'apparente semplicità è intrinsecamente eleganza, eleganza di scrittura poetica che in punta di respiro sa solleticare le corde emozionali per farle vibrare a lungo, oltre il tempo della lettura.
Il giudizio dell'arte è sempre soggettivo, esternazione di gusto personale e tale vuole essere il mio.
La drasticità di taluni giudizi, letti su questa pagina la dicono lunga sulla saccenza e l'arroganza di chi tenta di imporre parametri valutativi personali, magari sulla misura delle proprie produzioni letterarie, oibò.

I testi pubblicati qui, si presentano e si donano con immediatezza ed efficacia comunicativa, il recepirli o meno dipende dalla sensibilità e dal gusto di chi legge, diamine.

E il non piacere a qualcuno non esclude che essi possano piacere a centinaia di altri lettori.

Davide, mi piace la sua scrittura.
Andrò a cercare altre sue pubblicazioni e ad approfondire la sua conoscenza, lo merita.

Una lettrice qualunque

Anonimo ha detto...

Salve a tutti, mi trovo in questa pagina perché amo le poesie di Rondoni. Credo abbiano un profondo senso del reale unito a profondo liricismo,. Mi chiamo Elena, amo la poesia da quando ero adolescente, scrivo per sapere come sei possibile partecipare ad un concorso di poesia che abbia Rondoni come giurato, poiché un suo giudizio sarebbe sicuramente importante. Grazie ai poeti la vita potrebbe essere "migliore" almeno nell'animo, fin troppo avaro d'amore e di sincerità degli esseri umani. Se Lei signor Rondoni dovesse leggere queste mie parole, potrebbe gentilmente dirmi come poterLa contattare per potrLe, se Lei vorrà, leggere mie poesie? Anticipatamente grazie ps per coloro che hanno scritto su questa pagina critiche sterili, vorrei semplicemente aggiungere che l'invidia è' veleno che uccide che lo sparge, come le donne che non si piacciono e che odiano quelle belle. Scusate ma credete che denigrando gli altri vi innalzerete dalla vostra nevrotica polvere? Auguri!

Anonimo ha detto...

Salve a tutti, mi trovo in questa pagina perché amo le poesie di Rondoni. Credo abbiano un profondo senso del reale unito a profondo liricismo,. Mi chiamo Elena, amo la poesia da quando ero adolescente, scrivo per sapere come sei possibile partecipare ad un concorso di poesia che abbia Rondoni come giurato, poiché un suo giudizio sarebbe sicuramente importante. Grazie ai poeti la vita potrebbe essere "migliore" almeno nell'animo, fin troppo avaro d'amore e di sincerità degli esseri umani. Se Lei signor Rondoni dovesse leggere queste mie parole, potrebbe gentilmente dirmi come poterLa contattare per potrLe, se Lei vorrà, leggere mie poesie? Anticipatamente grazie ps per coloro che hanno scritto su questa pagina critiche sterili, vorrei semplicemente aggiungere che l'invidia è' veleno che uccide che lo sparge, come le donne che non si piacciono e che odiano quelle belle. Scusate ma credete che denigrando gli altri vi innalzerete dalla vostra nevrotica polvere? Auguri!

Elena ha detto...

Nb mi chiamo elena e questo e' il mio indirizzò di posta elettronico: angelidellestelleblu@tiscali.it Vorrei partecipare ad un concorso presieduto dal pregiatissimo poeta Davide Rondoni, per me, sarebbe importante. Grazie a chiunque possa darmi notizie.

Anonimo ha detto...

COMMENTO ALLA POESIA “BARTOLOMEO”

“Bartolomeo” è una poesia bellissima, estrapolarne solo una parte significa svuotarla della ricchezza del contenuto. Già dai primi versi ci fa entrare nella stanza più riservata dell'animo: il tono del poeta è profondo e confidenziale, mentre ad un tratto, fermo in un autogrill, vede l'immagine del suo viso riflesso sui vetri, e non possiamo non soffermarci sull'aggettivo che lo accompagna: “stanco”. Ciò mi fa pensare che questo viaggio in autostrada sia metafora del viaggio della vita, e il poeta immagina che un giorno anche Bartolomeo avrà un momento come questo, in cui si vedrà col viso stanco, in “una sera come questa”. Ma che cos'ha di speciale una sera simile? Nulla e tutto. E' una sera come tante, col vento e le nubi e squarci di luce, ma diventa importante perché il poeta sa di non essere il solo a “sentire il proprio sentire”: “lo sapremo io e te soli”.
La frase di chiusura della strofa racchiude una complicità e confidenzialità dove avviene il travaso delle più intime sensazioni che si avvertono a pelle senza bisogno di spiegare, e che si mescolano quasi agli oggetti (scansìe, indumenti dei benzinai), trasformandosi in “leggero turbamento” mentre tutto scorre e si va oltre, lasciandosi alle spalle “leggero un canto”.
Cosa sarà mai la poesia, se non questa?, se non questo transfert di turbamento e canto che ci portiamo dentro anche noi, immedesimandoci?
Ma c'è qualcosa di forte e imprescindibile al di là del tempo e delle cose che il poeta attraversa e si lascia dietro le spalle andando incontro ed in cerca d'altro ancora: è la felicità, la consapevolezza di sapere che c'è lui, Bartolomeo, il segno di ciò che resta, testimonianza, continuità, eredità raccolta, “una forza segreta”, una ragione per esistere; poco importa sapere che s'invecchierà: ciò che conta è “la nostra vera somiglianza è là dove non si vede” (non nell'aspetto, nei lineamenti ma dentro, nel cuore, nell'animo).
La poesia raggiunge vertici emotivi nel vocativo dell'ultima strofa, in cui si allarga il cerchio dall'individuale/reale/esistenziale all'universale e viceversa:

“Mio figlio, mio viaggiatore,
sarà il tuo inferno, la tua virtù
questo udito da cane o da angelo
che sente all'unisono il giro dei pianeti
e la pastiglia cadere nel bicchiere
due piani sotto, dove due vecchi
si accudiscono.”

...ecco la profonda consapevolezza: sapere che nell'attimo in cui un padre ci dà la vita, ci dona l'universo intero che continua ad esistere mentre ogni cosa e ognuno avrà una fine... E quale “collante” più forte dell'amore, che qui, in questi versi, esce da tutti i pori?
Poi, nei versi finali, la speranza che ci possa essere un “dopo”, nell'”oltre” da cui continuare a vedere suo figlio che attraversa lo spazio della vita sulle tracce delle sue orme...

“Sarà questo amore strepitoso
tuo padre, quello vero”.

Fermati ancora in questo autogrill,
dal buio mi piacerà rivederti...

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Grazie all'Autore per questa poesia che mi ha emozionata.

Rosanna Spina

Anonimo ha detto...

P.S.

Certo che in democrazia si può anche criticare, ma buttare al macero una poesia/delle poesie senza salvarne neanche un verso, e ridurre una critica a un elenco di aggettivi quali: "Brutte, una poesia vecchia, pesante, un copia-incolla di cose già dette, banale, trita e ritrita, retorica, etc,etc", senza motivare alcuno di questi aggettivi, lascia il tempo che trova, in quanto non mi sa di sana critica ma di contestazione fine a se stessa.

Riguardo ad altri commenti mi sento di dire solo questo: quando si esprime un giudizio, bisogna dimenticare il nome dell'autore e tenere presente solo quanto ha scritto, poi ben vengano le critiche positive o le demolizioni, ma contestualizzate nel merito o demerito, non basate su preconcetti, illazioni e processi alle intenzioni.

Altrimenti, si rischia di dire che anche le poesie di Leopardi sono brutte, vecchie, sorpassate eccetera eccetera, se si assume che in democrazia è lecito affermare tutto quel che ci pare... ma io credo in una sana dialettica, e vorrei proprio capire il perché di una bocciatura in tronco... magari me ne convinco anch'io, forse.

Rosanna Spina


Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

A che ne dicano gli altri, sono poesie che ti entrano dentro e le trovo bellissime. Ma d'altronde il successo del poeta parla da sé, nessuno si ritroverebbe qui anche solo a criticare le sue poesie se non fossero belle come sono. Grazie Davide mi regali sempre un'emozione.

Marianna ha detto...

A me, a parte la bellezza delle poesie, ha colpito il fatto che non bisogna essere per forza degli sfigati infelici e senza famiglia per mostrare talento artistico. Grazie per le sue parole Davide Rondoni.