Quel che mi piacerebbe veramente
è che io fossi la noce e tu il gheriglio
vorrei che la mia voce fosse dura
abbastanza perché tu possa usarla
quando hai paura – quando il mondo sembra
prontissimo a spezzarti: è proprio allora
che vorrei circondarti
sopportare l'impatto al posto tuo
e soltanto a quel punto sgomberare
le caviglie dal peso – accompagnare
i primissimi istanti – quando il volo
è ancora minacciato dalla terra
e lì lasciarti libera
da lontano sorridere.
venerdì 31 ottobre 2014
giovedì 30 ottobre 2014
e, è
SINTAGMA
uno spavento a due teste
io e te
basta una sbavatura e
io è te
diluita e sparsa chissà dove tra la
pelle
assorbita come sudore
ma io diversa da te
io separata da te
se vuoi possiamo unirci
sovrapporci
combinarci
nelle infinite possibilità grammaticali
- io con te io tra di te io sopra sotto dietro davanti
di a da in con su per tra fra tutte ma non quella con la e -
succhiarci via tutti i liquidi
prosciugarci
e però poi, asciutti, staccarci - io da te,
fino a che non ci sarà da succhiare di nuovo
(Elena Zuccaccia)
uno spavento a due teste
io e te
basta una sbavatura e
io è te
diluita e sparsa chissà dove tra la
pelle
assorbita come sudore
ma io diversa da te
io separata da te
se vuoi possiamo unirci
sovrapporci
combinarci
nelle infinite possibilità grammaticali
- io con te io tra di te io sopra sotto dietro davanti
di a da in con su per tra fra tutte ma non quella con la e -
succhiarci via tutti i liquidi
prosciugarci
e però poi, asciutti, staccarci - io da te,
fino a che non ci sarà da succhiare di nuovo
(Elena Zuccaccia)
mercoledì 29 ottobre 2014
cronache familiari: missing Dad
"Adesso, se c'ela i' ppapà, mi aveva già pleso in blaccio!"
"Anche a me!!"
"Anche a me!!"
martedì 28 ottobre 2014
cronache familiari: ecologia
"Allola, qui il lagno non ci abita più, pecché ti è ccocciato di ttale nella sua blutta cata, quindi quetta lagnatela pottiamo anche distluggella!"
lunedì 27 ottobre 2014
quando sei tu
Il tempo è contro di noi
ma questo accade solo perché
non è bene raggiungere
la felicità a passi troppo brevi.
Ci vogliono notti bianche
scambi febbrili di notizie
potenzialmente letali
e interruzioni del fiato
prima di te – prima
delle parole – ma soprattutto
prima del silenzio:
hai mai notato
come brillano i tuoi occhi
quando non parli – quando
nemmeno ci stai pensando
quando sei tu – in piena luce.
ma questo accade solo perché
non è bene raggiungere
la felicità a passi troppo brevi.
Ci vogliono notti bianche
scambi febbrili di notizie
potenzialmente letali
e interruzioni del fiato
prima di te – prima
delle parole – ma soprattutto
prima del silenzio:
hai mai notato
come brillano i tuoi occhi
quando non parli – quando
nemmeno ci stai pensando
quando sei tu – in piena luce.
domenica 26 ottobre 2014
sabato 25 ottobre 2014
cronache familiari: de gustibus...
"Ciccio, ti sei portato a letto un pupazzetto?"
"Sì."
"E ti piace tanto questo pupazzetto?"
"Sì."
"Perché?"
"Pecché fa le puzzette."
"Sì."
"E ti piace tanto questo pupazzetto?"
"Sì."
"Perché?"
"Pecché fa le puzzette."
venerdì 24 ottobre 2014
reversibilità
Le cose non hanno più gli stessi nomi
e le parole non hanno lo stesso profumo
questo è un fatto
ma conta poco in fondo se si pensa
a quanto sia quasi sempre ottusa la
nostra
quotidiana percezione.
Per valutare appieno le conseguenze
bisogna che intervengano quegli attimi
di pura entelechia
quelle schegge arroventate che ogni
tanto
ognuno di noi intercetta
nella carne viva.
Bisogna che il punto d'impatto sia uno
di quelli più sensibili ma meno
sorvegliati dalla coscienza
che all'improvviso proprio come adesso
il boccone di cicoria intervenga a
compiere
una replica del miracolo.
In questi casi lo sai benissimo
non c'è rimasto più nulla
né tendini né rughe
eppure le labbra prima
della coscienza articolano la frase
e ascolti persino la
risposta.
giovedì 23 ottobre 2014
"lontano, ero con te..."
E se per esempio ti dicessi
che sono io a non sapere che cosa
dire – che le parole fanno groppo
e quello che a te arriva è un
balbettio
francamente penoso – se ti dicessi
che la tua voce è scesa a perpendicolo
e ha colpito con precisione
se ti dicessi che anche la luce
era diversa dopo averti parlato
ecco magari non mi crederesti
e allora tutto ciò che posso dirti
è che non sei soltanto
una voce – che sei il nocciolo di me
sei la mia carne lontana
il mio dolore più dolce.
mercoledì 22 ottobre 2014
cronache familiari: tutti tutti?
Lorenzo - Mamma, com'ela buono questo planzo!
Mamma - Questa era la cena, ciccio.
Elena - Lui confonde sempre il pranzo con la cena!
Lorenzo - A TUTTI CAPITA DI BBAIAAAREEEEEEE!!!!!!
Mamma - Questa era la cena, ciccio.
Elena - Lui confonde sempre il pranzo con la cena!
Lorenzo - A TUTTI CAPITA DI BBAIAAAREEEEEEE!!!!!!
martedì 21 ottobre 2014
cronache familiari: al parco giochi
"Eli, vieni anche tu quattù, pecché ti vede meglio da qui che non da una ttupida giostla!"
lunedì 20 ottobre 2014
cronache familiari: utopie
"Io voglio abitale in un mondo dove le cose non ti pagavano e ti poltavano via tenta pagale!"
domenica 19 ottobre 2014
cronache familiari: di mattina
- Lorenzo, guarda che sono già tre volte che ti portiamo al pronto soccorso perché ti sei fatto male. Ci vogliamo tornare un'altra volta?
- Tì, ma non ci tono mai andato di mattina!
- Tì, ma non ci tono mai andato di mattina!
sabato 18 ottobre 2014
vecchie e bellissime
perché siamo creature vecchie e bellissime, anima mia,
non sogniamo più la perla unica in fondo alla notte
sappiamo ridere della scrittura che ci tesse la faccia
mentre ne lecchiamo via i segni con quel gioco di lingua
abitiamo il plesso della nostra clessidra
custodendo interiormente la sonorità
del passaggio
non sogniamo più la perla unica in fondo alla notte
sappiamo ridere della scrittura che ci tesse la faccia
mentre ne lecchiamo via i segni con quel gioco di lingua
abitiamo il plesso della nostra clessidra
custodendo interiormente la sonorità
del passaggio
Anna Maria Farabbi
(da "Abse", Ponte del Sale, 2013)
venerdì 17 ottobre 2014
cronache familiari: reference needed
"Papà, ma come fa la tignola di Family Club a tapele tutte quelle cose che ta tugli animali?"
giovedì 16 ottobre 2014
cronache familiari: ma no!
- Mamma, pecché i Dalton sono in pligione?
- Perché sono ladri.
- Ma no!! I ladli hanno la maccherina tulla faccia!
mercoledì 15 ottobre 2014
è che certe volte mi fisso
Il bel tomo nella foto qui sopra è Howard Hoagland "Hoagy" Carmichael (1899-1981), ossia l'autore di Stardust e di Georgia On My Mind. Già questo basterebbe ad assicurargli un posto imperituro nel canone della musica americana del Novecento.
Ma Carmichael era anche un ottimo pianista e cantante, compositore prolifico, nonché sincero estimatore e praticante del jazz (fu amico di Bix Beiderbecke, e pare che la melodia di Stardust sia proprio basata su roba che Bix suonava al pianoforte).
Nel 1939, Carmichael lesse per caso una poesia, firmata semplicemente "J.B.". Gli piacque e decise di metterla in musica. Ne venne fuori, pensate un po', un capolavoro: I Get Along Without You Very Well (Except Sometimes).
I Get Along è quella che in genere si chiama una torch song: una canzone d'amore disperato e infelice. Però è illuminata da un'ironia sottile e asprigna. Insomma, io mi ci sono fissato.
La storia ha anche un seguito: Carmichael decise di fare una ricerca per scoprire l'autore dei versi e lanciò un annuncio su radio e giornali. Risultò che erano di una certa Jane Brown Thompson, una vedova settantunenne residente a Philadelphia. Fu firmato un accordo per farle avere la sua percentuale sui diritti d'autore, ma la povera Jane morì proprio il giorno prima che la canzone debuttasse alla radio.
Non è un bel finale, ma pazienza.
(Per i curiosi, l'intera storia è raccontata qui).
* * *
Vado avanti benissimo senza di te (tranne qualche volta)
Vado avanti benissimo senza di te
Certo che lo faccio
Tranne quando cade una pioggia leggera
E scivola dalle foglie, allora mi ricordo
Il brivido di trovare rifugio nelle tue braccia
Certo che lo faccio
Ma vado avanti benissimo senza di te.
Ti ho dimenticato proprio come avevo detto
Certo che l'ho fatto
Tranne forse quando sento il tuo nome
O qualcuno ride che è lo stesso
Ma ti ho dimenticato come dovevo.
Che tipo
Che stupida sono
A pensare che il mio cuore spezzato potesse ingannare la luna
E adesso? Dovrei chiamare ancora una volta?
No, meglio tenersi stretta a questa canzone.
Vado avanti benissimo senza di te
Certo che lo faccio
Tranne forse in primavera
Ma non dovrei mai pensare alla primavera
Perché di sicuro mi spezzerebbe in due il cuore.
* * *
Qui la canta Nina Simone. E io, come al solito, piango come un fanciullino:
Dopo la donna con il vocione, l'uomo con la vocina:
The Voice in persona:
L'atomica Jane Russell, con l'autore al pianoforte, dal film "Las Vegas Story" (1952).
(Sì, Jane Russell, quella che ne "Gli uomini preferiscono le bionde" era una cinquantina di volte più sexy di Marilyn...):
(Sì, Jane Russell, quella che ne "Gli uomini preferiscono le bionde" era una cinquantina di volte più sexy di Marilyn...):
Versione non jazz, ma bella comunque:
Diana Krall, che non ha solo un bel paio di gambe:
Rosemary Clooney, swingante (e un po' fuori luogo, secondo me):
C'è anche una versione di Peggy Lee a ritmo di cha-cha-cha, ma non la trovo né sul Tubo né su altri siti web; comunque, è sul disco "If You Go" (Capitol, 1961).
Poi c'è una versione della tarda Billie Holiday, da "Lady in Satin" (1959), ma scusatemi, io quella Billie non riesco proprio ad ascoltarla, mi fa troppo male.
martedì 14 ottobre 2014
cronache familiari: in quantità
Salire in cameretta per dare la buonanotte ai mostriciattoli e trovarli che saltano sui letti, cantando a squarciagola: "Abbiam culetti in quantità!!"
It's a Dad' life...
It's a Dad' life...
lunedì 13 ottobre 2014
capolavori
in questa piazza si possono ammirare
i capolavori dell’incuria:
uno che sta vicino al muro
come un bassorilievo
un altro ha grossi chiodi
nelle vene.
il vecchio poeta limotta
con gli occhiali da sole,
zio francesco malapaga
che parla a una delle figlie
col telefonino,
appoggiati al solito muro
pinuccio e peppino.
(Franco Arminio)
i capolavori dell’incuria:
uno che sta vicino al muro
come un bassorilievo
un altro ha grossi chiodi
nelle vene.
il vecchio poeta limotta
con gli occhiali da sole,
zio francesco malapaga
che parla a una delle figlie
col telefonino,
appoggiati al solito muro
pinuccio e peppino.
(Franco Arminio)
domenica 12 ottobre 2014
cronache familiari: interpretazioni
"Papà, ma Mowgli ha il pannolino?"
(Lorenzo, guardando il Libro della giungla)
(Lorenzo, guardando il Libro della giungla)
sabato 11 ottobre 2014
cronache familiari: hanno già capito tutto
Uffa, mamma, "poi vediamo" significa sempre no!
(Elena, 7 anni)
venerdì 10 ottobre 2014
in qualche punto dello spazio
Il buio è pieno di lacrime
Quando Albert è tornato dalla
tomba, non aveva il sax. Ci
ha chiesto di cercarlo &
noi gli abbiamo detto di sì.
Ha detto che sarebbe tornato appena
lo trovavamo. Lui era in qualche punto
dello spazio, drogato da Religione
& Mafia.
Gli ho chiesto se era stato
ammazzato.
"Certo", però avrebbe
risposto a tante domande allo stesso modo.
"Ammazzato da Dio! Sono stato
stupido a credere
in lui!"
(Amiri Baraka)
mercoledì 8 ottobre 2014
oops... I did it again!
...e non è neanche la prima volta, quest'anno.
E, se tutto va bene, non sarà neanche l'ultima.
E, se tutto va bene, non sarà neanche l'ultima.
Non cercatelo in libreria, tanto non ci arriverà mai. Se vi interessa, si può acquistare qui.
soltanto ciò che mi diverte
è vero sì che non scrivo più
ormai se non
per me
d’altro canto però scrivo soltanto ciò che
mi
diverte
non se ne parla proprio
dicono in molti la morale e
il divertimento
si escludono a vicenda
ma io lo scrivo in
una
riga
indignatevi il cielo è azzurro
zwar schreibe ich jetzt nicht mehr
nur noch
für mich
andererseits schreibe ich nur was
mir
spaß macht
ausgeschlossen
sagen viele moral und
vergnügen
schließen sich aus
ich aber schreib’s in
eine
zeile
empört euch der himmel ist blau
ormai se non
per me
d’altro canto però scrivo soltanto ciò che
mi
diverte
non se ne parla proprio
dicono in molti la morale e
il divertimento
si escludono a vicenda
ma io lo scrivo in
una
riga
indignatevi il cielo è azzurro
Alfred Andersch
(traduzione di Anna Maria Curci - da qui)
* * *
nur noch
für mich
andererseits schreibe ich nur was
mir
spaß macht
ausgeschlossen
sagen viele moral und
vergnügen
schließen sich aus
ich aber schreib’s in
eine
zeile
empört euch der himmel ist blau
martedì 7 ottobre 2014
la buona scuola
"Professore, che bello il suo progetto sulla musica, com'è importante, com'è nobile, che attività formativa, come la ammiro, e poi il coro, dà lustro e visibilità anche alla scuola, specialmente adesso che l'insegnamento della musica è stato tagliato..."
"Mi scusi preside ma, in sostanza... I soldi per pagare il progetto ci sono sono o no?"
"No."
lunedì 6 ottobre 2014
vivo da... ehm... poeta
E' appena uscita per l'editore Montecovello un'antologia intitolata "Vivo da poeta".
Contiene le (auto)biografie di sessantuno poeti italiani contemporanei. Per qualche ragione, ci sono anch'io.
E' disponibile sia in formato cartaceo, sia come e-book. Se vi interessa, si acquista qui (libro) o qui (e-book).
domenica 5 ottobre 2014
sabato 4 ottobre 2014
cronache familiari: domani avvenne
"Mamma, oggi è domani?"
"Eh?"
"Hai detto che domani andavamo in bici!"
"Eh?"
"Hai detto che domani andavamo in bici!"
venerdì 3 ottobre 2014
cronache familiari: con orgoglio
"Mamma!"
"Che c'è, Lorenzo?"
"Guadda che bella patacca mi tono fatto tulla maietta!"
"Che c'è, Lorenzo?"
"Guadda che bella patacca mi tono fatto tulla maietta!"
cronache familiari: dubbi
"Mamma!"
"Che c'è?"
"Io come mi chiamo?"
"Come ti chiami?"
"Tì, me l'ha chietto quella bimba."
"Ti chiami Lorenzo."
"Ah... con che cota initia?"
"Con la elle..."
"Ah... va bene."
(...si rituffa nel branco di bambini che giocano)
"Che c'è?"
"Io come mi chiamo?"
"Come ti chiami?"
"Tì, me l'ha chietto quella bimba."
"Ti chiami Lorenzo."
"Ah... con che cota initia?"
"Con la elle..."
"Ah... va bene."
(...si rituffa nel branco di bambini che giocano)
giovedì 2 ottobre 2014
mercoledì 1 ottobre 2014
concorso
Dunque, c'è questo concorso qui. Si chiama "Pubblica con noi" e lo bandisce l'editore Fara di Rimini.
Caso strano, è un concorso serio: si vince la pubblicazione e i nomi dei giurati sono noti e pubblici. L'ho vinto persino io, anni fa.
C'è solo un difetto: uno dei giurati sono io. Sapevatelo.
Scadenza: 30 novembre.
Caso strano, è un concorso serio: si vince la pubblicazione e i nomi dei giurati sono noti e pubblici. L'ho vinto persino io, anni fa.
C'è solo un difetto: uno dei giurati sono io. Sapevatelo.
Scadenza: 30 novembre.
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