Andremo così, ché già basta la fiamma che abbiamo nel petto.
Perché quella può spegnerla la forza crudele del vento
o la pioggia lucente che dal cielo precipita;
ma questo è fuoco di Venere e, tranne Venere stessa,
altra forza non c'è, che mai lo possa estinguere.
(Valerio Edituo, II sec. a.C. - traduzione mia)
Quid faculam praefers, Phileros, quae nil opus nobis?
ibimus, sic, lucet pectore flamma satis.
istam nam potis est vis saeva extinguere venti
aut imber caelo candidus praecipitans;
at contra hunc ignem Veneris, nisi si Venus ipsa,
nulla est quae possit vis alia opprimere.
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