giovedì 23 giugno 2011

Pierpaolo Faggiano, giornalista precario



Non avevo mai conosciuto Pierpaolo Faggiano, ma sapevo che avevamo alcune cose in comune.
Eravamo quasi coetanei (lui 41 anni, io 36), e tutti e due pugliesi. Io emigrato, lui rimasto lì, a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, dove aveva fondato e diretto il Ceglie Open Jazz Festival. O meglio, l'aveva diretto finché il Comune aveva deciso di tagliargli i fondi, tenendosi però il marchio, perché Pierpaolo non l'aveva registrato e quindi, pur essendo suo, non gli apparteneva. Ne parlai qui, a suo tempo. (Ah, ed ecco un'altra cosa che avevamo in comune: non riuscire proprio a capire le logiche del mercato; forse, non volerle capire).
Poi, ovviamente, c'era l'amore per il jazz. Pierpaolo Faggiano collaborava con AllAboutJazz, era membro della Sidma (la Società Italiana di Musicologia Afroamericana), aveva pubblicato un libro-intervista a Mario Schiano che era anche una storia del nostro free jazz ("Un cielo di Stelle", Manifestolibri 2003). E scriveva anche per la "Gazzetta del Mezzogiorno": pubblicista, vale a dire giornalista di fatto, ma non di stipendio.
L'altroieri, martedì 21 giugno, primo giorno d'estate, il fratello di Pierpaolo, tornando a casa, l'ha trovato impiccato ad un albero del giardino. Pare abbia lasciato un biglietto d'addio: una delusione amorosa, ma soprattutto la vergogna di non avere, a 41 anni, un vero lavoro.
Sì, lo so, in quella situazione ce ne sono tanti, e non tutti si suicidano. Tanti tirano avanti, nonostante tutto. Non voglio fare retorica. Anzi, credo che davanti alla morte si debba soprattutto tacere.
Però non posso fare a meno di pensare a Pierpaolo come a un fratello che non ho mai conosciuto.
Oggi, sui giornali, la sua vita è tutta riassunta in due parole: giornalista precario.


4 commenti:

antonio lillo ha detto...

sai che ha colpito anche me la notizia per gli stessi motivi? ci ho visto così tante cose di me che ho avuto quasi paura.

sergio pasquandrea ha detto...

il destino individuale non esiste, ma quello collettivo (generazionale?) forse sì.

sergio pasquandrea ha detto...

http://www.statoquotidiano.it/23/06/2011/il-mondo-del-giornalismo-precario-di-pierpaolo/51460/

francesco ha detto...

lo conoscevo di vista, era del mio stesso paese (Ceglie) e avevo seguito qualche sua iniziativa jazzistica. Mi spiace molto.
Sunset.