lunedì 20 ottobre 2008

Giovanni Allevi, che palle


Qualche giorno fa pensavo: Giovanni Allevi, il Richard Clayderman degli anni 2000.
Poi mi sono corretto. Perché almeno Clayderman faceva onesta musica da tappezzeria.

Giovanni Allevi è per la musica contemporanea un po' quello che Eric Clapton è per il blues.

Eric Clapton prende la musica potente, ruvida, viscerale, di Robert Johnson, Muddy Waters, Freddie King, Buddy Guy, e la trasforma in un prodotto adatto a un pubblico borghese: educato, risciacquato, smussato, senza spigoli né asprezze. Un compitino corretto e calligrafico. Che ti arriva anche corredato dalla sua edificante storia di caduta e redenzione dalla droga.

Clapton viene invocato come genio della sei corde, molto più di tanti altri chitarristi più bravi e importanti di lui: John Mayall, Jimmy Page, Jeff Beck, Duane Allman. Viene addirittura paragonato a Hendrix (esagerati...).

Giovanni Allevi prende quella che lui crede essere la “musica contemporanea” e la avvolge in una confezione da Baci Perugina. Lo completa con la caricatura del “genio”, così come lo se lo immagina la casalinga di Voghera: uno un po' strambo, scarmigliato, che magari esce di casa con i calzini spaiati e per strada dà di capo nei muri perché guarda gli uccellini e le nuvolette. Però un bravo ragazzo, timido, garbato. Gli daresti una pacca sulla spalla.

E ha successo, pur essendo mediocre. O forse proprio per questo.

Però qualche differenza c'è.

Clapton è un bravo musicista. Allevi una mezzasega.

Clapton il blues, quando vuole, lo sa suonare davvero. Allevi la musica contemporanea non sa manco dove sta di casa.

Clapton fra cinquant'anni sarà ricordato per qualche bel disco. Allevi ce lo dimenticheremo tra cinque anni.

9 commenti:

sarmigezetusa ha detto...

^____^

Anonimo ha detto...

Su Clapton sono d'accordo sul periodo recente, diciamo dagli anni 90, ma il primo Clapton, quello dei Cream, era stratosferico. Era il blues bianco, il british blues, che forse si può criticare in quanto tale, ma l'album "John Mayall with Eric Clapton" è superlativo, e sono notevoli anche le jam session che ha fatto a Chicago coi vari Muddy Waters, John Lee Hooker ecc.

sergio pasquandrea ha detto...

Infatti l'ho detto: quando vuole, Clapton lo sa suonare il blues. Ci vuole qualcuno che glielo faccia fare. Lasciato da solo, fa cosine abbastanza mediocri.

sergio pasquandrea ha detto...

Poi, devo confessare che quanto al blues ho gusti piuttosto particolari.
Mi piace quello arcaico, più ruvido è meglio è: Leadbelly, Robert Johnson, Charley Patton.
Già quello elettrico, post-Chicago e post-Muddy Waters, non l'ho mai digerito molto, quello bianco non ne parliamo.
Anche per questo, probabilmente, non sono mai riuscito ad apprezzare molto Clapton.

Anonimo ha detto...

Mi mancava un post di qualche invidioso di Allevi e del suo meritatissimo successo.
Elisabetta

sergio pasquandrea ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
sergio pasquandrea ha detto...

Mi mancava qualcuno che tirasse fuori l'argomento più cretino di tutti: l'invidia. Argomento sul quale Sergio Garufi ha detto meglio di quanto potrei fare io:
http://lavienbeige.wordpress.com/2010/01/21/linvidia/

Quanto ad Allevi, in primo luogo io non sono un musicista, e quindi non avrei proprio nulla da invidiargli (e, se proprio dovessi invidiare qualcuno, non lo invidierei certo perché fa tanti soldi, dei quali non mi è mai fregato nulla).
In secondo luogo, se hai la buona educazione di leggerti qualche altro post di questo blog, vedrai che non ho remore ad esprimere ammirazione (senza la minima traccia di invidia) per musicisti molto più grandi di un mediocre strimpellatore come Allevi.

Se poi tu ritieni che Allevi non sia mediocre, ma sia davvero (come lui pretende di essere) un genio della musica contemporanea, sei pregata di MOTIVARE il tuo giudizio, come io ho fatto con il mio.
Il fatto che tu debba ricorrere ad illazioni e offese personali, dirette contro qualcuno che nemmeno conosci, dimostra solo una cosa: la tua totale mancanza di argomenti.

Poi, se a te piacciono gli sdilinquimenti neo-new-age del ricciolone, per carità, padronissima di imbrancarti con tutti gli altri suoi adoratori: ognuno ha diritto di cibare il suo spirito con la spazzatura che preferisce.

Anonimo ha detto...

Queste sono le parole di uno che rosica.

sergio pasquandrea ha detto...

Proprio come immaginavo: incapace di articolare un ragionamento. Te lo meriti, Allevi. Buon ascolto.