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sabato 18 giugno 2011

una strada in uno strano mondo



http://www.youtube.com/watch?v=jqrKejQTynk


Un uomo scende in strada
Dice: Perché adesso sono molle qui al centro
Il resto della mia vita è così duro
Ho bisogno di un momento storico
Voglio una foto della redenzione
Non voglio finire come un cartone animato
In una tomba da cartone animato
Scavaossa scavaossa
Cani al chiaro di luna
Lontana la mia porta ben illuminata
Signor Pancia-di-birra
Scaccia via da me questi idioti
Sai non la trovo più divertente questa roba

Se sarai la mia guardia del corpo
Io sarò il tuo amico perduto da tempo
Io posso chiamarti Betty
E Betty quando mi chiami
Puoi chiamarmi Al

Un uomo scende in strada
Dice: Perché sono così a corto di attenzione
Ho avuto un po' di attenzione
E oh, le mie notti sono così lunghe
Dov'è mia moglie e la mia famiglia
E se morissi qui?
Chi sarà il mio modello
Ora che il mio modello è
Andato, andato
Se l'è svignata giù per il vicolo
Con qualche ragazzina grassoccia dalla faccia di pipistrello
Per tutto il tempo
Ci sono stati incidenti e accidenti
Ci sono state allusioni e accuse

Se sarai la mia guardia del corpo...

Un uomo scende in strada
È una strada in uno strano mondo
Forse è il Terzo Mondo
Forse è la prima volta che lui è in giro
Non parla la lingua
Non ha denaro con sé
È uno straniero
È circondato dai rumori
Bestiame al mercato
Vagabondi e orfanotrofi
Si guarda intorno
Vede angeli nell'architettura
Roteano nell'infinità
Dice Amen e Alleluia

Se sarai la mia guardia del corpo...

mercoledì 1 settembre 2010

soviet-queer-electro-pop

Certe volte non so proprio resistere al fascino arcano del kitsch.



http://www.youtube.com/watch?v=y-pBca0XdaY

giovedì 26 novembre 2009

amarcord musicale 7 - chi ha acceso il fuoco

Non sono un fan di Billy Joel, anzi così su due piedi non saprei citare neanche un titolo di una sua canzone (che questa sia sua, l'ho scoperto da poco).
Però questa me la ricordo, chissà perché.
Il testo, poi, è interessante: un tour de force di fatti e personaggi storici che fanno dal 1949 (anno della nascita di Joel) al 1989 (anno di uscita della canzone). Ogni strofa è dedicata a un anno, in ordine cronologico, con l'eccezione delle ultime quattro, che riassumono gli anni tra il 1964 e il 1989.
Anche il video è carino, ma non posso postarlo perché su YouTube hanno bloccato l'embedding, comunque lo trovate qui. Su Wikipedia una spiegazione dei riferimenti storici.


We Didn't Start The Fire

Harry Truman, Doris Day,
la Cina rossa, Johnnie Ray,
"South Pacific", Walter Winchell,
Joe DiMaggio.

Joe McCarthy, Richard Nixon,
Studebaker, la televisione,
Nord Corea, Sud Corea,
Marylin Monroe.

I Rosemberg, le bombe-H,
Sugar Ray, Pan-Mun-Jon,
Brando, "The King and I"
e "The Catcher in the Rye".

RITORNELLO:
Non siamo noi che abbiamo acceso il fuoco:
stava già bruciando da quando gira il mondo.
Non siamo noi che abbiamo acceso il fuoco,
no, non l'abbiamo acceso, ma abbiamo cercato di combatterlo.

Giuseppe Stalin, Malenkov,
Nasser e Prokofiev,
Rockefeller, Campanella,
il blocco comunista.

Roy Cohn, Juan Peron,
Toscanini, il dacron,
Dien Bien Phu cade,
"Rock Around the Clock".

Einstein, James Dean,
Brooklyn ha una squadra vincente,
"Davy Crockett", "Peter Pan",
Elvis Presley, Disneyland.

Bardot, Budapest,
Alabama, Kruschev,
la principessa Grace, "Peyton Place",
problemi a Suez.

(RITORNELLO)

Little Rock, Pasternak,
Mickey Mantle, Kerouac,
lo Sputnick, Chou-En-Lai,
"Il ponte sul fiume Kwai".

Il Libano, Charles De Gaulle,
il baseball in California,
gli omicidi di Starkweather,
i figli del Thalidomide.

Buddy Holly, "Ben Hur",
scimmie nello spazio, mafia,
gli hula hoop, Castro,
la Edsel è un fallimento.

Lo U-2, Syngman Rhee,
la "payola" e Kennedy,
Chubby Checker, "Psycho",
i Belgi in Congo

(RITORNELLO)

Hemingway, Eichmann,
"Straniero in terra straniera",
Dylan, Berlino,
l'invasione della Baia dei Porci.

"Lawrence d'Arabia",
la Beatlesmania britannica,
la "Vecchia Signora", John Glenn,
Liston batte Patterson.

Papa Paolo, Malcolm X,
il sesso dei politici britannici,
JFK fatto fuori,
che altro devo dire?

(RITORNELLO)

Controllo delle nascite, Ho Chi Minh,
Richard Nixon ritorna,
il lancio sulla luna, Woodstock,
il Watergate, il punk rock.

Begin, Reagan, la Palestina,
terrore sulla linea aerea,
gli Ayatollah in Iran,
i Russi in Afghanistan.

"La ruota della fortuna", Sally Ride,
l'heavy metal e i suicidi,
debiti esteri, veterani senzatetto,
AIDS, crack, Bernie Goetz.

Ipodermiche sulla spiaggia,
la Cina è sotto la legge marziale,
la guerra della Cola con i rocker,
non ne posso più...

(RITORNELLO)

Non abbiamo acceso il fuoco,
ma quando ce ne saremo andati,
brucerà ancora, e ancora,
e ancora, e ancora...

lunedì 9 novembre 2009

amarcord musicale 4 - un'estate al mare

Non ho mai amato particolarmente Battiato, ma una cosa gli va riconosciuta: ha (o almeno, aveva) la capacità di scrivere pezzi che suonano come canzonette senza esserlo affatto.
Un esempio è Un'estate al mare, che io per anni ho considerato una delle tante canzonette estive, prima di rendermi conto che parlava di prostitute che bivaccano sull'autostrada bruciando copertoni e offrendosi a chiunque passa. L'estate al mare del titolo è un sogno, un'evasione fantastica, grottesca nella sua spensieratezza pop (e infatti il ritornello, gaio e solare, contrasta acutamente con la cupezza delle strofe).
Presumo che di questa ambiguità, come me, non se ne saranno accorti in tanti, tant'è vero che la canzone diventò un tormentone estivo.
Tanto per curiosità, pare che nella versione originale le "fantastiche illusioni" fossero delle (più realistiche) "fantastiche erezioni".


http://www.youtube.com/watch?v=7o7aJEu-3xo


Un'estate al mare (1982)
testo di Franco Battiato, musica di Giustino Pio

Per le strade mercenarie del sesso
Che procurano fantastiche illusioni
Senti la mia pelle com'è vellutata
Ti farà cadere in tentazioni

Per regalo voglio un harmonizer
Con quel trucco che mi sdoppia la voce
Quest'estate ce ne andremo al mare
Per le vacanze

Un'estate al mare
Voglia di remare
Fare il bagno al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
Un'estate al mare
Stile balneare
Con il salvagente per paura di affogare

Sopra i ponti delle autostrade
C'è qualcuno fermo che ci saluta
Senti questa pelle com'è profumata
Mi ricorda l'olio di Tahiti

Nelle sere quando c'era freddo
Si bruciavano le gomme di automobili
Quest'estate voglio divertirmi
Per le vacanze

Un'estate al mare
Voglia di remare
Fare il bagno al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni
Un'estate al mare
Stile balneare
Con il salvagente per paura di affogare

Quest'estate ce ne andremo al mare
Con la voglia pazza di remare
Fare un po’ di bagni al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni

Un'estate al mare
Stile balneare
Toglimi il bikini...

venerdì 25 settembre 2009

amarcord musicale - 2

Ma quant'era bella, questa donna?

sabato 23 maggio 2009

(in)sofferenze

Ieri sera, all'ora di cena, su MTV, l'integrale di un concerto del divetto liofilizzato Marco Carta. Le canzoni, pura immondizia pop. Lui, orribilmente stonato. Il pubblico (di adolescenti), in delirio.
Stamattina, sempre su MTV, il video di una nana macrocefala che risponde al nome di Giusy Ferreri. La canzone consisteva in massima parte di singulti e strascicamenti vocali. Il ritornello, unica parte decifrabile, suonava più o meno: "que-e-e-e stave-tta chenna sca-llaa", che, mi è parso di capire, in italiano standard equivarrebbe a "questa vita che è una scala", qualunque cosa voglia dire. Il resto erano grumi fonetici di oscura origine.
Quest'immondizia c'è sempre stata, mi direte voi, e ha sempre avuto successo.
Però io continuo a soffrire.

mercoledì 13 maggio 2009

beatles 2 - nothing is real


Questo l'ho trovato per caso, girovagando su YouTube.
La canzone è "Something" di George Harrison, che com'è noto è su "Abbey Road", l'ultimo vero disco dei Beatles, dato che "Let It Be" uscì dopo ma fu realizzato in sessioni precedenti e pubblicato con pesanti interventi di Phil Spector in post-produzione.
E' noto anche che quando fu inciso "Abbey Road" i Beatles non si parlavano quasi più: John era perso nei suoi deliri lisergici, George nei suoi viaggi indiani. Paul era l'unico che si impegnò sul serio nel progetto, e il povero Ringo immagino abbia fatto da parafulmine per tutto ciò. Gran parte del disco fu inciso in tracce separate e poi sovrapposte, e i quattro si ritrovarono insieme solo un paio di volte. Eppure è il loro estremo capolavoro.
Ma di tutto ciò nel video non c'è ombra.
Ci sono solo loro quattro con le rispettive donne, in mezzo ai campi. C'è John con gli occhi spiritati insieme a Yoko Ono che pare un guerriero di Gengis Khan, ci sono Paul e Ringo barbutissimi (di Ringo in pratica esce fuori solo il naso) con gentili signore, entrambe bruttine a dire il vero, c'è George con un look nazareno e la moglie Pattie che è la più carina delle quattro e sembra un elfo di porcellana.
L'atmosfera è molto Flower Power, e la canzone ovviamente è stupenda.
Godetevela.

martedì 5 maggio 2009

beatles 1 - schegge

Si potrebbero dire un sacco di cose su queste due canzoni.
Ad esempio ci si potrebbe chiedere chi fosse la ragazza che mandò John in bianco e dove lui abbia acceso quel focherello finale con il legno norvegese (in un camino? o in tutto l'appartamento?),
oppure si potrebbe parlare del sitar di George che si affaccia timidamente sulla scena della popular music.
Oppure si potrebbe dire di quella volta che i Fab Four, insieme ai Byrds e a Peter Fonda e a un bel po' di ragazze non meglio identificate, si fecero un trip di acidi nella loro villa di Beverly Hills, poi si misero a chiacchierare in una enorme vasca da bagno vuota e Fonda cominciò a raccontare di quando da piccolo era stato sul punto di morire per un colpo di pistola e disse che lui “sapeva che cosa vuol dire essere morto”, e John si spaventò a morte e gli disse di piantarla e per esorcizzare la paura ci scrisse sopra la canzone. O ancora si potrebbe parlare del drumming ipercinetico del sempre vituperato Ringo Starr.
Ma in fondo che importa? Meglio presentarle così, come piccole schegge di purissimo cristallo, immacolati gioiellini pop.
(Cliccare sui titoli per ascoltare le canzoni)

* * *

Legno norvegese

Una volta ebbi una ragazza,
o dovrei dire che una volta lei ebbe me.
Mi mostrò la sua camera:
buono, vero? Legno norvegese.

Mi chiese di restare
e mi disse di sedermi da qualche parte,
quindi mi guardai intorno
e notai che non c'era una sedia.

Sedetti sopra un tappeto,
mi presi il mio tempo, bevetti del vino.
Parlammo fino alle due
poi lei disse: è tempo di andare a letto.

Mi disse che la mattina lavorava
e cominciò a ridere.
Le dissi che io no
e me ne andai a dormire in bagno.

E quando mi svegliai
ero solo, l'uccellino era volato via.
Perciò accesi un fuoco.
Buono, vero? Legno norvegese.

* * *

Lei disse lei disse

Lei disse: lo so com'è essere morti
lo so che cos'è essere tristi.
Mi fa sentire come se non fossi mai nato.

Io dissi: chi ti ha messo queste cose in testa?
Cose che mi fanno sentire matto
e mi fai sentire come se non fossi mai nato.

Lei disse: non capisci che cosa ho detto
io dissi: no, no, no, ti sbagli.
Quando ero ragazzo
tutto era a posto.

Io dissi: anche se tu sai quel che sai
io so che sono pronto ad andarmene
perché mi fai sentire come se non fossi mai nato.

Lei disse: non capisci che cosa ho detto
io dissi: no, no, no, ti sbagli.
Quando ero ragazzo
tutto era a posto.

Io dissi: anche se tu sai quel che sai
io so che sono pronto ad andarmene
perché mi fai sentire come se non fossi mai nato.

Lei disse (lei disse)
lo so com'è essere morti (lo so com'è essere morti)...