sabato 14 novembre 2009

recensioni in pillole 43 - "Sgt. Kirk. Rinnegato!"

Hugo Pratt / Héctor Oesterheld, Sgt. Kirk. Rinnegato!, Rizzoli/Lizard 2009 (192 pp., € 22)

Si dice sempre che il western revisionista comincia nel 1970, con “Soldato Blu”, “Piccolo grande uomo” e “Un uomo chiamato cavallo”. Beh, non è mica vero.
Ad esempio ci sono i fumetti: a parte il fatto che già nel 1950 lo sceneggiatore Gian Luigi Bonelli, il creatore di Tex Willer, aveva fatto sposare il suo personaggio con una donna indiana e aveva rappresentato gli indiani in una luce positiva del tutto inconsueta per l'epoca, c'è stato anche il “Sergente Kirk”, uscito in Argentina a partire dal 1953.
Ora viene ristampato, e questo è il primo volume di una collana che dovebbe comprenderne cinque, arrivando a contenere tutte le storie del personaggio.
I disegni sono di un Hugo Pratt appena venticinquenne, i testi del grandissimo Héctor Oesterheld, l'uomo che quattro anni dopo avrebbe firmato la sceneggiatura de “L'Eternauta”, uno dei capolavori del fumetto di ogni tempo e paese. Il protagonista è un sergente del Settimo Cavalleria che, sconvolto da un massacro di pellerossa innocenti, decide di disertare e si unisce all'immaginaria tribù dei Tchatoogas.
Kirk è, per certi versi, un eroe classico (forte, imbattibile con i pugni e la pistola, retto, onesto, idealista), ma per molti altri aspetti anticipa personaggi più moderni e tormentati. La scena che chiude il volume è emblematica: Kirk ha aiutato i suoi amici indiani a conquistare un fortino occupato da cattivissimi banditi, ma una volta entrato si accorge con raccapriccio di aver combattuto in realtà contro i suoi vecchi commilitoni del Settimo Cavalleria. Insomma, il personaggio si muove in un mondo nel quale il bene e il male non stanno mai da una parte sola; a volte sbaglia, spesso si pone interrogativi morali e non sempre sa risolverli.
Le storie sono bellissime e i disegni mostrano un Pratt ancora alla ricerca del suo stile (il segno, ricco di particolari e tratteggi, è ancora lontano da quello splendidamente sintetico della maturità), ma già capace di delineare i personaggi e gli ambienti con grande dinamismo e sottigliezza.
Un capolavoro da recuperare assolutamente.

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