Di Davide Rondoni avevo già parlato.Questo è quel che ho trovato, e ognuno giudichi da sé.* * *
BartolomeoQuando anche tu ti fermerai in questo grande
autogrill e il viso stanco
vedrai rapido
sui vetri, sull'alluminio del banco,
sarà una sera come questa
che nel vento rompe la luce
e le nubi del giorno, sarà
un grande momento:
lo sapremo io e te soli.
Ripartirai
con un lieve turbamento, quasi
un ricordo e i silenzi delle scansìe di oggetti,
dei benzinai, dei loro berretti,
sentirai alle tue spalle leggero
divenire un canto.
La felicità del tempo è dirti sì,
ci sei, una forza segreta
uno sgomento ti fa, non la mia
giovinezza che cede, non l'età
matura, non il mio invecchiamento -
la nostra vera somiglianza
è là dove non si vede.
Mio figlio, mio viaggiatore,
sarà il tuo inferno, la tua virtù
questo udito da cane o da angelo
che sente all'unisono il giro dei pianeti
e la pastiglia cadere nel bicchiere
due piani sotto, dove due vecchi
si accudiscono.
Sarà questo amore strepitoso
tuo padre, quello vero.
Fermati ancora in questo autogrill,
dal buio mi piacerà rivederti...
* * *
Via Vizzani, BolognaI colori accesi del video sbiadiscono -
sta salendo l'alba
nel riquadro della finestra,
in una stanza dai mobili ancora provvisori,
in questa città italiana e feroce.
Miller scrisse
che saremmo tutti divenuti Rimbaud
e stanotte si è alzata
la mia sensibilità come un fischio
d'erba alle labbra di un giovane dio.
E ora che forza
il bianco dei primi grandi lenzuoli
appesi ai balconi, che stracci
di sonno nei rami degli alberi,
che eternità nella linea chiusa degli occhi
di mia moglie e che annunci
nel battito in gola dei colombi.
Ci sono notti gravi come stragi
e altre leggere come sogni
e notti che passano rapide
come shock in sguardi femminili.
Solo ora, nella luce interna dell'alba,
mi accorgo che qualcosa si è mosso
al centro dell'universo,
quella maglia l'ha rotta
una prima saetta di rondine,
un velo dal cielo forse s'é scosso
rivelando un azzurro estremo,
o era in moto la sotterranea faglia.
(Oppure il sorriso mezzo scemo di un angelo
coi sacchetti della spesa
che ho visto salire di spalle
sul primo tram,
il venticinque ancora grande e vuoto...)
* * *
Incinta, dice il testNon chiamarlo, viene
nella sua forza semilucente,
è già una parte del tuo sorriso
viene come il profumo dei boschi,
un niente, il muso improvviso
della lepre, è già una piega
nelle tue mani, siede
sul trono che diventi.
E' un aumento
che ha dismisura di nubi,
fa paura come l'inizio del vento
che piega i rami ma ravviva i colori.
Mio amore bello e pieno di tormento,
la sua impronta è già nella nostra
figura. La felicità
è l'attesa, è il tempo.