venerdì 15 maggio 2009

leonardo sinisgalli - 2


Nato a Montemurro (Potenza) nel 1908, morto a Roma nel 1981, Leonardo Sinisgalli fu una figura per certi versi singolare.
Rimase sempre molto legato ai luoghi della sua infanzia, e in particolare alla casa natale nella località chiamata Libritti, ma visse quasi tutta la vita tra Milano e Roma e partecipò alla vita culturale nazionale. Era laureato in ingegneria, e pare avesse avuto la possibilità di lavorare con Enrico Fermi, ma preferì dedicarsi all'attività letteraria (esordì nel 1927 con la raccolta di poesie "Cuore").
Collaborò anche, in veste di pubblicitario, con aziende come la Pirelli, l'Olivetti, l'ENI e l'Alitalia. Nel 1953 fondò "La Civiltà delle Macchine", una rivista in cui cercava di far convivere le sue due formazioni, quella scientifica e quella letteraria.
Partito dalla lezione ungarettiana, si rivolse poi verso una poesia che trae ispirazione dalla Lucania della sua infanzia.
Di seguito qualche altro suo testo.


* * *

LA CIVETTA DELLA NEVE

Vengono anch'essi a scaldarsi
accanto al camino i vecchi Dei.
Viene intirizzita a chiederci asilo
la civetta della neve.

* * *

VOI MI CHIAMATE

Voi mi chiamate verso la luna
dagli abbaini di Bra.
«Siedi anche tu, bevi e ridi»
tra pipe e tarocchi e le scure
bottiglie di barbera. Dietro le spalle
i sonagli delle corti,
il gluglu dei tacchini,
la dolce tromba distrettuale.
Allungo il braccio a te Cordero
tra i fantasmi in subbuglio
nella notte cisalpina.
L'avete vista anche voi
la grande luna del 16 luglio?

* * *

VISITA AGLI ETRUSCHI

Non vollero rose sulle mense
ma pasti sanguigni
e intorno giuochi per adulti.
Ripararono il loro inferno
dal sole e dal vento salato,
vi si tapparono come dentro un pollaio.
Nella fossa di tufo,
stretta camera d'amore,
scintillano gli occhi furbi,
lo scettro vermiglio
e i glutei del manfiorita.

* * *

INVITO

Esci con la paletta
ora che scuro è il giorno,
chiedi cenere e brace
alla porta del forno.
Se il fuoco ti si spegne
dài la colpa alla legna,
se la gonna ti brucia
dài la colpa alla lucciola.

* * *

LIBRITTI

Dietro le case di Libritti
nell'afrore delle vecchie vinacce
il ragazzo sognava le sue cacce
premeva le viscere sui garretti.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

proprio bravo!

Liberty Alex ha detto...

ho sempre apprezzato i poeti che cercavano di trovare un collegamento fra la poesia e le discipline più scientifiche...la poesia "invito",in particolare,mi sembra che sappia molto di questo tentato collegamento,perchè segue una impostazione piuttosto logica,richiamando,fatto raro per una poesia,oggetti a tutti conosciuti col loro nome più comune,senza perdere di smalto....

ghzk ha detto...

questa scultura: volevo dire "uomo scimmia" ma sembra molto peggio, ha una faccia cattiva..
(immagino l'abbia scelta proprio per questo..)

sergio pasquandrea ha detto...

La scultura è il "David" di Manzù (o meglio, una delle versioni, perché ne fece parecchie).
Mi ricordava, nella posa e nell'atteggiamento, il ragazzo di cui parla l'ultima poesia.

ghzk ha detto...

a questa età dovrebbe portare le mutande:-)

ghzk ha detto...

anche se è vero che quello di Michelangelo e di Donatello non le indossano...

sgrammaticato ha detto...

ciao Serghiej. ho sperimentato questa immagine (la scultura) sulla mia cavia domestica.
dice che sembra "la personificazione del male". in effetti se ingrandisci l'immagine vedi che il ragazzo ha proprio lo sguardo cattiiiiiiiivo.
e poi perchè questa posizione "alla rana" . l'insieme è terrificante ma sembra in tono con quello che succede in questi giorni.
chissà con che spirito è stata fatta..

ps ha detto...

bella, la poesia

sergio pasquandrea ha detto...

Io onestamente non ci vedo niente di cattivo. Manzù ha scelto di rappresentare David nudo, come gli eroi antichi, ma di dargli le fattezze di un ragazzo, e di rappresentarlo non nell'atto di scagliare la pietra, né in quello del vincitore, ma teso, concentrato, come pronto a scattare, pieno di energia.
A me comunque interessava la posa, che mi ricordava quella descritta nell'ultima poesia ("premeva le viscere sui garretti".

sgrammaticato ha detto...

grazie. interessante,tutto questo.