Ad esempio ci si potrebbe chiedere chi fosse la ragazza che mandò John in bianco e dove lui abbia acceso quel focherello finale con il legno norvegese (in un camino? o in tutto l'appartamento?), oppure si potrebbe parlare del sitar di George che si affaccia timidamente sulla scena della popular music.
Oppure si potrebbe dire di quella volta che i Fab Four, insieme ai Byrds e a Peter Fonda e a un bel po' di ragazze non meglio identificate, si fecero un trip di acidi nella loro villa di Beverly Hills, poi si misero a chiacchierare in una enorme vasca da bagno vuota e Fonda cominciò a raccontare di quando da piccolo era stato sul punto di morire per un colpo di pistola e disse che lui “sapeva che cosa vuol dire essere morto”, e John si spaventò a morte e gli disse di piantarla e per esorcizzare la paura ci scrisse sopra la canzone. O ancora si potrebbe parlare del drumming ipercinetico del sempre vituperato Ringo Starr.
Ma in fondo che importa? Meglio presentarle così, come piccole schegge di purissimo cristallo, immacolati gioiellini pop.
(Cliccare sui titoli per ascoltare le canzoni)
* * *
Legno norvegese
Una volta ebbi una ragazza,
o dovrei dire che una volta lei ebbe me.
Mi mostrò la sua camera:
buono, vero? Legno norvegese.
Mi chiese di restare
e mi disse di sedermi da qualche parte,
quindi mi guardai intorno
e notai che non c'era una sedia.
Sedetti sopra un tappeto,
mi presi il mio tempo, bevetti del vino.
Parlammo fino alle due
poi lei disse: è tempo di andare a letto.
Mi disse che la mattina lavorava
e cominciò a ridere.
Le dissi che io no
e me ne andai a dormire in bagno.
E quando mi svegliai
ero solo, l'uccellino era volato via.
Perciò accesi un fuoco.
Buono, vero? Legno norvegese.
* * *
Lei disse lei disse
Lei disse: lo so com'è essere morti
lo so che cos'è essere tristi.
Mi fa sentire come se non fossi mai nato.
Io dissi: chi ti ha messo queste cose in testa?
Cose che mi fanno sentire matto
e mi fai sentire come se non fossi mai nato.
Lei disse: non capisci che cosa ho detto
io dissi: no, no, no, ti sbagli.
Quando ero ragazzo
tutto era a posto.
Io dissi: anche se tu sai quel che sai
io so che sono pronto ad andarmene
perché mi fai sentire come se non fossi mai nato.
Lei disse: non capisci che cosa ho detto
io dissi: no, no, no, ti sbagli.
Quando ero ragazzo
tutto era a posto.
Io dissi: anche se tu sai quel che sai
io so che sono pronto ad andarmene
perché mi fai sentire come se non fossi mai nato.
Lei disse (lei disse)
lo so com'è essere morti (lo so com'è essere morti)...
4 commenti:
non immaginavo che ti piacessero i beatles, credevo che fossi uno sfegatato di jazz ma sono contento... io semplicemente li adoro... e norwegian wood è una delle cose più perfette che ho mai ascoltato... ce n'è pure un rifacimento di dylan (su blonde on blonde) che s'intitola 4th time around che ha un arrangiamento molto più elaborato ed è bellissima... ma quella dei beatles lo è ancora di più...
In realtà non sono un appassionato dei Beatles, come non sono un appassionato di rock in generale, anzi è da poco che ho cominciato a riscoprirli, cominciando dalle ultime cose ("Revolver", "Rubber Soul", il disco bianco, "Abbey Road"...).
"Blonde on blonde" l'ho sentito secoli fa, ma non ricordavo il rifacimento di Norwegian Wood.
in realtà non si è mai capito se fu dylan a parodiare lennon (come sostiene lennon) o lennon a "rubare" la melodia a dylan (come dice dylan)... c'è una bella diatriba fra i fan dei due... anche se poi a dir la verità è sempre stato dylan a definirsi "the thief" il ladro...
quella dei beatles però nella sua semplicità acquisisce una qualità in più, quella dell'immediatezza, dell'universalità, lì dove quella di dylan, molto più elaborata resta solo una gran bella canzone (anche se non è poco)...
Da quel che so, comunque, Dylan e Lennon si ammiravano a vicenda e credo sia abbastanza inutile discettare su chi abbia copiato chi.
Ho sempre l'impressione che questo genere di "rivalità" (tipo quella famosa tra Neil Young e i Lynyrd Skynyrd per "Sweet Home Alabama") sia più che altro montate dalla stampa.
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