È che mi torni in mente a soprassalti
mi interrompi nei gesti quotidiani
e se mi guardo intorno
è per fermarti prima di svanire
sulla soglia.
This campus is a maze
mi guidavi nel grigio
verso il dono e l'abbraccio. – È colpa mia
lo so: però dovremmo
trovare una giornata anche soltanto
un pomeriggio – solo per noi due.
Ora puoi immaginarmi – ed io ti immagino
e poi è grigio anche qui stamattina
e se non fosse per certi dettagli
(il distacco improvviso delle ali
dall'acqua il vorticare
del Wey sotto le chiuse) mi verrebbe
da chiamarti farti leggere questi
versi di Murilo Mendes che stavo
traducendo
“Mie idee astratte
dal tanto toccarle, diventerebbero
concrete: sono rose familiari
che il tempo mette a portata di mano”
(e pazienza se in mano
trovo il vuoto – l'idea della tua guancia.)
venerdì 27 maggio 2016
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