(di Anna Maria Farabbi)
Sono molti i poeti più o meno noti che insegnano. Pochi quelli che
fanno circolare la poesia viva, in carne ed ossa, malgrado tutte le
difficoltà di organizzazione, gestione ed economia. Del resto, in questi
tempi terribili in cui l’arca della scuola frana, si spacca, si
estingue, con tutta la classe degli insegnanti dentro, come vivificare
il cuore e le tempie dei ragazzi attraverso la poesia, è uno dei mille
problemi. Non l’unico, purtroppo. Conosco moltissimi poeti e poete che
insegnano dalla scuola elementare all’università.
Vorrei coinvolgerli per una loro testimonianza, cercando di trovare il filo di questa orribile matassa: perché la poesia non emoziona in classe? Perché si ammazza fin dai banchi delle scuole medie (non elementari)? Che cosa si potrebbe fare e che cosa si sta facendo? Ho chiesto a Sergio Pasquandrea per cominciare, scegliendo la sua serietà e la sua qualità e la sua ironia. Mi ha risposto così.
Vorrei coinvolgerli per una loro testimonianza, cercando di trovare il filo di questa orribile matassa: perché la poesia non emoziona in classe? Perché si ammazza fin dai banchi delle scuole medie (non elementari)? Che cosa si potrebbe fare e che cosa si sta facendo? Ho chiesto a Sergio Pasquandrea per cominciare, scegliendo la sua serietà e la sua qualità e la sua ironia. Mi ha risposto così.
(... leggi la risposta su Carte Sensibili)
1 commento:
Gigione!
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