Avete indovinato di chi erano le poesie del post di ieri? No?
Beh, ve lo dico io: di nessuno.
Sono tutte generate da questo programma. Cliccandoci su, si può generare un numero praticamente infinito di haiku, ognuno diverso dagli altri.
Aveva proprio ragione Tristan Tzara:
Prendete un giornale.
Prendete le forbici.
Scegliete nel giornale un articolo della lunghezza che desiderate per la vostra poesia.
Ritagliate l'articolo.
Ritagliate poi accuratamente ognuna delle parole che compongono l'articolo e mettetele in un sacco.
Agitate delicatamente.
Tirate poi fuori un ritaglio dopo l'altro disponendoli nell'ordine in cui sono usciti dal sacco.
Copiate scrupolosamente.
La poesia vi assomiglierà.
Ed eccovi divenuto uno scrittore infinitamente originale e di squisita sensibilità,
benchè incompreso dal volgo."
(Tristan Tzara, "Per fare una poesia dadaista", 1920)
2 commenti:
una volta ci ho anche provato,a scrivere una poesia dadaista...ho seguito lo stesso procedimento indicato da tzara,e ne è venuta fuori una cosa angosciante...comunque continuo a chiedermi perchè fra dada e il contemporaneo surrealismo,si preferisce(e preferisco anch'io)il secondo...
perché i dadaisti sono stati soprattutto dei provocatori, e le provocazioni alla fine si esauriscono in se stesse
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