Chiamatela ossessione, fissazione, chiamatela come vi pare, ma Cossiga resta, per me, un mistero.
E' un vecchio rincoglionito? Un criminale? Un provocatore a vanvera? Uno che sa cose che noi non sappiamo? Tutte queste cose insieme?
Comunque, qui c'è una sua intervista del 1° settembre sul Corriere della Sera dove parla di Berlusconi e dei rapporti con il Vaticano.
Io la trovo francamente inquietante...
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4 commenti:
Cossiga spiattella ai lettori i crudi meccanismi del potere politico, senza pudore e con un certo grado di autocompiacimento. Le sue interviste sono sempre volutamente provocatorie (vedi la sfacciata storiella riguardante la nipote), ed inquietanti. Non riesco ad immaginarlo in un ruolo istituzionale.
Si comportava esattamente nello stesso modo anche vent'anni fa?
Cossiga è uno dei grandi misteri della storia politica italiana. La sua carriera fu fulminante: laurea in giurisprudenza a 20 anni, deputato a 30 anni, sottosegretario a 38, ministro degli interni a 48, presidente del Senato a 55 e presidente della Repubblica a 57 (tutti record assoluti nella storia della Repubblica).
Nel '77, all'apice delle rivolte studentesche, fu lui, allora ministro degli Interni, a mandare l'esercito con i blindati nel centro di Bologna. Sempre in quell'anno, a Roma, una giovane militante radicale, Giorgiana Masi, rimase uccisa durante un sit-in di protesta, in circostanze mai chiarite; recentemente Cossiga ha dichiarato "so la verità su quella vicenda, ma non la dirò mai". Su tutti i muri il suo nome comparve scritto KoSSiga, con le due S modellate come quelle delle SS naziste.
Era ministro dell'interno ancora nel '78, quando fu rapito Moro, e il suo ruolo nella vicenda non è mai stato del tutto chiarito.
Nel 1980 un'altra vicenda oscura: Marco Donat Cattin, figlio di un senatore DC, stava per essere arrestato per terrorismo e riuscì a sfuggire per un soffio all'arresto: si parlò di una talpa al Ministero che avrebbe informato il padre, e il nome più gettonato è proprio quello di Cossiga.
Quando fu eletto Presidente della Repubblica, per i primi 4-5 anni fu una figura grigia, incolore, invisibile (lo definirono "un notaio"). Poi cominciò una serie di polemiche con tutto e con tutti (compagni di partito, giornalisti, giudici, ecc. ecc.), nei modi e nelle sedi più inopportune (discorsi pubblici, dirette TV, ecc.). Lui stesso le definì "esternazioni" o "picconate".
Infine, pochi mesi prima del mandato, si dimise inaspettatamente.
Fu coinvolto anche nella vicenda Gladio, che riguardava un'organizzazione clandestina di stampo anti-comunista, finanziata occultamente dalla Nato, nella quale erano coinvolti anche alti esponenti dell'esercito e dei servizi segreti, e che arrivò a costituire un vero e proprio esercito parallelo.
Non più di un anno fa, ha pubblicamente esortato i politici a infiltrare agenti tra gli studenti contestatori in modo da provocare incidenti e poi avere il pretesto per una reazione violenta.
Insomma, secondo me è una delle anime più nere della storia di questo paese...
A proposito: lo sapevi che Berlinguer era suo cugino?
sergio sai che se ti leggo mi pare di rivedere quel film di oliver stone, jfk?
però cossiga è molto più che nera come anima, è un pozzo senza fondo!
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