lunedì 16 marzo 2009

listen to the silence (questioni di estetica)



Domande:
- questa musica è bella?
- questo è musica?
- se è bello, perché?
- in base a quali criteri si giudica?
- sono gli stessi criteri che si userebbero per una sonata di Mozart o per un corale di Bach?
- se non sono gli stessi, si può ancora dire che questo e un corale di Bach sono la stessa forma d'arte?
- si tratta di arte "universale"?
- questo brano sarebbe bello anche eseguito da un vecchio pensionato in canottiera e mutandoni?
- perché qualcuno, vedendo il video, potrebbe ridere?
- qual è il confine tra sublime e ridicolo?
- finito di ascoltare, qualcuno ha voglia di riascoltare?
- è bello anche al secondo, terzo, quarto ascolto?
- se io facessi le stesse cose, ma improvvisando e senza uno spartito, cambierebbe qualcosa, e cosa?

28 commenti:

io ha detto...

puro esibizionismo. ho resistito 4 minuti 22 secondi, durante l'ultimo minuto davo un'occhiata a Totò.
se la donna fosse nuda lo spettacolo potrebbe diventare interessante, altrimenti opto per un vecchio pensionato in canottiera e mutandoni, almeno ci si diverte.

fammi sapere se devo tornare a vedere/sentire anche i rimanenti 4 minuti, please. forse mi sono perso qualcosa.

Anonimo ha detto...

adesso si dovrà lavare piedi !

io ha detto...

ma lei chi è ?

se queste cose le facesse Mozart guarderei con interesse. paragonando con il mondo della pittura che conosco meglio: se un grande pittore mi fa uno scarabocchio astratto questo scarabocchio lo guardo con interesse. ma se lo fa quel signore pensionato in canottiera e mutandoni l'attenzione diminuisce. con tutto il rispetto verso signore, la sua canottiera e i mutandoni. dimmi se sbaglio, sono qui per imparare.

sergio pasquandrea ha detto...

In realtà anch'io mi sto ponendo delle domande.
Ad esempio: quanto la nostra percezione è influenzata/distratta dal fatto che il tutto sia eseguito da una bella ragazza, vestita con abiti che mettono in evidenza un corpicino sodo e atletico? (Di qui la domanda sul vecchio pensionato).
E inoltre: la nostra percezione di questa musica è influenzata dal fatto che l'evento sia "presentato come" arte (il palcoscenico, l'atmosfera ieratica del tutto) oppure no? (Un po' quel che dici sullo scarabocchio fatto da un grande pittore o da una persona qualsiasi).
Sono domande che mi pongo davanti a molte forme di "arte contemporanea" (pittura, musica, ecc.) e alle quali non ho ancora trovato risposta.

sergio pasquandrea ha detto...

Per inciso, credo (ma non ne sono sicuro) che la partitura di Feldman prevedesse già la parte coreutica, e che addirittura fornisse indicazioni abbastanza precise su come eseguirla.
Ancora una volta: il saperlo cambia la nostra percezione del tutto, oppure no?

antonio lillo ha detto...

mah, nulla di nuovo direi io... voglio dire che già nei '70 si faceva roba simile... è una performance artistica e nient'altro... (peraltro sono d'accordo col trasformista, le performance in linea di massima sono sempre molto noiose, almeno per me)

si potrebbe anche definire musica, volendo, solo che la musica è solo un aspetto della faccenda e non la feccenda stessa...

poi, in tutta sincerità, meglio che ci sia la ragazza che non un vecchio in mutande, e se la ragazza è in mutande meglio ancora!

sergio pasquandrea ha detto...

Io però mi riferivo a un'ordine di questioni diverso, ossia alla nostra percezione della musica contemporanea (intendo più o meno da Schoenberg e dal serialismo in poi), e in generale dell'arte contemporanea.
Può essere Morton Feldman, o possono essere i 4'33" di Cage, oppure le tele nere di Ad Reinhardt, o certe installazioni che si vedono alla Biennale.
Il problema che mi pongo è se per giudicare queste cose si possano o debbano usare gli stessi criteri che usiamo per l'arte "classica" , per così dire, (bellezza "estetica", contenuto "emozionale") e se no, in che senso questa è ancora "arte" nello stesso senso in cui lo sono Mozart o Raffaello.
Questo video è solo un esempio, e mi interessava per la variabile introdotta dalla ballerina; in particolare, se il fatto che l'esecutrice sia una bella ragazza, che emana evidentemente una forte carica di sensualità, ci faccia giudicare questa performance in maniera diversa, o no.

Anonimo ha detto...

mah, direi che da questo punto di vista la scelta della ballerina carina sia parte integrante della performance... se l'vesse fatta un vecchio avrebbe assunto tutto un altro signifricato, così come se lo avessi fatto io...

riguardo ai criteri non saprei che dire... ho sempre pensato che la percezione dell'arte si rifaccia a criteri di bellezza tutto sommato innati nell'uomo, al di là delle convenzioni stilistiche imposte dal gusto delle varie epoche... è indubbio però che si presentino, a seconda dai casi, infinite variabili...

tutto sommato forse sarebbe più facile uscirsene col classico "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace", no?

sergio pasquandrea ha detto...

Invece a me pare che nell'arte "colta" del Novecento si sia proprio creata una frattura fra questi criteri "universali" (ammesso che ce ne siano, e qui si aprirebbe un discorso complicatissimo sulle variabili culturali) e la produzione artistica.
Pensa al serialismo, al paradosso di una musica comprensibile solo alla mente e non all'orecchio, o a certa arte concettuale.

sergio pasquandrea ha detto...

A proposito di questo video: tutti siamo d'accordo che la ballerina sia "bella", ma in quanti giudicheremmo la musica che esegue "bella"?
E' questo che, secondo me, crea un contrasto stridente tra le due cose.

io ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ghzk ha detto...

la musica non c'era quasi. stanotte ho lasciato scorrere quel video mentre dipingevo, c'era un silenzio quasi assoluto. sono arrivato alla conclusione che quel video mi sarebbe piaciuto proprio se invece di bella ragazza ci fosse un'uomo, un compositore, anche anziano. in quel caso il video mi parlerebbe della creatività. ora mi sembra solo uno spunto per dei scambi d'idee, come nel nostro caso. e ben venga ! basta che non duri più di quei 9 minuti perchè le mie mucche perderebbero pazienza: con la musica di Mozart fanno un'ottimo latte, con questa non si sa :-)

Anonimo ha detto...

non posso darti torto rispetto al900... c'è però da chiedersi cosa di questi "esperimenti" che rifiutano di rifarsi o addirittura negano l'esistenza di criteri universali, c'è da chiedersi cosa resterà sulla lunga distanza, ed etichettato come "arte", e cosa invece passerà come moda o verrà addirittura dimenticato come inutile o ininfluente... la storia in fondo, a ben guardare, è piena di esempi simili...

sergio pasquandrea ha detto...

Infatti è proprio questo che mi chiedo.

sergio pasquandrea ha detto...

@trasformista
L'arte astratta mantiene ancora un legame con il "fare" pittorico, con il gesto di mescolare dei colori e stenderli sulla tela.
Ma pensa al concettuale, alle bamboline impiccate di Cattelan, alle tele vuote, ai ready-made, al pisciatoio di Duchamp...
Mi viene in mente un brano di "Così parlò Bellavista".
Il prof. Bellavista e un suo amico spazzino visitano un museo d'arte contemporanea e vedono esposto un cesso.
"E' arte", sentenzia il professore.
E l'amico spazzino racconta che un suo amico ha trovato in soffitta una tela del '60 e "ha capito subbito che era 'nu capolavoro", l'ha fatta stimare ed era un Luca Giordano che valeva svariati milioni.
"E se invece fra 400 anni qualcheduno trova 'st'opera, che cosa pensa: che è 'nu capolavoro, o che è 'nu cesso scassato?".

sergio pasquandrea ha detto...

"una tela del '600", pardon...

Anonimo ha detto...

ah, ma io sono convinto: rimarrà quello che ha in sè (anche solo per istinto) i nostri cari canoni universali, il resto verrà cancellato dal tempo e dalla memoria degli uomini...

ovviamente non ho mezzi per provarlo, è solo la mia idea...

Anonimo ha detto...

i canoni universali: quali sono..
l'universo è in evoluzione, l'uomo è in evoluzione,l'arte è in evoluzione

..collocchiamoci nella Parigi degli inizi del novecento con i canoni universali di quel momento..
oppure al contrario, facciamo vedere un quadro impressionista oppure un Modigliani o un Chagal ai pittori del quattrocento.

così con la musica, quella per noi ormai classica era spesso considerata "diabolica", vero..

sergio pasquandrea ha detto...

@Antonio
Sto leggendo "Il canone occidentale" di Harold Bloom, che esprime un'idea più o meno simile alla tua (il "canone" dei grandi autori è come un agone nel quale sopravvive chi porta maggiori valori di originalità e forza estetica, al di là delle contingenze storiche e sociali).
E' un'idea che mi convince solo a metà, ma ci tornerò su più avanti, magari quando avrò finito il libro.
Per ora ci sto pensando.

Anonimo ha detto...

mah sergio come disse il saggio (per lavarsi le mani) ;-) io sono solo un povero poeta, non un filosofo... nel senso che penso più con la pelle che col cervello...

Anonimo ha detto...

ed io non penso affatto, oggi è stata un'eccezzione..anche goffa perchè non so italiano.
...è che quel filmato mi era sembrato una pura provocazione..
come mio scarabocchio..
in realtà non amo la pittura astratta e quello che dipingo non ha nulla a che fare con l'astratto.. (infatti ho usato la parola "quasi" )
buon proseguimento :-)

Anonimo ha detto...

ed è forse perchè detesto l'idea di dipingere i fiori e mi sono trovato a dipingere i fiori :-/ ma il tema era tutt'altro

io ha detto...

insomma, che cosa vorrebbe trasmetterci questo filmato ?
è noiosissimo, con o senza le mutande, mi ha fatto tornare topo

Anonimo ha detto...

è una vera pianista Pianista o solo un'attrice ?

sergio pasquandrea ha detto...

Il pianoforte lo sa suonare. Questo, da pianista, posso dirlo con assoluta certezza.
Se poi sia una musicista di professione, non saprei.

io ha detto...

oooh...sei anche pianista !
(sono tornato ruminante)

sergio pasquandrea ha detto...

Per la precisione, lo ero. Nel senso che sono almeno una 10-15 anni che non studio più e che suono molto di rado.
Ho studiato abbastanza seriamente per un bel po' di tempo, fino ai 18-20 anni, ma poi ho capito che per farlo davvero sul serio avrei dovuto dedicarmici a tempo pieno, e in tutta onestà non avevo né la voglia né il talento necessari.

Paolo Ferrario ha detto...

grazie per la visita su amalteo.splinder.com
effettivamente i dvd della storia del jazz di espresso/la repubblica sono discontinui. in alcune parti funzionano, in altre no. ti confesso che mi aspettavo di più. ma ormai è fatta: farò l'ennesina raccolta di dispense da edicola. buoni giorni