Uno dei pregiudizi più falsi della storia della musica è che ci sia una progressione lineare dalla monodia (melodia senza accompagnamento) alla polifonia (più linee melodiche che si intrecciano) e infine all'armonia funzionale. Che corrisponderebbe anche a una transizione dal semplice al complesso.
Poi si dà un'occhiata alla musicologia e ci si accorge che uno dei popoli più antichi del mondo, i pigmei Baka dell'Africa Centrale, conserva un'antichissima tradizione polifonica, di straordinaria complessità:
Molti studiosi hanno trovato che in questi intrecci poliritmici si possono riscontrare gli stessi principi costruttivi usati dai compositori dell'Ars Nova medievale, a riprova del fatto che certe tecniche sono universali, dettate dall'essenza stessa del materiale sonoro.
E anche in Italia abbiamo non solo il celebre canto a tenores sardo, ma anche altre forme di canto polifonico popolare, come il "trallallero" ligure:
In Asia abbiamo la polifonia tradizionale georgiana, anch'essa di antichissima origine:
E si potrebbe continuare a lungo.
Conclusione: mai fidarsi dei pregiudizi.
Conclusione 2: l'arte non è mai lineare.
venerdì 26 giugno 2009
evoluzioni non lineari
Etichette:
critica musicale,
musica etnica,
pigmei baka,
polifonia,
polifonia georgiana,
trallallero
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
è bello il primo video,quello dei pigmei:e ogni volta,in questi canti africani, la cosa che colpisce sono le espressioni dei cantanti,la forza che emanano cantando...
il "trallallero" ligure è formidabile !
Posta un commento