Incredibile quanto si possa essere snob a sedici anni.
A quell'età, tutto ciò che non era hardbop o free jazz nemmeno lo consideravo (a parte la musica classica, che era stata il mio primo amore, ma anche lì non scherzavo quanto a gusti difficili). Niente rock, niente pop, giusto un po' di cantautori tanto per gradire.
Il jazz pre-bebop, poi, manco a parlarne: non era mica gente seria. A me piacevano quelli incazzati (e prima o poi dovrò scrivere qualcosa sul rifiuto della felicità come forma di snobismo).
Oggi mi chiedo come facessi a non apprezzare meraviglie come questa. Sarà che sto invecchiando.
Comunque, è Jack Teagarden che canta Stars Fell on Alabama.
Nessuna particolare ragione per postarlo qui ed ora. Solo la voglia di condividere qualcosa di bello (senza contare il fatto che finalmente ho imparato come si fa a mettere i video di YouTube sul blog).
sulla Lettura
4 ore fa
3 commenti:
meravigliosa!
sai che anch'io sto mi sto avvicinando a questo periodo ma per altre vie? c'è bob dylan (che ormai avrai capito io adoro) che nell'ultima fase della sua attività, o almeno credo che sarà l'ultima, ha riscoperto tutta quest'era della musica americana e la reinterpreta in molti suoi brani più o meno celebri, o si rifà chiaramente a certi modelli per scrivere le proprie canzoni...
questo per dire che magari i grandi cambiamenti di gusto non riguardano solo i singoli ma intere fasce di persone in determinati momenti storici...
ps, sto leggendo la tua tesi su calvino, bella, ma devo riprenderla perchè ho da ammettere che testi così impegnati faccio ancora fatica a legerli sullo schermo di un computer, mi sa che me lo devo stampare e leggere per bene seduto sul mio bel divano...
Io invece ho letto il tuo libro e non ho ancora trovato un attimo per scrivertene.
Rimedierò al più presto.
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