Dunque, volendo fare un bilancio di questo 2015
appena trascorso:
- ho rivisto, dopo vent'anni e rotti, i miei compagni di scuola del liceo: è stata una serata bella e per niente triste, come invece, a volte, possono essere queste rimpatriate;
- ho parlato di Caproni davanti a una platea di studenti, in un liceo di Bitetto (BA), e ho approfittato dell'occasione per leggermi finalmente tutto Caproni, dal primo all'ultimo verso;
- ho ascoltato leggere i miei versi con accompagnamento di jazz;
- ho tagliato tutti i residui ponti che mi legavano al mondo dell'università: e, credetemi, è davvero un sollievo;
- ho partecipato al mio ultimo convegno universitario (e l'ho fatto più per la persona che lo organizzava, che non per il convegno in sé di cui mi interessava poco);
- ho partecipato a vari concorsi di poesia, sono arrivato semifinalista a uno, finalista (terzo classificato) a un altro, ho avuto una menzione d'onore e due li ho vinti (cosa che mi fa piacere perché in uno si vinceva la pubblicazione e nell'altro un po' di soldini);
- ho pubblicato la seconda raccolta di poesie a mio nome;
- ho pubblicato una piccola plaquette a cui tengo parecchio, perché potrebbe essere l'inizio di qualcosa di nuovo;
- ho scritto novantotto poesie;
- ho composto, believe it or not, una canzone in portoghese;
- ho pubblicato il mio primo libro di critica musicale (un anno e rotti di lavoro, 729.256 battute, 114.789 parole... uff);
- avrei dovuto cominciare a scrivere il secondo, ma sto nicchiando;
- sono stato intervistato dal giornale per cui scrivo, esperienza positiva ma che mi ha dato un senso un po' surreale;
- sono apparso in TV;
- sono stato recensito su Musica Jazz;
- ho avuto la soddisfazione di invitare a Perugia uno dei massimi musicologi jazz italiani;
- ho mandato a quel paese una casa editrice che da troppo tempo mi stava prendendo in giro, promettendo sempre e non mantenendo mai;
- ho intervistato Roberto Gatto, Giovanni Tommaso ed Enrico Intra;
- sono tornato, dopo anni di assenza, a un concerto di Umbria Jazz in veste giornalista;
- sono stato al mare nel solito posticino in Toscana;
- sono stato a un bel raduno di poesia in Carnia;
- sono andato parecchie volte a Roma, per un motivo o per un altro;
- sono stato in Inghilterra, e forse non ci rimetterò più piede per un pezzo;
- ho curato (spero definitivamente) un problemino di salute non grave, ma parecchio fastidioso, che per troppo tempo avevo trascurato; con l'occasione, ho anche cambiato (in meglio) le mie abitudini alimentari, e non solo alimentari;
- sono stato membro interno agli esami maturità, con una classe a cui tenevo molto perché era la prima che portavo avanti per cinque interi anni; un'ottima classe, peraltro.
- ho fatto un bel concerto di Natale con i ragazzi della mia scuola;
- sono tornato a esibirmi in pubblico come pianista; e sono stato persino pagato, e manco male devo dire;
- ho visto per due volte una delle persone che ho più care al mondo, e che non riesco mai a vedere perché vive dalla parte opposta dell'Europa;
- ho ricevuto in regalo quattro libri di poesia, che non solo sono splendidi, ma arrivano da persone che sono molto più preziose dei libri stessi;
- ah: e ho compiuto quarant'anni, fra una cosa e l'altra.
Diciamo che, tutto sommato, poteva
andarmi peggio.
1 commento:
levarsi di torno la melma universitaria mi sembra che già da solo valga dieci punti
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