Gianni Rodari disse una volta che uno dei guai della scuola italiana è che si ride troppo poco. E aveva ragione (del resto, Rodari aveva sempre ragione).
Il bello è che abbiamo tutta una tradizione di poeti comici, o satirici, o ilari: Cielo d'Alcamo, Cecco Angiolieri, Rustico Filippi, Burchiello, Folengo, Pulci, Ruzante, Berni, Ariosto, giù giù fino a Giusti, a Belli (che poi tanto comico non è in effetti), a Porta (che non è solo comico, ma fa spesso ridere), fino ad arrivare, nel Novecento, a Palazzeschi, a Lucini, all'ultimo Montale o a Toti Scialoja. Ma non si studiano, o si studiano di volata. Pare che la poesia debba per forza far piangere o commuovere, chissà perché.
Per questo mi piacciono, nella letteratura in lingua inglese, quei poeti che hanno praticato l'arte del wit, ossia della battuta pungente e acuta.
Ho da poco scoperto Wendy Cope, della quale traduco qui sotto tre poesie, con un paio di avvertenze:
1) per mantenere la metrica e le rime (senza le quali le poesie perdono tutta l'agudeza), ho dovuto spesso sostituire i giochi di parole originari;
2) trattandosi di parodie, le si coglie solo se si ha presente il parodiato: chi non colga le allusioni, può cliccare sui link.
* * *
In April one seldom feels cheerful;
Dry stones, sun and dust make me fearful;
Clairvoyants distress me,
Commuters depress me—
Met Stetson and gave him an earful.
Dry stones, sun and dust make me fearful;
Clairvoyants distress me,
Commuters depress me—
Met Stetson and gave him an earful.
La pioggia ad aprile spesso
schizza,
polvere e pietre mi danno la strizza;
indovine mi perplimono,
polvere e pietre mi danno la strizza;
indovine mi perplimono,
pendolari mi deprimono:
a Stetson gli ho mollato una pizza.
* * *
My true love hath my heart and I have hers
We swapped last Tuesday and felt quite elated
But now whenever one of us refers
To 'my heart' things get rather complicated.
We swapped last Tuesday and felt quite elated
But now whenever one of us refers
To 'my heart' things get rather complicated.
Della mia amata ho il cuore e lei ha il
mio
dal mese scorso e siamo ben contenti
dal mese scorso e siamo ben contenti
ma se dice “il mio cuore” o lo dico
io
non sono mai ben chiari i referenti.
* * *
The Uncertainty of A Poet
I am a poet.
I am very fond of bananas.
I am bananas.
I am very fond of a poet.
I am a poet of bananas.
I am very fond.
A fond poet of 'I am, I am'-
Very bananas.
Fond of 'Am I bananas?
Am I?'-a very poet.
Bananas of a poet!
Am I fond? Am I very?
Poet bananas! I am.
I am fond of a 'very.'
I am of very fond bananas.
Am I a poet?
I am a poet.
I am very fond of bananas.
I am bananas.
I am very fond of a poet.
I am a poet of bananas.
I am very fond.
A fond poet of 'I am, I am'-
Very bananas.
Fond of 'Am I bananas?
Am I?'-a very poet.
Bananas of a poet!
Am I fond? Am I very?
Poet bananas! I am.
I am fond of a 'very.'
I am of very fond bananas.
Am I a poet?
L'incertezza di un poeta
Sono un poeta.
Sono molto ghiotto di banane.
Sono banane.
Sono molto ghiotto di banane.
Sono banane.
Sono molto ghiotto di un poeta.
Sono un poeta di banane.
Sono molto ghiotto.
Un poeta ghiotto di “io sono, io sono”:
molto banane.
Ghiotto di “sono banane?
Sono io?”: molto poeta.
Banane di un poeta!
Sono ghiotto? Sono molto?
Poeta banane! Sono.
Sono ghiotto di un “molto”.
Sono di molto ghiotte banane.
Sono un poeta?
Sono un poeta di banane.
Sono molto ghiotto.
Un poeta ghiotto di “io sono, io sono”:
molto banane.
Ghiotto di “sono banane?
Sono io?”: molto poeta.
Banane di un poeta!
Sono ghiotto? Sono molto?
Poeta banane! Sono.
Sono ghiotto di un “molto”.
Sono di molto ghiotte banane.
Sono un poeta?
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