...ovvero: chissà perché la gente butta i rifiuti in giro invece di smaltirli?
Smontiamo il vecchio mobiletto del seminterrato, con annesso piano-lavandino.
Dilemma: che farne dei pezzi? La tentazione sarebbe di abbandonarli con discrezione accanto al cassonetto dell'immondizia, ma il senso civico prevale.
Chiamiamo la GESENU, l'azienda che gestisce i rifiuti a Perugia.
"Sì, passiamo noi a prenderli."
"Okay, quando?"
"Mi faccia guardare... non possiamo prima di giovedì 8."
"8 ottobre? Ma è fra quasi un mese!"
"Prima non possiamo."
"Come dovrei fare: posso lasciarglielo sul piazzale di casa?"
"No, va lasciato sul marciapiede la sera prima, perché passeranno in mattinata, non so a che ora."
"Ma è roba ingombrante, e il mio piazzale in fondo dà proprio sulla strada..."
"E io che posso farci? Noi facciamo così. Al massimo li può portare lei a un centro di smaltimento."
A due passi da casa mia, c'è una ricicleria. Chiamiamo il numero presente sull'elenco telefonico: "non attivo" (?). Dopo un po' di ricerche su internet, scopriamo gli orari. E' aperto proprio oggi pomeriggio.
Okay, carichiamo tutto in macchina e andiamo.
Scendo, chiedo informazioni: devo smaltire questo e questo.
"Scusi, lei dove abita?"
"A Ferro di Cavallo."
"Ah, quindi comune di Perugia?"
"Sì, ma è qui a due chilometri."
"Sì, ma qui siamo a Ellera, comune di Corciano, e noi serviamo solo il comune di Corciano, per Perugia deve andare all'isola ecologica di Sant'Andrea delle Fratte."
"Okay, sono aperti adesso?"
"No, solo domani."
"Mattina o pomeriggio?"
"Non ricordo."
"Dov'è di preciso?"
"In via Penna."
"Sì, ma il numero, l'indirizzo preciso?"
"Non lo so."
L'ipotesi-cassonetto si fa sempre più vicina.
Ciò nonostante, il senso civico prevale di nuovo.
Il giorno dopo, prendiamo la macchina e andiamo in via Penna. Per chi non è pratico di Perugia, via Sandro Penna è un lunghissimo stradone nel bel mezzo di una zona industriale, all'estrema periferia della città. Ci sono solo capannoni, nessuna casa, nessuno a cui chiedere.
La percorriamo nei due sensi un paio di volte. Nessun segno dell'isola ecologica.
Stiamo per desistere, senonché, da un rapido sguardo su internet, apprendiamo che c'è un altro centro raccolta a Collestrada, una frazioncina fra Perugia e Assisi (nota un tempo per una battaglia durante la quale fu ferito San Francesco, oggi per un mega-centro commerciale che attira come una calamita la mejo gioventù perugina).
Combinazione fortunata, devo andare a ritirare la chitarra dal liutaio che si trova proprio da quelle parti. Tanto per cambiare, del centro raccolta su internet c'è indicata solo la strada (via della Valtiera), senza numero civico né recapito telefonico.
Via della Valtiera è la replica quasi esatta di via Sandro Penna, ma stavolta arriva una botta di fortuna: il centro raccolta è proprio sulla strada, anche se l'ingresso dà su una stradina bianca (il cartello che lo indica è accuratamente occultato dietro un cancello semiaperto).
Finalmente, riusciamo a smaltire i tanto sospirati rifiuti: un paio di tavole di compensato, un vecchio lavandino con relativi tubi.
Nessuno ci fa domande su dove abitiamo, potremmo essere tranquillamente arrivati da Canicattì e a nessuno fregherebbe niente.
Domanda: quanti avrebbero avuto la nostra stessa costanza?
"Sì, passiamo noi a prenderli."
"Okay, quando?"
"Mi faccia guardare... non possiamo prima di giovedì 8."
"8 ottobre? Ma è fra quasi un mese!"
"Prima non possiamo."
"Come dovrei fare: posso lasciarglielo sul piazzale di casa?"
"No, va lasciato sul marciapiede la sera prima, perché passeranno in mattinata, non so a che ora."
"Ma è roba ingombrante, e il mio piazzale in fondo dà proprio sulla strada..."
"E io che posso farci? Noi facciamo così. Al massimo li può portare lei a un centro di smaltimento."
A due passi da casa mia, c'è una ricicleria. Chiamiamo il numero presente sull'elenco telefonico: "non attivo" (?). Dopo un po' di ricerche su internet, scopriamo gli orari. E' aperto proprio oggi pomeriggio.
Okay, carichiamo tutto in macchina e andiamo.
Scendo, chiedo informazioni: devo smaltire questo e questo.
"Scusi, lei dove abita?"
"A Ferro di Cavallo."
"Ah, quindi comune di Perugia?"
"Sì, ma è qui a due chilometri."
"Sì, ma qui siamo a Ellera, comune di Corciano, e noi serviamo solo il comune di Corciano, per Perugia deve andare all'isola ecologica di Sant'Andrea delle Fratte."
"Okay, sono aperti adesso?"
"No, solo domani."
"Mattina o pomeriggio?"
"Non ricordo."
"Dov'è di preciso?"
"In via Penna."
"Sì, ma il numero, l'indirizzo preciso?"
"Non lo so."
L'ipotesi-cassonetto si fa sempre più vicina.
Ciò nonostante, il senso civico prevale di nuovo.
Il giorno dopo, prendiamo la macchina e andiamo in via Penna. Per chi non è pratico di Perugia, via Sandro Penna è un lunghissimo stradone nel bel mezzo di una zona industriale, all'estrema periferia della città. Ci sono solo capannoni, nessuna casa, nessuno a cui chiedere.
La percorriamo nei due sensi un paio di volte. Nessun segno dell'isola ecologica.
Stiamo per desistere, senonché, da un rapido sguardo su internet, apprendiamo che c'è un altro centro raccolta a Collestrada, una frazioncina fra Perugia e Assisi (nota un tempo per una battaglia durante la quale fu ferito San Francesco, oggi per un mega-centro commerciale che attira come una calamita la mejo gioventù perugina).
Combinazione fortunata, devo andare a ritirare la chitarra dal liutaio che si trova proprio da quelle parti. Tanto per cambiare, del centro raccolta su internet c'è indicata solo la strada (via della Valtiera), senza numero civico né recapito telefonico.
Via della Valtiera è la replica quasi esatta di via Sandro Penna, ma stavolta arriva una botta di fortuna: il centro raccolta è proprio sulla strada, anche se l'ingresso dà su una stradina bianca (il cartello che lo indica è accuratamente occultato dietro un cancello semiaperto).
Finalmente, riusciamo a smaltire i tanto sospirati rifiuti: un paio di tavole di compensato, un vecchio lavandino con relativi tubi.
Nessuno ci fa domande su dove abitiamo, potremmo essere tranquillamente arrivati da Canicattì e a nessuno fregherebbe niente.
Domanda: quanti avrebbero avuto la nostra stessa costanza?
1 commento:
qui: ti inviano periodicamente un opuscolo con numeri di riferimento, giorni di prelievo quartiere per quartiere, modalità di richiesta, modalità di conferimento del singolo cittadino agli ecocentri; eppure, credimi, l'abbandono vicino ai cassonetti è all'ordine del giorno
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