Dedicate a mia moglie; senza data, ma presumibilmente 2001 circa.
Per inciso, proprio oggi cade il nostro quattordicesimo anniversario.
* * *
Pomeriggio nel caldo confidente
del tuo corpo, penombra e lucore
a sciami sulla pelle, nel tuo grembo
un cavo di buio e tepore.
Notte vegliata
al lume verdebruno dei tuoi occhi.
Chiaro d'alba
sulla tua carne aperta alla mia carne.
Luce rifusa nel folto dei pini
sui nostri nudi esposti dal mattino.
* * *
Di te è rimasto un golfo di tepore
fra le lenzuola – e nel tuo odore dormo
un sonno di semente. Come un digiuno
ti ho nelle viscere – ti cerco, freddo
e nudo come un vagito. Sei il dolore
di una finestra accesa nella notte.
* * *
“Svelati i segreti del genoma umano”
(La Repubblica, 12 febbraio 2001)
Siamo leggibili: anzi, testi
elementari, rozzi tetragrammi,
generazioni di sintassi chimiche. Un refuso
e sarei nato rana o fitoplancton
o Arbutus unedo – vulgariter corbezzolo.
I borborigmi del mio crasso o l'unghia
incarnita dell'alluce destro hanno anch'essi
una elegante e logica grammatica.
Ma lo sapevo già: quando leggevo
il cufico dei rami contro il cielo
d'inverno, l'interiezione
dei tuoi occhi spalancati. Ora potrò
decifrare ogni più lieve sfumatura
dei tuoi capezzoli – e quando li bacio
porgere nuova attenzione alle virgole, ai segni
diacritici del nostro amore.
* * *
Domare i miei occhi, le mani
scoccate al richiamo di te,
per i tuoi seni bianchi come mandorle?
Soffice di terra
nelle tue ascelle e fiato di campagna
il giovane maggio del tuo grembo
e nel ventre la piega degli ulivi
schianto di sete e di gioia.
2 commenti:
auguri :)
molti belli questi versi, auguri di felice anniversario.
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