mercoledì 5 dicembre 2012

reperti - quinta (e ultima) parte



Dedicate a mia moglie; senza data, ma presumibilmente 2001 circa.
Per inciso, proprio oggi cade il nostro quattordicesimo anniversario.

* * *

Pomeriggio nel caldo confidente
del tuo corpo, penombra e lucore
a sciami sulla pelle, nel tuo grembo
un cavo di buio e tepore.
Notte vegliata
al lume verdebruno dei tuoi occhi.
Chiaro d'alba
sulla tua carne aperta alla mia carne.

Luce rifusa nel folto dei pini
sui nostri nudi esposti dal mattino.

* * *

Di te è rimasto un golfo di tepore
fra le lenzuola – e nel tuo odore dormo
un sonno di semente. Come un digiuno
ti ho nelle viscere – ti cerco, freddo
e nudo come un vagito. Sei il dolore
di una finestra accesa nella notte.

* * *

“Svelati i segreti del genoma umano”
(La Repubblica, 12 febbraio 2001)

Siamo leggibili: anzi, testi
elementari, rozzi tetragrammi,
generazioni di sintassi chimiche. Un refuso
e sarei nato rana o fitoplancton
o Arbutus unedovulgariter corbezzolo.
I borborigmi del mio crasso o l'unghia
incarnita dell'alluce destro hanno anch'essi
una elegante e logica grammatica.

Ma lo sapevo già: quando leggevo
il cufico dei rami contro il cielo
d'inverno, l'interiezione
dei tuoi occhi spalancati. Ora potrò
decifrare ogni più lieve sfumatura
dei tuoi capezzoli – e quando li bacio
porgere nuova attenzione alle virgole, ai segni
diacritici del nostro amore.

* * *

Domare i miei occhi, le mani
scoccate al richiamo di te,
per i tuoi seni bianchi come mandorle?

Soffice di terra
nelle tue ascelle e fiato di campagna
il giovane maggio del tuo grembo

e nel ventre la piega degli ulivi
schianto di sete e di gioia.

2 commenti:

amanda ha detto...

auguri :)

sergio garufi ha detto...

molti belli questi versi, auguri di felice anniversario.