È che non vorrei scrivere “io”,
ma mi riesce difficile usare un altro pronome.
Che detesto il poetichese, ma anche
l'anti-poetichese.
Che l'intimismo mi ha scocciato, ma di
collettivo c'è rimasto ben poco.
Che ogni volta mi si rifà vivo il
lirismo e io cerco di soffocarlo in culla.
Che il soggettivo no, l'oggettivo
forse, ma come, e poi in fin dei conti perché?
Che la realtà è fuori vista, da un
pezzo.
Che è facile essere oscuri, essere
semplici invece è difficilissimo.
Che il bello stile mi dà subito la
nausea, il sermo cotidianus mi annoia, le sperimentazioni mi
fanno girare pagina, il basso-basso dopo un po' stucca, e altre
alternative, se ce ne sono, dove sono?
Che l'italiano vorrei torcerlo un po',
slogargli qualche giuntura, ma senza storpiarlo del tutto.
Che mi pare sempre che scrivessi meglio
tre anni fa. O anche quattro, o cinque. Insomma, non adesso.
5 commenti:
Mi sento così in sintonia con queste parole, che potrei scriverle anch'io...
Ops. Sono diventato anonimo. Ero io.Speriamo che stavolta il meccanismo funzioni. Ciao
db
hai elencato i motivi per cui ti leggo. aspetto
e noi a leggere
wait patiently, my friends...
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