martedì 24 luglio 2012

dilemmi (davanti a una pagina bianca)


 
È che non vorrei scrivere “io”, ma mi riesce difficile usare un altro pronome.
Che detesto il poetichese, ma anche l'anti-poetichese.
Che l'intimismo mi ha scocciato, ma di collettivo c'è rimasto ben poco.
Che ogni volta mi si rifà vivo il lirismo e io cerco di soffocarlo in culla.
Che il soggettivo no, l'oggettivo forse, ma come, e poi in fin dei conti perché?
Che la realtà è fuori vista, da un pezzo.
Che è facile essere oscuri, essere semplici invece è difficilissimo.
Che il bello stile mi dà subito la nausea, il sermo cotidianus mi annoia, le sperimentazioni mi fanno girare pagina, il basso-basso dopo un po' stucca, e altre alternative, se ce ne sono, dove sono?
Che l'italiano vorrei torcerlo un po', slogargli qualche giuntura, ma senza storpiarlo del tutto.
Che mi pare sempre che scrivessi meglio tre anni fa. O anche quattro, o cinque. Insomma, non adesso.

Che poi lo so: un bel giorno, senza pensarci e senza più tante menate, mi rimetterò giù a scrivere.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sento così in sintonia con queste parole, che potrei scriverle anch'io...

Daniele Barbieri ha detto...

Ops. Sono diventato anonimo. Ero io.Speriamo che stavolta il meccanismo funzioni. Ciao
db

hzkk ha detto...

hai elencato i motivi per cui ti leggo. aspetto

amanda ha detto...

e noi a leggere

sergio pasquandrea ha detto...

wait patiently, my friends...