martedì 22 novembre 2011

ancora su Anna Maria Farabbi


Notturno (da "Adlujè", Il Ponte del Sale 2003)

I.

Mezzanotte prugna
in corpo:
sangue saliva e mosto.


II.

Scrivo la respirazione delle lettere,
intingendo nel buio
del foglio
la mia lingua calda.


V.

La luce nella pesca. La pesca
Silenziosa
che rotola nella notte.

Dentro i miei occhi
e con la stessa costosa lentezza
si allontana.


VI.

Sono scappati perché sono bella e perché hanno paura di leggere i cromi
della notte,
la lentissima fioritura del tuorlo,
la nudità della creatura
e del creato.

Non vogliono tremare,
per questo quando si allontanano
parlano.

Mentre io voglio la lingua
per l'intimità, l'umidità, il silenzio
profondo.

Il bacio.


VII.

Non è il refolo che accarezza
il trifoglio.

Qui a Montelovesco,
è la terra che si muove. L'odore.
Allegro con fuoco. Preistorico.

Qui è mezzanotte: lume e stelle
sono in calore.
Il sole è sotto.
Nelle incisioni sul mio palmo,
tra gli inchiostri,
brillano gli schizzi salini del tsunami.

Dentro la voce di Andrea Zanzotto:
26.12.1997, ore 23,20.


X.

Da queste parti le creature non conoscono il mare.

Racconto il movimento degli azzurri.
L'orizzontalità cangiante.
L'impossibilità del taglio.
L'unico, il lunghissimo, lontanissimo
lato.

Ma nessuno lo chiede.
Stanno in terra, dentro la notte,
guardando la profondità del cammino
con il fuoco che dal petto
gli fa luce.

Poi, quasi all'alba, prima del tuorlo,
mi tolgono l'argilla dagli occhi
leccandomi il muso.


* * *


(da: "La magnifica bestia", Travenbooks 2007)



Contabilità dell’amore

Giusto na cantatina sott’ala fenestra
ntra che la neve me gela
l’amore nbocca.

La cicalina brilla ncla gola sciuerta
lsu ncantesimo contro l’inverno
e pu fatta
lascia cadé la soletudine dle lune
e la scortsa del fieto
nterra.

Canto: magno la notte e la morte.
Paro la mi festa.


Giusto una canzoncina sotto la finestra / mentre la neve mi gela / l’amore in bocca. // La cicalina brilla con la sua gola scordata / il proprio incantesimo contro l’inverno / e poi scoppiando / lascia cadere la soletudine dell’inquietudine / e la buccia del fiato / in terra. // Canto: mangio la notte e la morte. / Pascolo la mia festa.


* * *

Mater/icità dell’amore
Gnuda.

Drento ltu corpo
so l’incesto dla luna ncol sole.
Terra cottora. L’odore
che s’asoda ntle tu froge.

Lengua corrente
sciolta ntol sangue.


Nuda. - Dentro il tuo corpo / sono l’incesto della luna con il sole. / Terra da cuocere. L’odore / che mi condensa nelle tue narici. // Lingua corrente / sciolta nel sangue.

1 commento:

amanda ha detto...

sono versi caldi, carnali