domenica 13 febbraio 2011

già: quando?


Iniziativa nobile, condivisibilissima. Multo laudabilis, come diceva un prete di mia conoscenza.
Però non ho firmato l'appello.
Non perché non sia d'accordo. Sono il primo ad essere stanco della mignottocrazia, delle battute fallocratiche, dell'esibizionismo machista di Colui-che-sappiamo. Io, poi, ho anche una bambina, e l'ultima cosa che mi auguro per lei è di finire a far da odalisca per un vecchio satrapo, al pari delle varie Ruby, Noemi, Mara o Nicole (a proposito, ma ce n'è una con un nome da essere umano?).
Ma non ho firmato, e i perché sono tanti.
Perché, come dopo tutte le manifestazioni, ognuno resterà della propria opinione: chi è contro di Lui resterà contro di Lui, chi è per Lui crederà alla versione data da Lui (a grandi linee: iniziativa pretestuosa della Sinistra che vuole sovvertire il voto popolare, gli Italiani sono con me).
Perché, per male che possa fare il sentirselo dire, gli Italiani sono davvero con Lui. Forse gli italiani sono come Lui.
Perché, manifestazioni o non manifestazioni, zoccolette pronte ad accorrere per soddisfarlo ce ne saranno sempre.
Perché, anche ammesso che Lui cada, o lasci, qual è l'alternativa? A sinistra, taccio per carità di patria; a destra, c'è Fini, ed è tutto dire; al centro, come sempre, governa la forza di gravità e confluisce la merda.
Ma soprattutto perché più passa il tempo, più mi convinco che Berlusconi sia molto meno la causa che non la conseguenza di quel che oggi ci succede intorno. Perché, se c'è un evento che condivido con la mia generazione, è il funerale della Speranza. Non la speranza, proprio la Speranza, quella con la S maiuscola, insomma l'Utopia, il Grande Cambiamento, o come volete chiamarlo.
Quando dico "la mia generazione", parlo di coloro che oggi sono tra la fine dei venti e l'inizio dei quarant'anni; quelli nati tra l'ultimo scorcio degli anni Sessanta e i primissimi anni Ottanta (io sono esattamente nel mezzo: 1975).
Odio parlare al plurale, ma per una volta consentitemi di farlo.
Noi conserviamo tra le nostre prime memorie i cartoni giapponesi.
Noi abbiamo cominciato a prendere coscienza dell'Eterno Femminino grazie a Edvige Fenech, Gloria Guida, Lamu, Occhi di Gatto, Colpo Grosso, Drive In e i cataloghi della biancheria intima di Postalmarket.
Noi eravamo tra l'infanzia e la prima adolescenza quando sono comparsi in casa dei grossi e goffi scatoloni che abbiamo imparato a chiamare “personal computer”.
Noi abbiamo acquisito una coscienza politica tra gli ultimi sinistri bagliori della Prima Repubblica e conserviamo un flebile ricordo di nomi che oggi sanno di preistoria: Dc, Psi, Pli, Pci, Cigiellecisleuìl, Craxi, Occhetto, De Mita, Pentapartito, Forlani, Gava, Goria, Spadolini.
Noi eravamo adolescenti, o poco più, quando abbiamo visto crollare muri, bandiere, statue, abbiamo guardato in TV statisti poco prima potenti e osannati e ora bersagliati da insulti e monetine, bombe sulle autostrade, guerre sull'altra sponda del mare; abbiamo visto tramontare per sempre un simbolo glorioso e infame, e lasciare al suo posto un deserto che nessuno ha ancora popolato.
Noi abbiamo accolto i primi modem, macchine fracassone, tardigrade, l'avanguardia del futuro.
Noi abbiamo sentito parlare di Mani Pulite, di Seconda Repubblica, di fine della Storia. E si è visto come è andata a finire.
Noi abbiamo assistito agli anni Novanta: la discesa nel Maelstrom, la morte cruenta di tutto quanto di buono e di cattivo aveva prodotto il Novecento.
Noi abbiamo imparato dall'esperienza dei nostri padri e dei nostri nonni: e ci siamo abituati, forse per la prima volta, a pensare che saremmo stati peggio di loro; a non pensare al futuro, perché un futuro non c'era, e se anche c'era era meglio non vederlo.
Noi abbiamo un autoritratto, ed è questo:


http://www.youtube.com/watch?v=_RFOdJmBlz8

7 commenti:

lazard ha detto...

io credo che il male del femminismo non sia nei suoi contenuti ma nelle femministe d'ogni tempo e chi l'ha conosciute bene sa che cosa voglio dire. questa manifestazione non ha alcun senso, come ben dici, e trovo assurdo che ci sia ancora chi crede che 'bisogna far sentire la voce'. vabbè, sì.
sono antiberlusconiano di lunghissimo corso. ho 25 anni, penso di aver rigettato la sua prosopopea a 16, quando si comincia a leggere Poe e ascoltare Faber. ma sono altresì anti-antiberlusconari. ci siamo capiti. eppoi credo che Berlusconi per quanto persona di degradatissimo degradatissimo spessore, nebulosi uffici e fetenzie varie, sia stato appeso alla finestra degli italiani, la finestra del vicino. non credo che il vecchio magnate delle tv non sapesse quello che stava per accadere. è tutto scritto, tutto proporzionato. tutto per salvaguardare la propria megaaziendasupergalattica dall'assalto dei conti finali. e nel frattempo l'italia, affacciata al balconcino, vede questo pupazzo deprecabile che penzola... e timidamente qualcuno inizia a tirare una nocciolina, poi un tappo della cocacola, evvia evvia bottiglie, scatole, scarpe, ombrelli, mogli, figlie, spari di pistole. così si erge un feticcio (che altro non è che una rappresentazione per le masse) ed ognuno ha quello che desidera. il moralista potrà spiare il fantoccio in camera da letto. l'imprenditore l'ufficio degli affari. il 'travagliato' i sudori processuali. il pdllino i comizi fluviali... Intanto il potere, pur nella grandezza di potere che ha Berlusconi, è ancora Altrove. ancora Altrove.
e un manipolo di manifestanti si scaglia contro che cosa? contro una proiezione di nulla. una processione di sagome vuote.
Democrazia? No, Demagogia, come diceva Hobbes

sergio pasquandrea ha detto...

io credo negli ultimi 20 anni sia morta la politica, o almen una certa idea della politica che era stata dominante perlomeno dall'ottocento in poi.
credo che si debba ripartire dal privato, dal singolo, e da lì ricostruire, poco a poco, una possibilità di convivenza civile.
come fare, però, non ne ho la minima idea.

amanda ha detto...

@Daniz: che femministe hai conosciuto a 25 anni? Tua madre? Cattivo rapporto con lei? In quegli anni erano tutti arroganti quelli che facevano politica, maschi e femmine, in strada ti poteva capitare di giocare e poco dopo di trovarti in mezzo ad una mezza guerra civile.
Ma sai in che anno è stato abolito il delitto d'onore? sai cosa significasse rimanere incinta allora e non poter crescere un bambino?Sai cosa significasse rimanere incinta allora e voler tenere il bambino e non avere nessun diritto alla maternità?Sai cosa significasse essere stuprata e denunciare il delitto prima che esistessero Tina Lagostena Bassi e prima che i collettivi si costituissero parte civile ad un processo. Il femminismo è stato ottenere diritti che ora si vogliono sopprimere. Io sono stata troppo piccola per partecipare allora, ma sono abbastanza vecchia per sapere che ho solo da ringraziare per quanto è stato ottenuto

lazard ha detto...

@amanda
non uscire così incautamente dall'estate di tiffany, ti buscjerai un freddo! devo aver vibrato proprio qualche corda occultata nel tuo essere. le mie felicitazioni.
Le femministe, cara domanda, io le ho conosciute a differenza tua, me le sono ritrovate al liceo e all'unversità in cattedra. prima che risbucci qualche cliché freudiano ti dico che avevo il massimo dei voti con loro (NIENTE TRAUMA). Il problema che queste TERORICHE avevano era la FISSAZIONE, la PARANOIA della lotta, del nemico, del complotto. gente che ragiona d'astratto, non ha contatto colla vita sotto la pelle. ragionano per partito preso e pensiero unico, da cricca, come ce ne sono tanti. chi non la pensa come loro (pur argomentando) è presto macerato come grano e passato al setaccio. vatti a vedere le scemate che succedono nel sito della Lipperini etc. Retorica, come quella che fai tu col tuo pistolotto sulle conquiste del femminismo. Retorica, come la manifestazione di ieri dove guarda caso vi siete fatte struementalizzare dal potere, guarda caso proprio ora che è scoppiato il rubygate. guarda caso come se l'inizio fosse adesso. guarda caso collegato alle dimissioni di un politico. guarda caso sono decenni e decenni che le cose vanno sempre peggio. se non ora quando? per favore!

PS: ci sono venticinque anni e venticinque anni. forse i tuoi sono stati venticinque anni al calduccio estivo di tiffany, i miei sono andati un tantino diversamente.

sergio pasquandrea ha detto...

bboni, eh?
se volete discutere, discutete pure, ma con calma.

Marco Bertoli ha detto...

Non so chiarire i tuoi dubbi, anche perché confesso di non averli capiti bene, ma sono certo, Sergio, che tu ti faccia torto, riconoscendoti in questa canzone lagnosa, pretensiosa, e, insomma, davvero brutta (ma – seconda confessione – l'ho mollata verso il terzo minuto. Forse il bello doveva ancora arrivare).

sergio pasquandrea ha detto...

più che dubbi, erano frutto di un mio periodo di sconforto nei confronti della politica in generale.
comunque, ad essere onesto, a me la canzone piace, e anche molto.