già sergio, uno dei migliori lampi. però è difficile strappare questa escrescenza dalla pagina. e, formati come siamo in lunga parte dal romanticismo, penso che l'autore a poco a poco soppianterà definitivamente la pagina
era una boutade, più che un'opinione. la realtà è che il pensiero post-strutturalista francese l'ho frequentato solo quel tanto che basta per capire che non è nelle mie corde. ci ho provato con derrida, con foucault, con deleuze, un po' anche con lyotard o baudrillard. tutto molto interessante, anche affascinante, però io resto cartesiano, mi piacciono i concetti che si possono maneggiare, che hanno una forma precisa, che si incastrano l'uno nell'altro senza ambiguità. quando leggo questi pensatori, ciò che mi rimane è l'impressione di splendidi giochi linguistici, di geniali panoplie metaforiche e simboliche, che però rimangono alla superficie, non affondano mai nel nocciolo, continuano a girare nella propria compiaciuta circolarità, e alla fine rimangono intercambiabili con i propri opposti. ecco, forse mi riesce di apprezzarli meglio se li considero scrittori di letteratura, più che filosofi o pensatori.
Un altro estratto dalla mia tesi di laurea . Affronto un periodo cruciale, quello tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. ...
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6 commenti:
stupendo. uno dei tuoi lampi più belli :)
già sergio, uno dei migliori lampi. però è difficile strappare questa escrescenza dalla pagina. e, formati come siamo in lunga parte dal romanticismo, penso che l'autore a poco a poco soppianterà definitivamente la pagina
Se non l'hai già fatto (come lascerebbe intendere questo lampo), leggiti J. Derrida.
L'ho letto, Derrida. Purtroppo.
Potresti argomentare? Mi interessa molto la tua opinione.
era una boutade, più che un'opinione.
la realtà è che il pensiero post-strutturalista francese l'ho frequentato solo quel tanto che basta per capire che non è nelle mie corde.
ci ho provato con derrida, con foucault, con deleuze, un po' anche con lyotard o baudrillard. tutto molto interessante, anche affascinante, però io resto cartesiano, mi piacciono i concetti che si possono maneggiare, che hanno una forma precisa, che si incastrano l'uno nell'altro senza ambiguità.
quando leggo questi pensatori, ciò che mi rimane è l'impressione di splendidi giochi linguistici, di geniali panoplie metaforiche e simboliche, che però rimangono alla superficie, non affondano mai nel nocciolo, continuano a girare nella propria compiaciuta circolarità, e alla fine rimangono intercambiabili con i propri opposti.
ecco, forse mi riesce di apprezzarli meglio se li considero scrittori di letteratura, più che filosofi o pensatori.
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