martedì 31 marzo 2009

"canarino"

(per Michael S. Harper)

La voce bruciata di Billie Holiday
aveva tante ombre quante luci
candelabro doloroso contro un piano tirato a lucido
la gardenia la sua firma sotto quella faccia in rovina.

(Ora sì che vai forte, dal basso alla batteria,
magico cucchiaio, ago magico.
Prenditi tutto il giorno se ti serve
con il tuo specchio e il tuo braccialetto di canzoni).

Il fatto è che l'invenzione delle donne sotto assedio
è stata affilare l'amore al servizio del mito.

Se non puoi essere libera, sii un mistero.

Rita Dove (1989)


7 commenti:

io ha detto...

struggente, torno a rileggere Orazio

ma canarino, esiste il canarino in libertà ? nel nostro immaginario ha sempre una gabbia attorno

io ha detto...

quanto è importante questa dedica per Michael S. Harper ? (non so chi è )
temo di non aver capito molto :-)

yves ha detto...

pardon: "non so chi sia"

povero te, Sergio, cultore della lingua italiana con uno straniero a commentare :-/

lillo ha detto...

dio mio ogni volta che ascolto lady day il cuore mi si stringe tutto in se stesso e mi si rizzano i peli sulle braccia (scusa l'immagine poco elegante, sergio, ma il fatto è che non è una immagine, succede per davvero...) lady day è semplicemente la più grande!

per il trasformista: si può dire in tutti e due i modi, uno è più colloquiale (non so chi è) ma non è che per questo sia sbagliato...

e poi, per quello che ho capito sergio gli fa più piacere uno straniero un pò sgrammaticato su questo blog che non cento italiani purosangue, che magari sono sgrammaticati uguale ma non lo riconoscono! (e se vai a vedere hanno votato pure berlusconi, e guarda che la probabilità è forte!)

Anonimo ha detto...

che voce, che interpretazione
che voce che voce che voce

sergio pasquandrea ha detto...

Credo che M. S. Harper sia un poeta afroamericano contemporaneo, che ha scritto anche varie cose sul jazz.
Anche la Dove è afroamericana, anzi credo sia stata la prima donna di colore ad avre il titolo di "poete laureate", negli anni '90.

sergio pasquandrea ha detto...

Fra parentesi, l'ultimo verso della poesia ("if you can't be free, be a mystery" è anche il titolo di un bel libro di Farah Jasmine Griffin, una studiosa di cultura afroamericana, che esamina la vita della Holiday per studiare come si è costruito il suo "mito" (in positivo e in negativo, con tutti gli stereotipi e le immagini false).