sabato 10 ottobre 2020

una poesia di mio figlio

 

Sono il relitto di una bellissima nave
sono sul fondo del mare da più di duemila anni
e sono affondata durante una tempesta.
Trasportavo statue, bellissime statue
che rappresentavano gli dei e le dee
e ora sono coperte di alghe e conchiglie
e i pesci intorno ci nuotano.
Un giorno mentre ero nella mia solita e tetra solitudine
un uomo mi tovò, un sub; io ero lì immobile
mentre lui mi esplorava, poi se ne andò,
lasciandomi da sola.
Qui, nelle profondità del mare, è buio
come una notte in una oscura foresta infestata da fantasmi.
Rimasi qui, per sempre, con solo la compagnia
di pesci e qualche animale marino.
La vita è triste in fondo al mare, nessuno mi considera,
sono come una formica vicino a altre mille,
come una piccola nota di una grande canzone.
Anche ora aspetto qui che il mare mi consumi
e mi riduca in niente.

(Lorenzo, 10 anni)

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