Giallo cromo
I tuoi tre coraggiosi girasoli sono pronti a cadere.
Ritti in una brocca d'acqua stantia
quasi tutti hanno raggiunto la parte scoscesa
nella curva del declino. Le loro teste di fiamma
dagli occhi scuri si fanno d'ocra in punta e si chiudono
poi, flosce come poltiglia o gramaglie, penzolano
sugli spessi peduncoli. Quell'olandese pazzo
che si riempì la bocca del giallo cromo
di cui consumava i tubetti per dipingerli
fece piombo tossico del suo oro commestibile.
Con il giallo ora piombo, i girasoli si voltano
verso il sole nero della terra.
Il loro tempo è passato, le grandi foglie drappeggiate
e scurite attorno a sé come un campo di corvi.
* * *
Sei personaggi in cerca di qualcosa
Un mio amico ha conosciuto il figlio di un uomo
che pare fosse stato mangiato da un orso polare
in Islanda dove l'orso era sbarcato dalla Groenlandia
trascinato su una zattera di ghiaccio.
Il padre dell'uomo che ha conosciuto il mio amico
vide l'orso che lo avrebbe mangiato aggirarsi
a riva e si affrettò e incontrò un altro uomo
che camminava in senso opposto verso l'orso.
Diede all'altro uomo il suo bastone da passeggio
ma nel frattempo l'orso era tornato indietro
e riapparve sulla strada di fronte
all'uomo che adesso era indifeso.
Potrebbe esserci una morale in questa storia
per l'uomo, suo figlio, l'uomo da lui incontrato,
per il mio amico, per me, persino per l'orso,
ma se c'è è meglio lasciarla inespressa.
* * *
Oltre
Ho parlato tutta la mattina al bar con uno
appena sopravvissuto a un incidente d'auto.
Avevano tagliato le lamiere per estrarlo, le gambe
spezzate ancora non guarite – il petto una mappa
di un qualche paese abbandonato e inabitabile,
visto dall'alto, ed è lì che era stato lui in quel momento,
o almeno lì si sentiva – guardava in basso al suo
corpo riconosciuto in un anello di luce anche se all'inizio
non c'era proprio luce soltanto una strada buia.
Cercava di spiegarmi quel senso di pace che aveva
provato, che ancora non l'aveva abbandonato,
ma l'aveva fatto quando aveva scelto (sembra che gli fosse
stata offerta una scelta) di rientrare nel proprio corpo,
stavolta in un'ambulanza. Era diventato dolore,
il dolore un intero orizzonte di fili roventi,
finché gli infermieri l'avevano riempito di morfina.
Gli ho raccontato del tuo incidente, Lee,
a che velocità andavi, non certo sessanta all'ora,
la strada, il muretto a secco, di fronte il piazzale
della stazione di servizio, la data, il cielo sereno,
come il fagiano si alzò in volo dal bordo erboso
verso la tua visiera o il tuo torace, come se li avessi visti io,
come se li avessi visti dall'alto o da un oltre.
Ho elencato le tue ferite e ho menzionato l'uomo
che ti aveva messo l'orologio, ancora funzionante, dentro
il guanto nero a coste, ti aveva avvolto in un plaid
e aveva chiamato aiuto con il cellulare mentre ti teneva
forte la mano... Volevo sentire
come oltre il momento che ha macchiato le nostre vite
e lasciato delle parti di noi incagliate su quel bordo,
oltre il fatale luccicante torso d'insetto della bici
tu fossi stato sollevato in ciò che l'uomo descriveva.
* * *
Necessario
La cosa necessaria manca dal giorno
ma tutti vanno avanti come fosse normale:
come quando aspettammo l'usignolo
e sentimmo soltanto il poligono di tiro militare;
o quando lo sposo non riusciva a trovare l'anello
frugava nel fondo basso della tasca
finché il prete arrischiò uno scambio di parole:
senza questo anello vi unisco comunque in matrimonio;
o quando la corona ferrea di Monza
con il suo unico chiodo della vera croce
non era a disposizione per l'incoronazione di Enrico
perché era in un qualche banco di pegni a Milano.
Jamie McKendrick (traduzioni mie)