martedì 27 ottobre 2015

visioni incrociate: Be Happy, Be Sad ("Minions" / "Inside Out")

Inside Out (cartone animato), Pixar/Disney, 2015
Minions (cartone animato), Universal, 2015

L'undicenne Riley si trasferisce con i suoi genitori dal Minnesota a San Francisco. Fino a quel momento allegra e ottimista, la ragazzina vive un momento di crisi per il cambio d'ambiente e d'amicizie. Sembra crollarle il mondo addosso, ma con l'aiuto di due amorevoli genitori riuscirà a superare il brutto momento e ad uscirne maturata.
La trama di Inside Out, più o meno, è tutta qua.
Il colpo di genio... beh, lo saprete certamente: è raccontare tutto dall'interno, ossia descrivere graficamente ciò che succede nel cervello della bimba, personificando i suoi meccanismi cerebrali e in particolare le sue emozioni primarie, Gioia, Tristezza (le vere protagoniste del cartone), Rabbia, Disgusto e Paura.
Dal punto di vista grafico, siamo al solito livello Pixar, ossia eccellenza assoluta.
Dal punto di vista narrativo, il messaggio del film è che una personalità davvero equilibrata è la somma di tutte le nostre esperienze ed emozioni, quelle brutte così come quelle belle. Può sembrare banale, ma non è da poco in una società quale quella americana, dove l'ottimismo è la parola d'ordine e la tristezza, se fosse possibile, sarebbe bandita per legge.
(Dal punto di vista personale, Gioia rientra nella mia personale Top Ten dei personaggi più insopportabili di tutti i tempi; ma questo è un altro discorso).

Quanto a Minions, si tratta com'è noto di uno spin-off del cartone Cattivissimo me. I Minions sono buffi esserini a forma di supposta, color giallo banana, eterni e indistruttibili, che fin dall'inizio dei tempi si dedicano a servire il più cattivo dei cattivi. 
Ma soprattutto i Minions sono allegri. Allegri sempre, comunque, al limite dell'ebetudine, tanto da far sospettare più che legittimamente o l'uso intensivo di sostanze psicotrope, o una seria tara cerebrale.
Della trama, c'è poco da dire: i Minions, dopo aver attraversato varie epoche, sbarcano nella Swinging London degli anni Sessanta e si trovano implicati in una trama esagerata e iperbolica a base di supercattivi e supercrimini. Combinando, ovviamente, una serie interminabile di disastri e dando origine a una sequela di gag che arrivano a coinvolgere addirittura la Regina Elisabetta.
E il messaggio? Il messaggio non c'è.
Però il film è divertente (tranne la mania del citazionismo, che davvero non se ne può più).

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