In questa mattina di pioggia
torrenziale
mi è tornato il mente il tuo volto.
Non so perché: affinità
meteorologiche forse. Ma so
che mi è tornato in mente
come tornano in mente i ricordi
irrevocati – come l'ustione
che ti sorprende nel mezzo di un gesto.
Ho sempre meno voglia di agire:
preferisco
l'immobilità ormai. Sarà l'età
credo.
Sono fermo a guardare il tuo volto che
non c'è.
In realtà è il parabrezza. La pioggia
mi circonda. Continuo a pensarti
continuo a pensare che serva a
qualcosa.
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