mercoledì 26 novembre 2014

trois poèmes suisses

Tornando a Ginevra

(stavolta da solo)
non ho potuto farne a meno
– troppo vicina la camera troppo forte
la tentazione – e ho constatato
che in effetti è ancora lì
la forma cava del tuo passaggio
ho provato persino a verificare
anche se agli altri dovevo dare l'impressione
che stessi rimescolando il vuoto
è che tentavo di aggiustarmi
ritrovare l'aderenza
in fondo era lo stesso
ponte la stessa acqua lenta del Rodano
e il refe dei tuoi pensieri aveva lasciato
una traccia fin troppo evidente
(almeno lo era per me)

Ginevra, Pont de la Coulouvrenière

* * *

Tentativo di osservazione

In riva al lago a Neuchâtel
ho cercato a lungo di scrivere una poesia
ho pensato a come rendere la sfumatura
dell'acqua – o meglio quelle
di ogni singola onda – e ancora
il diverso colore di ognuno delle migliaia
di ciottoli che ricoprivano il fondo
anche perché era così trasparente l'acqua
da lasciarmi osservare nei minimi dettagli
i traffici dell'anatra rovesciata
zampe all'aria becco a frugare tra il fango
(era lei chissà perché a interessarmi –
non i gabbiani tra i quali distinguevo
almeno due specie diverse
una più tozza l'altra più minuta – o forse
chi può dirlo era soltanto una differenza
di genere – e nemmeno
il cigno che un po' mi irritava
con le sue linee art noveau il piumaggio
spumoso) nel frattempo
però non smettevo di registrare particolari
i cormorani ritti con le ali aperte
in direzione del sole – o di quel poco
che se ne vedeva attraverso la nebbia –
l'airone con il collo tutto ripiegato
i diversi strati di rosso e di giallo nel fogliame
a Neuchâtel in riva al lago
pensavo tutto questo ma l'aria era fredda
a un certo punto ho deciso di andare via.

Neuchâtel, lungolago

* * *


Fragments d'un discours

Io spero sempre che tu lo sappia
perché tra noi – lo sai – le parole
in genere sono di troppo
però certe volte me lo chiedo
se tu te lo chiedi il motivo
per cui mi fermo così spesso sull'orlo
di una domanda – non finisco
la frase appena iniziata.
È che vorrei avvolgerti stretta certe volte
proteggerti il respiro
ma poi ho sempre un po' paura
è troppo bello lasciare intatte
l'ombra e la luce delle tue palpebre
guardarle brillare.

Ginevra, aeroporto

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