giovedì 14 agosto 2014

paure

Lorenzo, quattro anni e mezzo, ieri è uscito in giardino con la sua bicicletta. Che poi non è proprio sua, nel senso che l'ha ereditata dalla sorella. È una vecchia biciclettina decorata con i personaggi di Winnie the Pooh, più un giocattolo che una bici vera. A Elena, a dire il vero, non è che sia mai piaciuta gran che. Una delle ruotine della bici ha sempre traballato un po': durante queste ultime vacanze è saltata del tutto, quindi gliele abbiamo tolte entrambe. Dopo qualche minuto, Lorenzo ci ha chiamati e, tutto fiero, ci ha mostrato che cosa aveva imparato a fare: sfrecciava tutto contento per il giardino, senza ruotine. Peccato che il poco spazio, tre metri per tre, gli limitasse i movimenti. Comunque, ha imparato tutto da solo, senza che noi gli insegnassimo niente. Probabilmente ha osservato qualche ciclista in campeggio.
Elena, invece, è sempre stata restia. L'estate scorsa le avevamo regalato una bici, una grande, seria, nuova fiammante, e aveva quasi imparato; poi è caduta, si è fatta abbastanza male e da allora non c'è stato più verso di farcela salire. Speriamo che adesso l'esempio del fratellino la stimoli.
D'altra parte, in campeggio Elena si è fatta senza problemi tutto il percorso-avventura, sugli alberi, a cinque metri d'altezza (con gli opportuni cavi e moschettoni di sicurezza, ovviamente, e con il papà dietro).
Lorenzo, da quando ha visto “E.T.”, ha paura del buio. Non vuole andare in bagno da solo e a cena insiste perché la luce in soggiorno sia accesa, oppure la porta della cucina venga chiusa. Ricordo anch'io quella sensazione, gli oggetti che incombono sulla soglia, resi indistinti e minacciosi dalla penombra che li avvolge. Elena, invece, a due anni si avventurava senza paura per le stanze buie a casa dei miei, che vedeva per la prima volta.
Eli, fin da piccola, ha sempre osservato le cose, a lungo e con attenzione, prima di agire. A pochi mesi di età, fissava le persone con sguardo scrutatore, poi decideva se sorridere o no.
Lorenzo si getta ovunque a capofitto, senza mai pensare alle conseguenze. Gli piace farsi mettere a testa in giù; al mare giocavo a lanciarlo in mezzo ai cavalloni. Qualunque cosa debba dire, urla a squarciagola. Sorride anche agli sconosciuti e, fosse per lui, se lo perdessimo di vista un minuto lo ritroveremmo chissà dove.

3 commenti:

amanda ha detto...

ognuno vive le sue paure a modo suo :)

sergio pasquandrea ha detto...

comunque, appena tornati dal parco.
Elena finalmente si è sciolta, ha pedalato tutta contenta per più di due ore e alla fine non voleva più scendere.
Lorenzo ha avuto in premio una bici nuova, la sua prima bicicletta vera.

amanda ha detto...

evvai! :)