Manuele Fior, Rosso Oltremare, Coconino Press, 2006 (pag. non num, 16 €)
Detto fatto. Mi ero ripromesso di leggere “Rosso Oltremare”, ed eccolo qua.
Si tratta, se non erro, dell'opera d'esordio di Manuele Fior.
Riassumere la trama non è poi così difficile. Da una parte ci sono Dedalo e Icaro, che trovano la via d'uscita dal Labirinto nel modo che tutti sappiamo. Dall'altra c'è Fausto, un architetto dei nostri giorni, che si è perso in un altro labirinto, quello della sua mente, nel tentativo di ridurre tutto il mondo a raziocinio, ad “armoniosa consonanza”, trovandosi invece assediato dai mostri annidati in fondo alla nostra coscienza. E c'è Silvia, moglie di Fausto, che nel tentativo di aiutarlo consulta un inquietante dottore e la sua misteriosa assistente.
Attraverso un viaggio (reale? onirico? magico?) nel mito, Silvia troverà la chiave per aiutare Fausto.
Non sarebbe difficile nemmeno sciogliere i simboli che stanno al di sotto della superficie narrativa: il labirinto è la psiche, Fausto/Dedalo è il Super-Io, il Minotauro è l'Es, Silvia è il principio femminile, elemento mediante tra ragione e istinto.
Ma poi, che cosa rimane di un simbolo, una volta spiegato? Poco o nulla. E infatti Fior, saggiamente, non spiega, ma mostra. Il resto spetta al lettore.
Anche perché, appunto, c'è tutto il resto. Soprattutto, c'è una ricerca della sintesi grafica estrema, con segni spessi e densi che scavano le figure in torsioni espressioniste, e con l'insistenza su tre soli colori, stesi puri, senza sfumature: il bianco della pagina, il nero della china e il rosso acceso che riempie le forme. Colori che si fanno anche elemento simbolico: il bianco abbacinante di Creta, la voglia rossa sul viso di Silvia, i personaggi rossi del mito contrapposti a quelli bianchi del mondo reale, il nero delle allucinazioni di Fausto.
Vivamente consigliato.
lunedì 7 febbraio 2011
recensioni in pillole 93 - "Rosso Oltremare"
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