giovedì 3 febbraio 2011

quelques instants secrets



http://www.youtube.com/watch?v=l4Q7urIVYAE


Voglio dedicare questa poesia
a tutte le donne che si amano
in qualche istante segreto.
A quelle che si conoscono appena
che un destino diverso trascina
e che non si ritrovano più.

A quella che si vede apparire
un secondo alla sua finestra
e che veloce svanisce
ma la cui sagoma slanciata
è così graziosa e delicata
che si indugia raggianti.

Alla compagna di viaggio
i cui occhi, paesaggio affascinante,
fanno sembrare breve il cammino,
che sei il solo, forse, a comprendere
e perciò la lasci scendere
senza averle sfiorato la mano.

A quelle che sono già prese
e che, vivendo delle ore grigie
vicino a una persona troppo diversa,
ti hanno, inutile follia,
lasciato vedere la malinconia
di un avvenire disperato.

Care immagini intuite
speranze di un giorno deluse
sarete nell'oblio domani.
Per poco che la felicità ritorni
è raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.

Ma se si è sbagliata strada
si sogna con un po' di desiderio
tutte quelle felicità intraviste
i baci che non si è osato prendere
i cuori che devono aspettarti
gli occhi che non si sono mai rivisti.

Allora, nelle sere di stanchezza,
mentre si popola la propria solitudine
con i fantasmi del ricordo,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non si sono sapute trattenere.

Georges Brassens - da una poesia di Antoine Pol




http://www.youtube.com/watch?v=XFT29VuKLkw

6 commenti:

amanda ha detto...

le passanti è straodinaria, amo entrambe le versioni anzi dirò di più, rilancio, e mi prenderò parole, ma, per me che non lo amo affatto, è straordinaria anche la versione che Tiziano Ferro ha fatto nella puntata di "che tempo che fa" dedicata a Faber, perchè tutto si può dire di lui tranne che non abbia una bella voce e l'ha interpretata benissimo

sergio pasquandrea ha detto...

sincerità per sincerità, mi pare che tiziano ferro abbia una voce al limite del tollerabile (per tacer del resto) e che abbia fatto strame di quel povero brano.
comunque, de gustibus... ;-)

lazard ha detto...

tiziano ferro un ferro in testa, da stiro. o una pistola. quando lo vidi profanare de andrè misi una pietra sopra le commemorazioni. specie quando fanno cantare chi è vivo. vale anche in parte per queste due versioni, amo de andré, ma il brano cantato da brassens ha più pregnanza.

amanda ha detto...

:D sapevo che finiva così


cosa ci fai a casa da scuola?

sergio pasquandrea ha detto...

veramente prima ero a scuola, ma avevo un'ora di buco.
ora sono appena tornato a casa.

hzkk ha detto...

quando arrivai in Italia conoscevo solo Brassens ed è un vero piacere poter fare, dopo anni, questo confronto.
"les passantes" perde molto con la traduzione anche perchè è a rime che nell' esecuzione di Brassens, con quella sua pronuncia un pò particolare, stanno benissimo.