mercoledì 2 febbraio 2011

per vie misteriose


Pasolini non ha mai ragione, eppure, paradossalmente, ce l'ha sempre. Le sue idee non si accampano quasi mai nel territorio della Ragione, ne fuggono la logica, mirano più a fondo, e quel fondo lo raggiungono quasi sempre per vie misteriose, e ne restano avvinte.

Marco Belpoliti (Settanta, Einaudi 2001, pag. 7)

3 commenti:

lazard ha detto...

però su Pasolini scrittore aveva ragione Manganelli che avrebbe sempre voluto dirgli che non sapeva scrivere.
Il polemista invece è stato ciò che di più alto ha avuto l'Italia nel campo della critica sociale e letteraria. superiore a Sciascia

sergio pasquandrea ha detto...

Beh, dire che "non sapeva scrivere" mi sembra esagerato. Certe pagine di "Ragazzi di vita", ad esempio, sono splendide, dense, pulsanti di vita, e anche molte poesie friulane, oppure alcune de "Le ceneri di Gramsci", sono dei capolavori.
Piuttosto, quel che sento spesso nella sua scrittura è una scoria, un residuo non risolto, forse dovuto a un eccessivo ingorgo di idee e di intenzioni che non sempre riescono a risolversi dal punto di vista stilistico.
(E, a proposito, è stato anche un critico letterario dalla sensibilità quasi sciamanica.)

Anonimo ha detto...

non aveva mai ragione dato che la ragione è sempre stata la media aritmetica del sentire comune.