Giulio Mozzi, Corpo morto e corpo vivo. Eluana Englaro e Silvio Berlusconi (con una nota di Demetrio Paolin), Transeuropa 2009 (98 pp., €10)
Come definire un libro che comincia con la formale proposta, indirizzata alle gerarchie ecclesiastiche, di “provvedere al più presto a dichiarare beata, e poi santa, la povera ragazza Eluana Englaro uccisa, dopo diciassette anni di vita indescrivibile, e dopo lunga battaglia legale, dal padre Beppino Englaro”?
E che continua con l'annuncio della “morte e fasulla resurrezione di Silvio Berlusconi, attuale presidente del consiglio dei ministri, negli ultimi mesi documentatamente accusato da certa stampa [...] di essere, né più né meno, un puttaniere [...]: resurrezione che avverrà [...] sotto la pretesa egida di Padre Pio da Pietrelcina [...] allo scopo di far fuori la chiesa cristiana cattolica terrena”?
Un pamphlet satirico, verrebbe da dire. E invece no. Perché Mozzi, cattolico dichiarato (sebbene “tentato dal protestantismo”, come lui stesso si definisce) argomenta le due tesi con rigore e assoluta serietà, riprendendo un discorso già portato avanti sul suo blog vibrisse, al quale rimando chi voglia informazioni sull'autore.
“Corpo morto e corpo vivo” è soprattutto l'opera di una coscienza al lavoro. Sottolineo il termine “coscienza”, perché il libro, a differenza di quasi tutto quello che è stato scritto e detto sul caso Englaro, non propone tesi precostituite, né tantomeno le urla, né sostiene crociate pro o contro, ma piuttosto si/ci interroga sulle questioni morali che il caso Englaro suscita.
Che cosa significa “vita”? La vita si riduce alla biologia? Eluana Englaro può essere considerata una “martire”? Che cosa sappiamo realmente di ciò che sente, prova, subisce una persona nelle sue condizioni? È giusto tenere in vita un corpo umano per il solo motivo che la tecnica ci permette di farlo? Qual era il vero interesse delle forze politiche che si scontravano intorno al caso Englaro?
Il contraltare al corpo doloroso di Eluana è il corpo glorioso, eternamente giovane, eternamente copulante, di Silvio Berlusconi. L'uomo “tecnicamente immortale”, come lo definì il suo medico.
Ma, ancora di più, sullo sfondo c'è la chiesa cattolica, quella chiesa che Mozzi accusa, senza mezzi termini, di essersi lasciata trattare da Berlusconi come una prostituta, né più né meno delle tante ragazzine che frequentano i suoi palazzi.
Un libro insieme lucido e furioso, ironico e dolente. Soprattutto, un libro onesto; e non è certo poco.
martedì 24 novembre 2009
recensioni in pillole 45 - "Corpo vivo e corpo morto"
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