venerdì 16 ottobre 2009

tre poesie di antonio bassano


Da qui (ci trovate anche qualche notizia sull'autore).


Le lac du Bourget


Gli sguardi ammainati sul versante
fermi nel proposito di decomporsi
in umori minerali, in memoria complice
tra la spina e l’odore e la roccia nuda,
rapida allo schianto, impastata alla terra.

A folate s’immerge il respiro nel profondo
sotto il peso dell’acqua e guizza sul lago
che si fa viso un poco sgranato nel mezzo.
-defense de plonger- il pontile in legno
avanza qualche passo oltre la riva.
Quasi mare per il vivo dell’occhio,
un’immersione di luce a tagliare via le vele
.
Limpida sarà la notte dall’altra parte,
con una luna nodosa nel gomito del golfo.

***

Talvolta sì, ti ho spiato a lungo dopo l’amore
e fingendo di abbandonarmi ai sogni intanto rubavo
quello che di te non conosci, quel movimento di spalle
che non sai di avere nel sonno, che si accorda al respiro
lungo gli snodi del corpo giù fino ai fianchi.

Sempre più spesso ora ti addormenti presso di me
tirando via con un gesto le anse di polvere dalle tende,
dal legno sverniciato degli infissi, riconoscendo al tatto
o per odore questa camera che è mia solo per abitudine,
dove ti perdo e ti ritrovo seguendo le orbite degli umori,
sbagliando la conta dei passi che ci sono dalla lampada al letto.

Percorro lo spazio come una crepa, dividendomi in una o due,
in mille piccole radici che scavano con furia alle tempie,
nel tentativo di risalire su di te, grumo di rimmel,
temendo di non farcela in salita, nei salti a vuoto della catena.

***

Dovrei alzarmi presto senza far tardi la notte
come se il sonno mi facesse davvero paura
finendo per chiedermi se dormi, se hai potuto dormire
nei minuti in cui pensavo al frigorifero che ronza,
a qualche scontrino vecchio di mesi e mesi
ma tenuto ancora accartocciato nei pantaloni.

Mi ritrovo infine in questa deriva ormai familiare
a coccolare il cane e la gatta che borbotta in amore,
risvegliandomi poco a poco in me stesso o in altri
con storie da raccontarti la sera, tutte d'un fiato,
finché il respiro non mi sorprenda come un vizio disumano.

4 commenti:

lillo ha detto...

beh mi pubblichi uno dei miei poeti viventi preferiti e io che devo dire: BRAVI! (bravo toni e bravo pure tu) :)

Anonimo ha detto...

eee antonio, poeta è una parola grande, così come vivente. diciamo che tiriamo a campare in mezzo a chi non ce la fa o chi invece è di successo. sei sempre encomiabile!

ringrazio sergio che ho "conosciuto" attraverso il buon lillo e attraverso il suo blog sono capitato qui.

antonio

sergio pasquandrea ha detto...

ciao, antonio, piacere di averti qui.

gia. ha detto...

Lettura che mi incuriosisce, ovvero mi piace. Qui per caso. Ciao. Giampaolo