domenica 22 febbraio 2009

visto da lontano


In genere non lo vedo, Sanremo. E non per snobismo o spocchia, ma perché quattro giorni, quattro ore al giorno, proprio non le reggo. Se poi c'è Bonolis, non reggo nemmeno quattro minuti.
Anzi, per la precisione: in genere mi capita di fermarmi ogni tanto sul Festival, se sto vedendo la TV, nella speranza di beccare qualche bella canzone (capita anche questo), poi recupero solo la parte musicale, tramite la radio o internet.
Quest'anno è successo che ero in giro per lavoro tutta la settimana, quindi non ho proprio visto niente. Perciò ho deciso di fare un'esperimento: vedere che cosa mi sarebbe comunque arrivato del festival.
Dunque, questo è quello che ho captato, dall'esterno:
- Bonolis non ha perso la parlantina e continua a lanciarsi in acrobazie sintattiche come "abbiamo tentato di salvaguardare l'attivazione per i giovani della possibilità di accedere alla partecipazione al festival";
- Luca Laurenti canta meglio della maggior parte dei cantanti;
- hanno vinto, come al solito, le canzoni più brutte, in ordine decrescente di bruttezza dalla prima alla terza;
- la vincitrice della sezione giovani è identica a Chicken Little;
- i giovani: una era la figlia di Zucchero, una era la figlia di uno dei Pooh (ma non bastava DJ Francesco?), un'altra cantava con Dalla e aveva sessant'anni, due erano figlie di extracomunitari ed erano quelle che cantavano meglio;
- i giovani sono più vecchi dei vecchi;
- quelli che negli anni Sessanta erano giovani ora sono vecchi, ma sono sempre lì;
- Patty Pravo ha mostrato le tette;
- una ballerina ha mostrato le tette;
- una pornostar è salita sul palco travestita da pantera e ha mostrato le tette;
- Iva Zanicchi ha chiesto di essere trombata a lungo;
- Al Bano andrebbe pietosamente soppresso;
- Marco Carta non esiste;
- Marco Masini è ancora convinto che dire "coglione" e "merda" faccia tanto "ggente";
- non è colpa di Bonolis se gli hanno offerto un milione di euro, ma è responsabilità sua aver affermato che si tratta di "un compenso equo";
- qualcuno dei cantanti ha duettato con una soprano e questo dimostra che è stato un festival di "alto profilo artistico";
- Benigni non è completamente rincoglionito; stavolta perlomeno non si è portato dietro quel torso di cavolo della moglie;
- De Andrè è diventato un santino buono da esibire per tutte le occasioni;
- Luca era gay, ora sta con lei, ma era gay solo per sfuggire a una madre oppressiva e a un padre alcolista, leggeva Freud e non trovava risposte, ora è un altro uomo, dall'omosessualità si può guarire;
- un ottantaduenne piuttosto malridotto, Viagra-dipendente, si è fatto accompagnare all'Ariston da un paio di troiette in cerca di fama e, per ragioni sconosciute, è stato intervistato;
- c'è gente convinta, davvero convinta, che Mino Reitano, buonanima, fosse un grande artista;
- c'è gente convinta, davvero convinta, che Giovanni Allevi sia un musicista;
- Bonolis continua a starmi sul cazzo;
- Bonolis piace agli italiani: forse è per questo che gli italiani non piacciono a me.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il finale è un pò drastico ma il post è divertente...

io ho un solo rammarico riguardo a questo festival, che ho visto solo di striscio, che in tanto striscio mi sono perso tutte le tette!!!

sergio pasquandrea ha detto...

Tranquillo, Antonio, le tette se vuoi le recuperi su youtube o comunque su internet. Ma non erano un granché.
Quanto al finale, in questo post volevo dare sfogo a qualsiasi umore, senza censure e senza mediazioni. Però è vero che mi capita sempre più spesso di non sentirmi italiano (ah, Gaber, Gaber...).

Anonimo ha detto...

io ho visto (mentre lavoravo a casa) un'intera serata per non perdermi il gusto di vedere chi ha votato per chi ha votato.
non hai idea che mal di denti mi ha provocato ogni singolo minuto.

quel topo straniero