venerdì 21 novembre 2008

perdere l'innocenza


È ora di perdere
per sempre l'innocenza: questo
stupore delle creature che ancora
non sono riuscite a caricarsi della memoria
del mondo al quale sono nate
.
(Francisco Urondo)

Questi versi li lessi, tanti anni fa, in esergo a "Il mare verticale" di Giorgio Saviane.
E dato che ci siamo: perché nessuno parla mai di lui? Né di questo romanzo, che nella mia mente di quindicenne si stampò come un capolavoro?

(Colonna sonora:
Paolo Benvegnù, Il mare verticale)

4 commenti:

Liberty Alex ha detto...

a 15 anni io ho avuto delle letture un po' diverse.....ma soprattutto mi interessavo di quiz,erano la mia principale passione,in quel periodo....guardavo chi vuol essere milionario e l'eredità come un folle,ogni puntata,cercavo di capire tutti i risvolti.....questo per dire quali fossero le mie conoscenze in quel periodo.....e imparai pure a scriverle,le domande:iniziai copiando quelle che facevano alla tv,dopo un poco avevo acquisito il metodo per farle,e le scrivevo da solo....ero riuscito così a crearmi un interesse enciclopedico,mi sentivo una specie di novello voltaire illuminista che sfogliava dizionari e libretti alla ricerca di una curiosità da mettere sotto quiz........poi quelle domande le facevo ai miei,in vere e proprie gare,ma arrivai a farle anche a scuola,a compagni e (alcuni)professori......il mio modello era davide tortorella,quando faceva il giudice alla ruota della fortuna....facevo delle ricerche,per conoscere i quiz del passato,da lascia o raddoppia? a rischiatutto,per studiare nuove possibili forme di gioco....

scusa se annoio,con la mia lunghezza,ma dico queste cose perchè credo che,in qualche modo,si ricolleghino al tema del tuo blog(il blog mi piace molto)....

il dipinto che si vede,col mostro che afferrae mangia,mi ricorda me stesso allora,perchè la passione per i quiz si era resa così morbosa che ero convinto che sapere la risposta a una domanda significasse avere capito il tutto,per me conoscenza era sapere,ad esempio,chi avesse inventato la bicicletta,o quale fosse stato il primo romanzo di italo calvino.....non sapere una di queste cose era,per me,segno di ignoranza.....come un mostro che,appunto,mangia senza vedere cosa mangia,come si vede nell'illustrazione,anche se non conosco il libro di cui parli.....

poi la mia passione per i quiz(come tante altre passioni)finì....un prof al liceo mi fece notare che,col mio modo di fare,mi ero creata una cultura nozionistica,fatta di cose da sapere e stop,come la cultura della settimana enigmistica,per fare un esempio,quella conoscenza semplice e spicciola che ti fa mettere le parole giuste al posto giusto....ma-mi rimproverava quel prof-così non riuscivo a farmi una cultura tutta mia,da possedere,al di là del singolo nozionismo.....

da mia abitudine,riflettei molto su quelle parole,e mi accorsi che era meglio lasciar perdere coi quiz.....non so se feci la scelta giusta,me lo chiedo ancora,ma ho voluto ricercare un tipo diverso di conoscenza:orse però qualcosa di quella mia vecchia quizzologia è rimasto ancora oggi,un certo piacere per l'analiticità,ad esempio,che mi fa prestare(forse)troppa attenzione ai particolari anche quando può,potrebbe,non servire....

con questo mi fermo,ma potrei aggiungere altro.....quello che mi preme è di non essere uscito fuori dal seminato,andato troppo sul personale,coi miei discorsi....

ma in fondo,come diceva qualcuno:i segni si interpretano al sogno di una vita passata....e il passato segna sempre:molto....

comunque oggi è mia sorella che ha 15 anni:ma lei non guarda i quiz......lei,incredibile,legge tex,e le piace molto.....non l'avrei mai creduto....

sergio pasquandrea ha detto...

Ciao, Pippo, e grazie dei commenti (sempre benvenuti) che lasci.
Per inciso, l'immagine è un quadro di Goya, "Saturno che divora uno dei suoi figli". Mi ha sempre colpito per la sensazione di cupa, angosciosa violenza che trasmette, e ovviamente anche per la sua straordinaria modernità (è del 1820 circa, e sembra fatta cent'anni dopo).

Unknown ha detto...

Grazie Sergio Pasquandrea. Incuriosito di trovare riferimenti sulla considerazione profonda espressa in versi di Francisco urondo citata appunto me il mare verticale di Giorgio Saviane che è stato per me un caposaldo e chi ha influenzato i miei ragionamenti in divenire. Spero un giorno di poter essere partecipe della riconoscimento che debba avere questo scrittore a mio avviso geniale !

Unknown ha detto...
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