Corpses are scattered through a paradise.
(Derek Walcott)
1.
Capita all'uscita della scuola
di intercettare corpi giovanissimi
confusi in un abbraccio che (suppongo)
sarà contato ancora – se non primo –
almeno come esemplare quasi unico.
Ricordo bene quella sensazione:
la vita così densa da non lasciare
campo al pensiero – il fiato
che non si spezza – il culmine
della forza raggiunto e superato
contro la lama lucida del mondo.
Carne anche quella: come questa mia
che già si abbandona alla secessione.
E questa mente – quest'ordine tranquillo
che in quasi cinquant'anni ho fabbricato –
questa disperazione che ho sarchiato
e vagliato per farne un carattere:
che cosa mai potrebbe raccontare alle mani
in tempesta al rombo imperioso del sangue?
Quale conforto nell'autocoscienza
quale dolcezza nell'aver compiuto
il destino della specie?
2.
Capita la mattina di trovare
marchiata molto a fondo sulla pelle
una cicatrice frastagliata: lo stigma
del sonno il negativo
del Sé onirico. La saggio fra le dita
con compiacimento
affondo nella depressione risalgo
il sangue trasparso dai versanti
e con i polpastrelli assaporo
quel tatuaggio tridimensionale.
Così cedono i muscoli al tempo
come le palpebre al sonno
come le linee del volto alla gravità.
È sempre più lenta l'emersione
più tenaci le sabbie dell'oblio
e il corpo si riaggiusta
al giorno con un crocchiare
di giunture. La mente
rintocca nel silenzio
apre distanze marine
contro la crosta delle parole.
È l'ultimo orgoglio
l'ultimo turgore dei tendini.
Lo schianto verticale
la schiuma dispersa.
3.
Capita che ti accolga
l'apocalisse in 16:9.
La tua carne intera
misurata sulle macerie.
E il sonno è una messe velenosa
una valle di sterpi:
piuttosto la pupilla adolescente
il suo lago assorto – resecato
dal primo raggio di sole –
ma non questo passo di sonnambuli
docile al ferro e alla mutilazione
non questa morte domestica
questo gelo d'acquario.
Presto le ossa saranno arenaria
le strade fiumare disseccate
strane pupille incroceranno l'aria
l'universo sarà ciò che è stato
un brulicare di mitosi
e il buio della coscienza
calerà sui cadaveri
sotto le stelle morte.
Oltre le mie mani c'è il calore
di un corpo che respira
un ospite mai desiderato
mi rode le meningi.
(Perugia, 14-17 dicembre 2023)