venerdì 20 novembre 2015

recensioni - "Novelle fatte a macchina"

Gianni Rodari, Novelle fatte a macchina, Corriere della Sera, 2015 (230 pp., € 7,90) – ed. originale Einaudi, 1973

Mi pare che da qualche parte (forse nelle Lezioni americane, ma adesso non ho voglia di controllare) Italo Calvino abbia detto che la dote migliore della fantasia è l'esattezza. Gianni Rodari è l'autore della Grammatica della fantasia, e non a caso.
Questo libro – come in realtà tutti i suoi – è la dimostrazione pratica di quanto esposto in quel libro: prendere un'ipotesi assurda e svilupparla con assoluta coerenza logica. Per esempio: e se per salvare Venezia i veneziani diventassero pesci? Se gli studenti potessero viaggiare nel tempo per smentire i propri professori di storia? Se i gatti di Roma fossero in realtà esseri umani annoiati di essere umani? Se per i monti della Tolfa si aggirasse un cowboy armato di pianoforte a coda? Dove vanno a finire le persone che vanno fuori di sé? Eccetera eccetera.
Poi, ovviamente, non basta l'ipotesi, serve uno con la fantasia (e l'intelligenza) capace di svilupparla. Ma per questo Gianni Rodari è una sicurezza.
Piccola nota personale: ho apprezzato molto le tante – e per niente banali – citazioni di musica classica sparpagliate per il libro. Non sapevo che Rodari fosse un intenditore, e questo non fa che aumentare la mia stima per lui.

1 commento:

amanda ha detto...

si impone una rilettura dopo tantissimi, troppi, anni :)