mercoledì 25 novembre 2015

recensioni: "Contro la dispersione"

Walter Cremonte, Contro la dispersione, Guerra Edizioni, 1999 (116 pp., € 7,75)

Mi sono sempre chiesto perché mai la poesia di Walter Cremonte non sia ospitata, non so, nella collezione bianca di Einaudi o nello Specchio di Mondadori. (In realtà lo so il perché: Walter è la persona più modesta, discreta, più dolce nel significato pieno della parola, che io abbia mai conosciuto).
Comunque, dicevo: me lo chiedo perché la sua poesia sfata tutti i falsi miti sulla poesia contemporanea, che sarebbe oscura, autoreferenziale, incomprensibile, persa in uno sterile sperimentalismo e così via. La poesia di Walter, invece, è pura. Non nel senso che davano alla parola gli ermetici, o i simbolisti, ma nel senso che la parola si annulla pienamente nel suo oggetto, senza lasciare scorie. Non che il lavoro poetico sia assente – anzi, una tale semplicità è la più ardua delle conquiste – ma esso si nasconde sotto una superficie ingannevolmente levigata. Ingannevolmente, perché le punte e gli spigoli, a sarperli vedere, ci sono.
Inutile stare ad elencare i suoi modelli, Sandro Penna in primis. Bastino poche notizie: Walter, nato a Novi Ligure nel 1947, vive da decenni a Perugia, e per piccoli editori perugini sono uscite tutte le sue raccolte. Questa è un'antologia della sua produzione dal 1978 al 1995.
Non posso dire altro se non: leggetela; tanto più che costa pure poco; e giudicate da soli.

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