sabato 3 ottobre 2015

visioni: "Blue", un western-non-spaghetti.

Due occhi di ghiaccio (Blue), di Silvio Narizzano (U.S.A., 1968); con Terence Stamp, Joanna Pettet, Ricardo Montalban, Karl Malden; 90 min.

Ci sono molti elementi che traggono in inganno, in questo film: la data, il nome del regista, il titolo italiano, l'ambientazione tra bandidos messicani violenti e selvaggi. Insomma, si pensa subito al solito spaghetti western.
 E invece, dopo un po', ci si accorge che non è vero. Del resto, nonostante il nome il regista è canadese, e dopo i primi quindici o venti minuti il film si trasforma in qualcosa di diverso, un western più psicologico che non avventuroso.
Dunque: all'inizio c'è la classica banda di desperados messicani agli ordini di un pittoresco capobanda (ma guai a chiamarlo così: lui si considera un rivoluzionario) con sombrero e banderuola di proiettili a tracolla. Nella sua banda, oltre a un'infornata di figli, ce n'è anche uno adottivo: Azul (Terence Stamp), un gringo biondo e dagli occhi azzurri che è diventato il preferito del capo. Con comprensibile irritazione dei messicani.
Durante un attacco a una fattoria oltre il Rio Grande, Azul, in un improvviso empito di generosità, salva la figlia di un rancher che sta per essere violentata (Joanna Pettet, non bellissima ma di gran carattere). Poi, ferito gravemente, viene salvato dalla stessa ragazza che convince il padre, medico, a curarlo e a nasconderlo. Perché ovviamente, se i vicini lo scoprissero, gli farebbero volentieri la pelle.
Joanne, questo il nome di lei, rimane affascinata da Azul, che è una specie di selvaggio: irsuto, barbuto, violento, quasi animalesco, per i primi tre quarti d'ora del film non pronuncia neanche una parola, esprimendosi a sguardi e a gesti. Un po' alla volta, il rapporto con la ragazza scrosta la sua corazza di mutismo e finamente Azul (o Blue, come si fa chiamare adesso), pettinato, sbarbato e rivestito, si trasforma di nuovo in un essere umano.
Ovviamente, Blue e Joanne si innamorano; anzi, per la precisione vanno a letto insieme. Il padre, che si è affezionato anche lui, accetta la situazione. Decidono di farlo passare per un vagabondo che si è fermato a lavorare alla fattoria.
Altrettanto ovviamente, gli altri americani cominciano subito a sospettare; tanto peggio quando alla fattoria si presenta il padre adottivo di Blue, il bandido, che non ha mai smesso di cercare il figlioccio. A questo punto, al giovane si presenta una scelta drammatica: restare con la donna che ama, tradendo suo padre e sfidando l'ostilità dei paesani, oppure lasciarla per tornare con i vecchi compagni, i quali però ormai lo considerano un traditore?
Finalone drammatico, che non vi rivelo.
Non so perché, questo film è bistrattato dalle principali guide cinematografiche. Io l'ho beccato per caso, quest'estate, su non so più quale canale, la mattina presto. A me è piaciuto: mi è sembrato piuttosto originale e con delle belle prove degli attori, specialmente Stamp, che è bravissimo.

1 commento:

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Joanna Pettet, non bellissima

averne