giovedì 6 novembre 2014

gli ospiti

Ci sono territori interiori che uno ignora di possedere e che scopre solo grazie all'arte. A me succede spesso con Leonard Cohen.
Un mio amico diceva che Cohen ti fa venire nostalgia di cose che non hai mai conosciuto.


(E grazie a Greta che mi ha fatto conoscere questa.)




Uno ad uno arrivano gli ospiti
Gli ospiti si fanno avanti
I tanti dal cuore aperto
I pochi dal cuore spezzato

E nessuno sa dove stia andando la notte
E nessuno sa dove stia scorrendo il vino
Oh amore ho bisogno di te
Ho bisogno di te adesso.

E quelli che danzano iniziano a danzare
Quelli che piangono iniziano
E “benvenuti, benvenuti” grida una voce
“lasciate entrare i miei ospiti”

E nessuno sa...

E tutti se ne vanno inciampando per quella casa
In solitaria segretezza
Dicendo “rivèlati”
O “perché mi hai abbandonato?”

E nessuno sa...

E all'improvviso splendono le torce
La porta interna si spalanca
E uno ad uno vi entrano
In ogni stile di passione

E nessuno sa...

E qui prendono il loro dolce pasto
Mentre la casa e il terreno si dissolvono
E uno ad uno gli ospiti sono gettati
Al di là del muro del giardino

E nessuno sa...

Quelli che danzano iniziano a danzare
Quelli che piangono iniziano
Quelli che sinceramente sono persi
Sono persi e persi ancora

E nessuno sa...

Uno ad uno arrivano gli ospiti
Gli ospiti si fanno avanti
I tanti dal cuore aperto
I pochi dal cuore spezzato

E nessuno sa...

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