domenica 11 agosto 2013

noterelle montane (Cerreto di Spoleto, 3-10 agosto) - prima parte



Approfittando di una serie di ricorrenze consecutive (compleanni di Eli, della cognata, del cognato e della cuginetta, onomastico di Lorenzo, più un paio di anniversari, tutti cadenti nel giro di nemmenno quindici giorni), ci siamo ritirati con la famiglia nei penetrali dei monti spoletini.
In realtà era solo un agriturismo: posto rustico ma splendido, privo persino – sollievo – di connessione internet.
Questi sono i frutti di una settimana di romitaggio.


* * *

Il bagno mattutino delle rondini.
Subito dopo il sorgere del sole, uno stormo si riunisce proprio sopra il rettangolo turchese della piscina, compiendo ruote ed evoluzioni, tagliando a zig-zag l'aria fresca e pulita del mattino. Poi, a turno, una o due per volta, si gettano in picchiata, sfiorano con il petto la superficie liscia e schizzano verso l'alto, lasciandosi dietro un cerchio di increspature. I loro movimenti sono più rapidi di quanto l'occhio possa percepire: non faccio in tempo a vederle chiudere le ali, iniziare la discesa, che loro sono già a pelo dell'acqua, o addirittura di nuovo in aria.
Quando tutte hanno finito, arrivano i passeri.

Una cavalletta si arrampica su per il muro esterno.
È una parete di pietre vive, tagliate in forme irregolari, unite dalla malta: quindi, una superficie accidentata, che offre numerosi impacci alla scalata. La bestiolina procede con passo circospetto, agitando di continuo le antenne e tastando tutto intorno con le lunghe zampe posteriori, in cerca di un appoggio, come un vecchio che saggi il terreno con il bastone.
Quelle zampe sono di un color rosso vivo, sottili e fragili, bordate da una fila di piccoli aculei. La parte più vicina al corpo (starei per dire “la coscia”) presenta invece delle striature più chiare, che poco a poco sfumano nel colore del corpo, che è un grigio-terra piuttosto spento.
Quel che non capisco è perché si impegni tanto, dove voglia arrivare di preciso. Il compito, comunque, sembra importante. Ogni tanto si ferma, resta perfettamente immobile per qualche minuto, poi si riavvia, magari per affrontare un passaggio particolarmente arduo.
Ho visto una sua simile affogata in piscina, rovesciata sulla schiena, con il ventre rosso che spiccava sul celeste dell'acqua.

Poco dopo, mentre leggo, sento un piccolo tonfo secco. È sempre lei, che mi è atterrata a pochi centimetri dal piede. Appena lo muovo, spicca un gran salto e va planare qualche metro più in là. La seguo arrancare nell'erba bassa, finché si infila in un cespuglio di bosso e la perdo di vista.

Un'altra cavalletta, vista sul bordo della piscina, più piccola dell'altra, aveva il corpo leggermente maculato, con due strisce verde chiaro sul dorso. Differenza di specie? Di genere? Mah...

Lorenzo a caccia di insetti.
Di qualunque specie siano – grilli mosche moscerini mosconi formiche tafani vespe cavallette cicale scarabei api coleotteri zanzare ragni centopiedi* – la prima domanda è sempre: “Lo posso schiacciare?”.

In effetti, le rondini eseguono il tuffo anche di giorno, persino quando c'è gente in piscina, anzi persino quando ce n'è molta. Mi è capitato spesso di vedermele sfrecciare a un metro di distanza, piccole forbici puntute e scintillanti.
Ho potuto così osservare meglio il gesto: sorvolano l'acqua e vi immergono la punta del becco, per qualche frazione di secondo; non ho ancora capito se per bere o per pescare insetti; o magari solo per rinfrescarsi, chissà.
Però i loro movimenti sono capolavori d'ingegneria aeronautica: guizzi, scarti, serpentine, curve strettissime, scivolamenti seguiti da frenate a mezz'aria, tutti realizzati a velocità frenetica, semplicemente variando la forma e la posizione delle ali e della coda rispetto al corpo. Il risultato è una fluidità esecutiva degna di un grande virtuoso, o di un atleta olimpionico.

Molti insetti, di specie varie e diverse, affogano in piscina: uno è questo coleottero. Che una formica ha avuto l'idea di utilizzare come zattera di salvataggio. Ci si aggira in larghe ruote sull'acqua, cercando un approdo ogni volta che si avvicina al bordo.


*  Lo so, ragni e centopiedi non sono insetti, ma non stiamo a sottilizzare.



(Nella foto: la piscina in oggetto. Proprio lei; all'alba)

1 commento:

amanda ha detto...

ora lo so dov'eri in montagna :)
Starei ore a guardare le rondini fare le acrobazie aeree, sono pazze, sono piene di vita, quest'anno che non hanno fatto il nido nel mio tetto ci sono rimasta molto male