lunedì 18 febbraio 2013

brevi(ssime) considerazioni in margine a Sanremo



Per un musicista italiano, ci sono tre approcci seri a Sanremo:

1) ignorarlo, come ha sempre fatto, ad esempio, De Gregori;

2) sbattergli in faccia il suo vuoto, ma allegramente, warholianamente, gettandosi a pesce nella bagarre, come fanno da anni gli Elii;

3) usarlo come vettore di contenuti altri, al di là del posizionamento o no in classifica, come hanno fatto quest'anno Silvestri o Gazzè (quanti, ascoltando l'orecchiabile motivetto di "Sotto casa", si sono resi conto del testo aspramente sarcastico?).

Il resto è Modà, Mengoni, Annalisa, e nullità assortite.

7 commenti:

amanda ha detto...

a me sono piaciuti tutti e 3 Eli, Silvestri e Gazzè (un po' meno il suo occhio di vetro un cincinin inquietante :))

Rodolfo Marotta ha detto...

Io non sopporto Elio e le Storie Tese, nè l'atteggiamento o l'approccio nè la canzone. Silvestri mi faceva scendere il latte, Gazzè era simpatico. Malika Ayane la salvo per la voce stupenda ma la prossima volta deve cambiare pusher (autore delle sue canzoni. Il mejo, comunque, è stato Antonio Maggio e Marta sui Tubi

sergio pasquandrea ha detto...

la Ayane, più che altro, deve decidersi: o canta in italiano, e allora lo pronunci come si deve; oppure, che canti in inglese, direttamente.

Anonimo ha detto...

E Cristicchi?

Grazie,
Sara

sergio pasquandrea ha detto...

Cristicchi mi sta simpatico, ma non ho ancora inquadrato la reale statura del personaggio.

Oltretutto, Rodolfo, non ho sentito Maggio e ho ascoltato solo di sfuggita Marta Sui Tubi.
Recupererò.

Anonimo ha detto...

la canzone degli elii è un plagio di " nella vecchia fattoria"

amanda ha detto...

la vecchia fattoria è su una nota sola?