venerdì 26 agosto 2011

heautontimorumenos


Bisogna aver vissuto e filosofeggiato a lungo per imparar a dovere la scienza di tormentarsi squisitamente.

(I. Nievo, "Le confessioni di un italiano")

5 commenti:

Alberto Forino ha detto...

Ho questo libro impacchettato sul pianoforte da regalare, ma se vai avanti così mi sa che non lo regalo più e me lo tengo!

aL

amanda ha detto...

tormentarsi squisitamente :)

sergio pasquandrea ha detto...

@aL
le prime 400-500 pagine sono un capolavoro, uno dei vertici della narrativa italiana dell'ottocento.
le altre, pur se non dello stesso livello, sono comunque ottime.
se poi pensi che il libro fu scritto, in meno di un anno, da un giovane di 27 anni, che non ebbe nemmeno il tempo per completarne l'ultima revisione, c'è davvero da chiedersi come mai a nievo non sia stato ancora riconosciuto il posto che gli spetta (cioè: il perché forse lo so, ma sarebbe un discorso lungo...).

hzkk ha detto...

comicissimo. quanto mi piace l'italiano ottocentesco..

Dinamo Seligneri ha detto...

Concordo con Sergio. La prima parte è nettamente superiore alla seconda, intrappolata dentro beghe patriottiche e qualche idealismo risorgimentale: è comunque bella anche quella.
Ricordo di aver letto da qualche parte che l'edizione data alle stampe fu alterata rispetto al manoscritto originale. La FUsinato infatti, l'editrice, era un'amica di Nievo cui lo scrittore aveva affidato la pubblicazione. Solo da poco l'edizione ripulita dagli interventi pesanti della Fusanato (che ha modificato anche il titolo: COnfessioni di un ottuagenario) ci "ridà" il vero Nievo.
Non tutti insomma avevano un amico come quelli di Kafka.